Pov's Riccardo
"Siete pronti, vero? Avete preso tutto?" Chiede Maria accarezzando il viso di sua figlia.
Io afferro la valigia e la posiziono in macchina, raggiungendo Federica che mi sta aspettando.
Tra pochissime ore atterreremo a Parigi e la cosa mi prende del tutto. Non vedo l'ora.
"Si, abbiamo preso tutto. Possiamo andare" Affermo io. Mi avvicino a mia madre e la abbraccio, stringendola forte a me.
"Fate attenzione, Riccardo. Chiamateci ogni tanto" Sorride, accarezzandomi i capelli con le dita. Io annuisco e saluto mio papà, che mi dà amorevolmente una pacca sulla spalla.
"Non mangiare troppe schifezze francesi, altrimenti diventi una pallina che rotola" Mi stuzzica Francesca, facendomi scoppiare a ridere.
"Non preoccuparti, sorellina... cercherò di contenermi"
"Bene, questa è l'unica cosa che conta"
Le lascio un bacio sulla fronte e poi mi avvicino a Luca, prima di abbracciarlo.
"Cercate di riposarvi e non scopate troppo" Sussurra facendomi l'occhiolino.
"Smettila coglione!" Esclamo dandogli una gomitata proprio sul torace. Lui ride e mi sussurra un 'sto scherzando' seguito da un sorriso divertito.
Mi giro verso Federica che sta abbracciando sua mamma con dolcezza. La scena mi fa sorridere e non appena si staccano, le raggiungo per poter salutare Maria.
"Mi raccomando a Fede eh" Mormora la donna, preoccupata.
"Stia tranquilla, è in buone mani" Le dico sinceramente. La mia ragazza saluta i miei genitori e io le sorrido, aspettando che si avvicini. Quando i nostri occhi si incrociano, riesce a capirlo dal mio sguardo e cammina lentamente verso di me, appoggiando entrambe le mani sulle mie spalle.
"Possiamo andare?" Chiede a bassa voce. Io annuisco e le apro la portiera, per farla salire in auto.
L'aria è fredda e gelida. A causa delle basse temperature, la mia pelle è ricoperta da tanti piccoli brividi che riescono a ghiacciarmi del tutto. Seguo la mia ragazza, correndo velocemente al lato opposto, prima di accendere il riscaldamento al massimo.
"Ci vediamo tra qualche giorno!" Esclama Federica, abbassando il finestrino. Scuotiamo le mani per salutare la nostra famiglia, guadagnandoci dei sinceri sorrisi che ci fanno scoppiare il cuore di gioia.
"Divertitevi!" Urlano. Accendo il motore, sfrecciando a velocità moderata lungo il viale per raggiungere l'aeroporto.
"Cristo, non vedo l'ora di atterrare a Parigi!" Esclama felice. Io allungo un braccio verso la sua coscia, stringendola con dolcezza.
"La città dell'amore" Aggiungo, sorridendole. Lei annuisce e incrocia le nostre mani, guardandomi negli occhi per un istante. "E finalmente saremo io e te... da soli" Le dico sottolineando l'ultima parola.
"Ti obbligo a coccolarmi tutte le notti per delle ore infinite" Sorride come se fosse una bimba.
"Di che tipo di coccole parli?"
"Tutte, amore! Di ogni tipo" Fa spallucce. Io le lancio un sorriso malizioso, facendole l'occhiolino.
"Mmh, ho capito... vuoi quel tipo di coccole. Sei una furbetta" La smaschero con un sorriso estremo.
"Penso proprio che a te non dispiaccia per niente" Afferma facendomi l'occhiolino. Io curvo la testa, nascondendo quel piccolo sorriso che è appena nato sulle mie labbra.
"Ovvio che no!" Faccio spallucce con nonchalance. Lei scoppia a ridere e mi prendo qualche minuto per guardarla. La sua risata riempie la mia auto, facendo scoppiare il mio cuore di gioia. Vederla ridere è la cosa più bella e preziosa dell'intero universo. Giuro.
"Amo quando sei così sincero" Sospira stringendo le mie dita.
"Amo quando sei così maliziosa"
Il suo imbarazzo cresce e io mollo la presa, prima di allungare un braccio e sfiorare la sua guancia morbida e coperta dal leggero strato di trucco.
"Riporta lo sguardo sulla strada e fai attenzione" Mi risveglia appoggiando un dito sul mio viso, girandolo lievemente in modo che guardi il percorso.
"È davvero molto difficile, ma ci provo" Sospiro frustrato.
"Bravo, Riccardolino"
I minuti volano e poco dopo ci ritroviamo proprio all'ingresso dell'aeroporto. La sua felicità è veramente palpabile, riesco a notarlo dai suoi occhi. "Manca mezz'ora alla partenza" Mi informa lanciando un veloce sguardo all'orologio sul suo polso.
Stringo la valigia con le dita, mentre l'altra mano la incrocio a quella di Fede, piccola e morbida. Gira il capo leggermente, riuscendo a farmi concentrare solo su di lei.
All'improvviso mi scontro con una ragazza, che può avere più o meno la nostra età. "Oh mio Dio, scusami... non ti avevo vista" Mi scuso imbarazzato e mi chino per aiutarla a raccogliere tutto ciò che le è caduto per terra.
Lei si inclina con me e poi alza lo sguardo, guardandomi per qualche istante.
"O-oh, non fa nulla. Non preoccuparti" Sussurra.
Le pongo la penna e il libro, appoggiando il tutto sulle sue mani.
"Sono davvero mortificato"
"Tranquillo" Mi sorride. I suoi occhi sono di un azzurro intenso e i suoi capelli sono biondi con qualche sfumatura color oro. "Comunque piacere, sono Tessa"
Mi porge la mano che, educatamente stringo.
"Io sono Riccardo, piacere"
Sento lo sguardo di Federica su di me, quindi faccio un passo indietro e la raggiungo.
"È stato un piacere... buon viaggio" Farfuglia la ragazza con un sorriso. Prima che possa dirle qualcos'altro, corre via, lasciandoci da soli.
"Wow, se avesse potuto toglierti i vestiti l'avrebbe fatto" Sussurra scioccata Fede e mi supera, trascinando con sé la valigia.
"Ma dai, piccola" Corro verso di lei, stringendo il suo gomito delicatamente. Lei si gira, incrocia le braccia al petto e mi lancia un'occhiataccia, ghiacciandomi completamente.
"Non provare a dire il contrario!" Scatta.
"No, non lo sto facendo... ma smettila di essere così gelosa. Non hai ragioni" Rispondo calmo.
"L'hai guardata troppo intensamente"
"Stavo per spaccarle una spalla, dovevo scusarmi" Faccio spallucce, alzando gli occhi al cielo. "Non fare la gelosona, baby"
"Ti guardano troppe persone per troppo tempo e odio questa cosa!" Esclama piagnucolando.
"Io amo solo ed esclusivamente la donna che ho di fronte"
Un sorrisino sorge fra le sue labbra, ma lei cerca di nasconderlo. "È la più sexy, la più affascinante e la più dolce del mondo"
"Smettila di convincermi con queste smancerie" Borbotta.
"È la verità"
"Andiamo che perdiamo l'aereo" Sospira. Io sorrido e circondo il suo collo con il mio braccio, tirandola verso di me.
"Ancora arrabbiata?" Le domando baciando la sua guancia.
"Non sono arrabbiata. Solo che vorrei urlarlo al mondo che sei solo mio, ma non posso"
"Amo questa tua possessione"
"È solo paura di perderti" Risponde un po' triste. I suoi occhi sono lucidi e il mio cuore si stringe piano piano, fino a trasformarsi in una piccola perla.
"Non mi perderai... resterò con te per tutta la vita e ti renderò felice, piccola"
Lei mi guarda, incrociando il suo sguardo al mio.
"Promettilo."
"Promesso."Dunque, volevo avvisarvi di una piccola cosetta... come sicuramente ricorderete, i due protagonisti all'inizio della storia erano diciottenni... ma per una serie di motivi ho dovuto cambiare la loro età. Adesso ne hanno ben 20. Ovviamente non cambia nulla, ma ci tenevo a puntualizzare per non confondervi.
Capirete presto il motivo!
Spero che questo capitolo vi piaccia, vi mando un bacio e al prossimo aggiornamento💞
-Roberta🦄
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Tutto quello che ho - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Entrambi diciannovenni. Lui ha paura di amare e di farsi amare, ma poi arriva lei... e al suo arrivo cambierà tutto.