98. A me basti tu

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Sono tornata a casa da pochissimi minuti. Fortunatamente sono riuscita a fare tutto in tempo e ringrazio Dio.
Per completare il mio obiettivo, cerco di sistemare in maniera ordinata i piatti sul tavolo coperto dalla tovaglia, per poi appoggiare due candele panna. Alla fine ho deciso di metterle e penso di aver fatto bene.
Mi aiutano a rendere l'atmosfera più romantica e ne sono felice.
Come ultima cosa, lancio uno sguardo allo specchio, notando il riflesso del mio corpo su di esso. Indosso un vestitino blu e delle pantofole estremamente morbide con un enorme pupazzone rosso. Direi che sono sexy, no? Non avevo molta voglia di mettere i tacchi, spero che Riccardo capirà.
All'improvviso, il rumore del lucchetto della porta si apre, facendomi intuire che ha appena varcato la soglia di casa. Wow, che puntualità!
"Ehi, che silenzio! Ma dove siete tutti?" Chiede alzando un po' il tono della voce per farsi sentire.
Io faccio un profondo respiro e lo raggiungo in salotto, vedendo il suo sguardo viaggiare lungo tutta la stanza. Nel momento in cui ruota la testa verso di me, le sue labbra rosse e screpolate si curvano all'insù, formando un piccolo sorriso.
"Ciao, amore" Mormoro. Mi scruta attentamente, facendomi arrossire all'istante.
"Dove sono i bimbi?"
"Da mia madre... stasera siamo solo io e te" Gli dico, pressando la schiena contro la parete. "Abbiamo bisogno di stare un po' da soli"
Lui si avvicina con lentezza, prima di appoggiare le mani sui miei fianchi e attirarmi verso il suo petto muscoloso e coperto dalla camicia celeste.
"Hai fatto bene" Sospira, baciandomi la punta del naso. "Ma c'è qualcos'altro, Fede? Hai fatto tutto questo solo perché avevi voglia di stare da sola con me o devi dirmi qualcosa?" Mormora qualche istante dopo.

Oh merda.

"N-no, Riccardo. L'ho fatto perché ne sento il bisogno, nulla di più" Mento, cercando di essere quanto più credibile possibile. Lo vedo annuire e poi si avvicina, catturando a baciando dolcemente le mie labbra che si fondono all'istante con le sue.
"Mmh" Mugola non appena si stacca. "Ne sono contento" Mi accarezza i capelli con le punte delle dita, incrociando i suoi occhioni azzurri nei miei. Glielo dirò dopo cena, non ho nessuna intenzione di rovinare questo momento. "Amore, sei molto bella... ma quelle pantofole sono davvero antisesso" Ride, esaminandole con attenzione. È la prima volta che le indosso e il fatto che se ne sia accorto, mi fa sorridere teneramente.
"Ehi, brutto idiota! Cosa c'è che non va nelle mie pantofole? Sono così tenere e carine" Le difendo, mettendo il broncio. "E poi chi ti dice che faremo sesso?" Chiedo, incrociando le braccia giusto sotto il seno.
"Beh, dopo aver mangiato di sicuro non giocheremo a scacchi" Risponde velocemente, disegnando un piccolo sorriso malizioso sulle sue labbra. Io arrossisco, ma cerco di cacciare via il mio imbarazzo al più presto.
"Potremmo farlo e rischieresti di essere sconfitto"
"Oh, ma non è assolutamente vero. Riuscirei a cavarmela" Si difende ridacchiando piano. Io alzo gli occhi al cielo e incrocio le braccia attorno al suo collo, permettendogli di avvicinarsi e lasciarmi un bacio.
"Vedremo, Marcuzzo. Vedremo" Affermo, incrociando le nostre dita e poi lo guido verso la cucina. Le sue mani sgattaiolano sui fianchi, per potermi tenere stretta contro il suo petto.
"Uhh, si mangia la pizza! Che cosa romantica" Cantilena non appena nota le due scatole sul tavolo, facendo gli occhioni dolci. Anche lui si sta prendendo gioco di me? Io mi giro verso la sua direzione, mandandogli un'occhiataccia che lo fulmina immediatamente.
"Mi prendi per il culo?" Domando fingendomi seriamente ferita.
"Ma no, amore. Perché lo pensi?"
"Il tuo tono di voce fa capire tutto" Gli dico con tutta la sincerità del mondo. "Avresti voluto una cenetta più romantica... dici che la pizza non è all'altezza di tutto ciò? Non ti basta?"
"A me basti tu. Al diavolo la pizza!" Bisbiglia alzando leggermente il tono della voce. A lui basto io.
Ogni volta che le sue labbra sussurrano una cosa di questo tipo, il mio cuore si ritrova a battere un po' più forte, talmente tanto da farlo scoppiare pian piano.
"Ridillo" Voglio sentirlo ancora un'altra volta. E se fosse necessario anche tutta la notte o tutta la vita.
"A me basti tu, Federica. Potremmo passare l'intera serata anche sul nostro letto a mangiare patatine, ma l'unica cosa che m'importa è che tu sia con me."
All'interno della sua voce riesco a percepire un pizzico di dolcezza e tutto questo mi fa davvero impazzire.
"Hai preso qualche compressa per essere così dolce, Marcuzzo?" Lo stuzzico. Lui sospira. Amo stuzzicarlo in questo modo, quelle poche volte che lo faccio mi diverte.
"Assolutamente no, io sono sempre dolce"
"Su questo ho qualche dubbio" Affermo tranquillamente, con un sorriso spalancato fra le labbra.
"Shh" Mormora appoggiando l'indice sulle mie labbra, che tremano al contatto. Poi le bacia, mordendo quello inferiore il secondo dopo. Dio mio.
"Ti amo" Bisbiglio, accarezzando i suoi capelli con le punte delle dita.
Appoggia le mani sui miei fianchi, stringendoli per poter far aderire il mio seno al suo petto. I suoi occhi si poggiano proprio lì, guardando intensamente la scollatura molto provocante che appare sul mio vestitino. "Potresti guardarmi negli occhi, per piacere?"
"C-certo, piccola... ma il tuo seno è davvero così... mmh, irresistibilmente gonfio che mi viene voglia di fare chissà cosa" Mugola sfregando la punta del suo naso sulla mia mandibola.
Chissà perché...
Tutto ciò è causato dalla gravidanza. Dio mio, deve saperlo al più presto prima che sia il mio corpo a dire la verità.
"Riccardo e i suoi sogni erotici" Rido, alzando lo sguardo verso il soffitto.
"Che questa notte diventeranno realtà" Aggiunge.
"Questo è da vedere"
Lui scuote la testa e mi gira, posizionandosi proprio dietro di me. Struscia il suo membro contro il mio sedere, riuscendo a farmi sentire quanto sia eccitato. Io chiudo gli occhi, deglutendo in una maniera tutt'altro che normale.
"Lui è già pronto" Respira nel mio orecchio, causandomi la pelle d'oca.
"Lo so, lo sento"
"Tanto?"
"Stai giocando sporco" Sussurro. Un forte brivido di eccitazione mi pervade l'anima, facendomi morire lentamente.
"Tu rispondi."
Le sue mani scivolano sulla mia coscia e istintivamente abbasso le ginocchia, sfregando la mia schiena contro il suo petto scolpito.
"Si, tanto"
"E ti piace?" Continua. Il mio cuore sembra esplodere, il mio cervello si sta trasformando in una piccola pallina e i miei ormoni stanno letteralmente andando a farsi fottere.
Afferro la sua mano e lo guido verso il tavolo, perfettamente apparecchiato.
"Sai già la risposta, coglione" Affermo con sicurezza. "E adesso mangiamo, ho molta fame e non riesco più ad aspettare"
Lui ridacchia sottovoce, prima di annuire e sedersi proprio al suo posto. Io respiro profondamente, cercando di rilassarmi e sperare che la notizia che dovrò dargli non spezzerà tutto ciò che abbiamo costruito.

Amoriii❤
Cosa ne pensate di questo capitolo? Spero vi piaccia. Anche se siamo quasi alla fine, preparatevi a tutto😈
-Roberta.

Tutto quello che ho - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora