CAPITOLO 39: SULLE TRACCE DEL PASSATO

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Nancy ed Osrick unirono le loro mani e così la loro energia, per riuscire ad avere maggiori possibilità di trovare ciò che restava del vecchio proprietario. -Non è facile: la traccia è veramente molto debole. Possiamo basarci sulle foto che abbiamo e su un residuo del suo sangue che c'è qui. Per questo devi concentrarti al massimo-. Nancy si concentrò come mai in vita sua, ma lo sforzo fu tale, che riuscirono ad aprire il portale e Nancy entrò appena in tempo prima di svenire. Anche Osrick era piuttosto provato: ciò che erano riusciti a fare era ancora più di quanto si aspettavano. Si ritrovarono nel passato, nell'anno 1814 e videro le difficoltà di quel periodo, durante il quale si stava svolgendo una guerra. -Abbiamo bisogno di riposare!- esclamò Osrick, che fino ad allora non aveva mai aperto un portale per muoversi nel tempo e sorprendentemente erano tornati indietro di circa 200 anni. Il guardiano fu costretto a trasportare Nancy, anche perché non sapeva quale atteggiamento potessero avere nei loro confronti gli abitanti. La trasportò nella locanda più vicina e pose sul banco qualche spicciolo come acconto per avere una camera, richiedendo di non essere importunati da nessuno. Prese Nancy fra le braccia e la condusse nella camera che si trovava al piano superiore e la vide con la speranza che recuperasse i sensi. La osservò con attenzione: anche lei aveva la fronte imperlata dal sudore e il suo volto si era contorto in una smorfia di stanchezza. Iniziava a sentire un legame forte con lei e sperava che si potesse riprendere quanto prima. Voleva montare la guardia, perché temeva che qualcuno potesse sempre entrare, ma lui era tanto stanco, che chiuse anche lui gli occhi. Mentre erano nel passato era trascorsa praticamente metà giornata e Nancy si accorse solo allora che avrebbe dovuto contattare Malcom, ma il suo cellulare non poteva certamente funzionare lì. Vide quel guardiano che era sdraiato lì al suo fianco e ne provò quasi compassione. Poi comprese che era successo qualcosa che nessuno dei due si sarebbe aspettato. Andò nel bagno per potersi risciacquare e poter eliminare ogni traccia di sudore. Intanto il guardiano si era risvegliato  e si avvicinò alla porta del bagno ed iniziò a sbirciare. -Credo che non siamo attrezzati per restare qui. Dovremmo tornare indietro- disse Nancy, considerando lo stato in cui si erano ritrovati. -Forse hai ragione: più tempo restiamo, più sarà difficile far ritorno. Il problema è che se ce ne andiamo adesso, ci sarà difficile ritornare, quindi facciamo adesso ciò per cui siamo venuti- disse il guardiano e Nancy si convinse che fosse la scelta migliore. -Tutto ciò che ci resta da fare è prendere la tiara e ritornare a casa..- stava pensando a voce alta Nancy, ma il guardiano intervenne -Non possiamo farlo: ora è più facile per noi trovare il proprietario, ma non possiamo sottrargliela, altrimenti creeremo una nuova realtà parallela e porteremo uno squilibrio nella natura: potrebbe succedere che quando torniamo nella nostra epoca, si sia verificato già l'attacco e allora i nostri sforzi non servirebbero a nulla. Per quanto sia difficile da accettare, possiamo limitarci a trovarla e fare un incantesimo che ci permetta di rintracciarla una volta a casa o dei codici nascosti-. Nancy non credeva fosse possibile una tale catena di eventi, ma non poteva mettere in dubbio le sue parole: dopotutto aveva vissuto certamente più a lungo di quanto non si potesse immaginare. -Il possessore è uno stregone a quanto risulta. Vive a Salem e credo sia un importante membro della città, quindi sarà rispettato ed anche protetto dagli altri- chiarì d'immediato Osrick, dopodiché disse a Nancy -Questo però non vuol dire che non abbiamo alcuna chance di trovare ciò che cerchiamo-. Nancy ci rifletté un istante, dopodiché disse -Beh, non possiamo certamente apparire con chissà quale segno divino: dobbiamo andare lì e vedere come la pensano gli altri che lo circondano e se sono a conoscenza della sua condizione. Non vorrei mai compromettere la sua reputazione-. Mangiarono qualcosa per riprendere le forze, dopodiché presero due cavalli per raggiungere Salem: effettivamente il portale li aveva portati vicini, ma non potevano sapere quanto, così come non potevano sapere se in seguito avessero avuto bisogno dei cavalli per inseguirlo. -Scusa tu sei Sean Macgyver?- chiese Osrick una volta giunti da lui e l'altro rispose -Sì, sono io. Tu invece chi sei?-. -Io sono solo un povero vecchio che ha bisogno di un po' di aiuto di un uomo forte: mi dicono che voi siate molto dotato- si affrettò a dire, ma le sue parole sembravano rimbalzare contro la figura imponente di Sean, che fissava Nancy in una maniera alquanto inusuale. -Sì, ci hanno rubato la carrozza: stavamo andando da mia madre, che vive praticamente dall'altro lato della città e avevamo con noi tanti doni per lei. Quello che più mi spiace è di aver perso degli oggetti insostituibili, quali i miei diari segreti e delle sfere che erano legate alla mia infanzia- disse Nancy, approfittando del fatto che lui fosse chiaramente attratto dalla ragazza. Sean si avvicinò a lei e Nancy trattenne il respiro per cercare di controllarsi. -Vi consiglio di non accennare più a quelle sfere se ci tenete alla vita: le sfere per noi significano magia e morte e neanche io potrei salvarvi dal linciaggio. Ora venite con me- disse e la portò con sé, insieme, sebbene a malincuore, a Osrick. -Cosa intendevi prima a proposito delle sfere?- chiese, dopo essere stata accolta da Sean in casa sua. -Vedi, non so se sai della nostra storia e della caccia alle streghe. Vedi, ora le cose sono naturalmente cambiate, così come la mentalità, ma qualcuno resta ancora spaventato e cerca di evitare i contatti con delle persone che possono essere anche solo sospettate di questo. Per quanto riguarda le sfere, beh c'erano delle sfere anche qui, capaci di prevedere il futuro. Prima del processo si previde che ci sarebbe stata una strage, ma dopo si convinsero che il potere delle sfere non fosse vedere il futuro, bensì attirare le calamità che mostravano. Io non ho mai creduto a questa storia e ho tenuto una piccola sfera. Grazie a questa ho previsto il tuo arrivo. Se non fosse stato così, sarei partito in missione e non ci saremmo incontrati. Non temere, dopo leggerò nel tuo futuro...-. Nancy accennò un sorriso nella sua direzione e pensò che in fondo fosse un tipo gentile e non meritava di soffrire. Nancy aveva scoperto che Sean sarebbe morto proprio perché aveva previsto nel suo futuro il modo in cui sarebbe morto e non sopportando quello strazio si sarebbe suicidato con un veleno letale e ad effetto rapido. Nancy pianse, non appena si allontanò, lacrime amare per la sua sorte.  

LICANTROPO IGNARODove le storie prendono vita. Scoprilo ora