"Fidati di me e basta."
"Mi fido di te" Gli dico e lo penso davvero. Se non mi fossi fidata di lui, non avrei fatto nulla di tutto questo.
"Ecco"
Il sorriso che era presente sulle sue labbra pochi attimi fa, è sparito del tutto e devo ammettere, che mi rende triste. Vorrei tanto chiedergli se ho detto e fatto qualcosa che non dovevo, ma nel momento in cui si china verso di me per lasciarmi un bacio, ogni singolo pensiero viene cancellato del tutto. "Rivestiti e usciamo"
"Dove vuoi andare?" Gli chiedo sollevandomi e sposto il lenzuolo sul mio seno, cercando di coprirlo. Non riesco a smettere di fissare il suo corpo nudo di fronte a me e per qualche attimo, diverse immagini di qualche minuto fa attraversano la mia mente.
"In centro e tu vieni con me." Chiarisce afferrando i suoi boxer dal pavimento.
Con un un sensuale ma brusco movimento li indossa, fasciando immediatamente i suoi fianchi con il leggero pezzo di stoffa.
"E se io non volessi venire?" Lo provoco con un sorriso, incrociando le braccia al petto.
"No, devi farlo. Voglio stare un po' con te"
"Va bene"
Le sue parole mi spiazzano e devo ammettere che sentirgli dire tutto ciò, il mio cuore si gonfia. Allungo un braccio sul pavimento e afferro il reggiseno, lasciando che le bretelline scivolino lungo le mie spalle.
Posiziono le mani dietro la schiena e cerco di agganciarlo, non raggiungendo per niente nel mio obiettivo. "Lascia, faccio io"
La voce di Riccardo mi fa sussultare e afferra i miei polsi, posizionandoli dolcemente sulle mie cosce scoperte. Annuisco e lascio che le sue dita facciano quello che avrei dovuto fare io. "Comunque di una cosa sono certo..."
"Cioè?"
"Sganciare i reggiseni è molto più figo ed eccitante"
Una risata scappa dalle mie labbra e poi mi lascia un bacio sul primo osso della colonna vertebrale, lasciando che la sua bocca continui a scendere verso il basso.
"Mmh" Mugolo gettando la testa indietro e lo sento sorridere ampiamente sulla mia pelle.
Solletica la mia pancia con le dita, disegnando dei piccoli cerchietti che provocano milioni di brividi lungo la mia spina dorsale. La sua manina curiosa si fa spazio fra le diverse pieghe del lenzuolo, che copre la parte inferiore del mio corpo e poi raggiunge la mia coscia, stringendola piano.
Senza indugio, giro la testa unendo le nostre labbra lucide e rosse a causa di tutto quello che è appena successo. Si sfiorano lentamente e riesco a sentire la punta della sua lingua bagnare alcuni angoli. Dopo qualche secondo appoggio la mia fronte sulla sua, guardandolo in quelle pozze celesti che lo rendono tremendamente irresistibile.
"Andiamo... è già tardi" Borbotta.
Io annuisco e mi alzo, afferrando i miei slip dal pavimento. Il suo sguardo infiamma la mia pelle e odio l'effetto che fa sul mio corpo.
Odio lui e odio me stessa per essermi cacciata in questo guaio senza uscita e fine.
Sono certa che tutto questo un giorno finirà e questo ragazzo rimarrà indissolubilmente un ricordo. Invece, per lui, rimarrò soltanto una stupida ragazzina che si è portato a letto, per poi dimenticarmi completamente. "Piccola, devi sbrigarti... altrimenti qui facciamo notte" La sua voce mi risveglia dai miei pensieri, mentre le sue dita si muovono costantemente davanti il mio viso.
"S-si scusa, ci sono. Stavo solo pensando" Farfuglio confusa. Lui si riveste alla velocità della luce e mi guarda, in attesa che lo faccia anche io.
"Riccardo!" Urla Luca all'improvviso dal corridoio, facendo sussultare entrambi. Io guardo il ragazzo accanto a me con sguardo terrorizzato e lui mi tranquillizza, sorridendomi. "Fratellone, posso entrare o sei nudo con una delle tue tante ragazze?" Continua bussando alla porta.
Il mio cuore fa un improvviso salto e le parole di Luca confermano semplicemente quello che ho sempre pensato. Sapevo che quello che ha appena fatto con me, lo fa con altre ragazze, ma nonostante ciò, fa comunque tanto male. Il nodo alla gola mi impedisce di respirare, il cuore batte fortissimo, le mani tremano, ma tutto quello che riesco a fare è chiudere dolcemente gli occhi.
Vorrei soltanto prenderlo a pugni e piangere... piangere per ore, in modo da cancellare questa fottuta giornata.
"Si, entra" Risponde Riccardo, aprendo la porta e non mi degna di uno sguardo.
"Oh wow, Federica... che cosa ci fai in camera di Riki?" Mi domanda non appena mi vede.
Il mondo mi crolla addosso e ogni possibile scusa non potrebbe essere plausibile per una domanda del genere.
"Oh nulla di importante, mi stava aiutando a sistemare la stanza" Interviene Riccardo grattandosi la nuca.
"Certo... stavate spazzando per terra, immagino" Sospira guardandosi attorno.Dio mio che imbarazzo.
"Questo non è importante, piuttosto tu... come mai sei tornato a casa?" Gli chiede Riccardo spezzando del tutto quest'argomento, imbarazzante anche per lui.
"Non sono andato all'Università... ho bisogno di andare in centro con amici e mi serve la tua macchina"
"Fratello, io devo uscire con Fede. Non posso aiutarti" Risponde lui velocemente.
"Uhh, passeggiata romantica in centro?" Ci prende in giro.
"Da quanto sei diventato così simpatico?"
"Lo sono sempre stato!" Fa spallucce.
"Comunque, Luca... l'auto potete benissimo prenderla. Io e tuo fratello non usciremo" Intervengo io e Riccardo mi guarda con un cipiglio sul viso, chiedendomi un veloce 'perché?'.
"Giusto, dovete darvi da fare per l'intera mattinata" Ci prende in giro e sento un calore propagarsi velocemente sulle mie guance.
"Mi dici perché non dovremmo andarci?" Sbotta improvvisamente ignorando completamente il fratello e devo ammettere che è leggermente incazzato.
"Perché non mi va e perché dobbiamo parlare!"
"Hai la necessità di parlarmi così, su due piedi?" Chiede tirando il suo ciuffo di capelli all'indietro.
"Devo scriverti una lettera, per caso?"
"Non ho detto questo... però-" Inizia ma Luca lo interrompe.
"Va bene, calmiamoci! Vi lascio soli... e tranquillo Riccardo... proveremo a riportarti la tua bimba sana e salva" Sorride riferendosi alla sua auto. "Ciao Federica"
"Ciao Luca" Mormoro a bassa voce. Ci sorride un'ultima volta e poi corre via, chiudendo la porta alle sue spalle.
"Mi spieghi che cazzo ti prende?" Urla Riccardo non appena rimaniamo da soli.
"'Una delle tue tante ragazze' eh?" Urlo sentendo le lacrime iniziare a concentrarsi negli angoli dei miei occhi. "Quante altre donne ci sono passate fra quelle lenzuola?"
"Un'infinità, ma nessuna è come te" Risponde velocemente.
"Sono certa che lo dicevi anche a loro, per poi mollarle dopo qualche mese!"
"No no, Federica! Non lo facevo!" Insiste e mi guarda negli occhi. Non riesco a decifrare nessun tipo di emozione e sono certa che sono lo specchio dei miei. "Lascia perdere mio fratello... lui parla sempre troppo"
"Lui parla sempre troppo e tu sempre troppo poco!"
"Non voglio raccontarti di tutte le cazzate che ho fatto nella mia vita! Ci conosciamo da pochissimo tempo, cazzo!" Sbotta e io spalanco gli occhi.Boom.
"Si, ci conosciamo da pochissimo tempo eppure sono venuta a letto con te!"
"Potevi anche non farlo e continuare ad ignorarmi" Fa spallucce e ad essere sincera, non mi aspettavo queste sue parole.
"Vaffanculo Riccardo! Vaffanculo!" Urlo e lo scanso, correndo via dalla sua stanza e anche da lui.Iniziano i problemi...💔
Spero che questo capitolo vi piaccia, fatemelo sapere mi raccomando🤘
Baci a tutte e al prossimo aggiornamento!
-Roberta.
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Tutto quello che ho - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Entrambi diciannovenni. Lui ha paura di amare e di farsi amare, ma poi arriva lei... e al suo arrivo cambierà tutto.