-Io ero ancora abbastanza lucido da comprendere quanto fosse grave la mia situazione ed ero ormai certo che la mia fine fosse vicina- spiegò Mirko, memore di quella esperienza. -Io volevo che lei non si allontanasse da me, perché se la morte fosse venuta a prendermi, avrei tanto voluto vedere il suo viso, prima di lasciarla per sempre. Quando mi parlò di questa scelta, io non avrei voluto diventare un vampiro, perché sapevo che ugualmente sarei stato privato della mia vita, dovendo vivere solo la notte e sapevo che si cambiava: il vampiro che stava per trasformarmi era di quarto livello e mi aveva spiegato che con la trasformazione non avrei più provato le stesse emozioni di prima, che sarebbero divenute delle pallide imitazioni di sentimenti che non avrei più saputo esprimere e mano a mano che si saliva di livello, questa situazione sarebbe divenuta più estrema, fino a non provare più niente per nessuno. Fu tua madre a convincermi a lasciarmi trasformare, perché insisteva che io avessi il diritto a conoscere mio figlio e a vedervi crescere, così riuscì a trasformarmi poco prima che morissi. La trasformazione avvenne a casa e ricordo solo che mi risvegliai nel bel mezzo della notte con una voglia incontrollabile di bere sangue. Rose era stata portata lontana, in modo che io non potessi farle del male e quel vampiro mi diede del sangue. Non appena lo bevvi, ricordo che sentii un cambiamento in me e riuscivo a vedere tutto, anche con la luce spenta, riuscivo a sentire il cuore di tua madre battere forte e persino la sottile brezza di vento. Quel vampiro si voleva allontanare, ma non sapevo cosa dovessi fare adesso, quindi gli chiesi di restare per potermi insegnare tutto ciò che c'era da sapere. Lui mi insegnò solo le basi, dopodiché se ne andò ed io restai a casa. Mi costò una gran fatica evitare di aggredire sia tua madre che Rose, ma ci riuscii bene, abituandomi a nutrirmi solo di sangue animale-. Mirko ed Elizabeth tacquero per un secondo ed entrambi con la mente viaggiavano al ricordo della morte della loro piccola Rose. -Ma tu mi avevi detto che poi hai morso la mamma, giusto? Cosa ti ha scatenato?-. Mirko sembrò tutto assorto nei suoi pensieri, così fu Elizabeth a rispondere: -Vedi, io stavo diventando più aggressiva all'avvicinarmi del parto, ma non ne conoscevo il motivo. Tuo padre fu costretto a fermarmi e così mi morse. Devo ammettere che mi fece un bel po' male quel morso, ma forse fece più male a lui, perché dopo aver assaggiato il mio sangue era difficile fermarsi-. Mirko alzò lentamente lo sguardo verso Elizabeth e poi aggiunse -Come lo era per lei, del resto. Quella notte, era la luna piena che accompagnava l'ottavo mese di gravidanza di tua madre e lei divenne aggressiva, anche senza trasformarsi- stava raccontando Mirko, che fu interrotto da Elizabeth -Sì, i lupi non si trasformano durante la gravidanza, proprio per non danneggiare i piccoli. Ad ogni modo non so per quale ragione, sembrava quasi mi controllasse una forza esterna che mi portò a uccidere tua sorella e a mordere tuo padre. Solo poi riuscii a fermarmi, ma non mi sono mai perdonata per quello che ho fatto-. Sua madre scoppiò in lacrime e Malcom fece il possibile per confortarla. -Quindi la mia trasformazione avviene se uccido qualcuno oppure ho uno scatto d'ira tanto violento da mandare in coma qualche persona?- chiese per aver maggiore sicurezza e dopo una risposta positiva, sembrò assumere un'aria pensierosa. Lasciò che sua madre si tranquillizzasse, mentre lui preparava una buona tazza di cioccolato caldo e poi le chiese -Scusa, ma tu hai detto che la nonna era una strega, giusto?-. Elizabeth non sapeva cosa volesse dire ed annuì con la testa. -Quindi potrebbe esserci una possibilità, seppur remota, che anch'io sia un mago?- domandò, sperando di poter ottenere una risposta chiara. -Non sono certa, perché entrano in gioco vari fattori-. Malcom ci rifletté un istante e poi proseguì -Non ti ricordi almeno un incantesimo? Se fossi una strega dovrei essere capace di eseguirlo-. Elizabeth si sforzò di ricordare, ma non era sicura di volergli dire qualche incantesimo: per lei era già difficile accettare che Malcom fosse un licantropo a cui era legato il fantasma della sorella, ma che ora fosse addirittura un mago era troppo per lei. Alla fine ricordò il più semplice degli incantesimi e gli descrisse il modo in cui lo aveva visto fare e le parole. -Mia madre mi diceva sempre che ci voleva grande concentrazione- ricordò Elizabeth e Malcom tentò di eseguire quel piccolo incantesimo: far levitare un quaderno. Ci riuscì senza grandi difficoltà e comprese un altro tassello mancante della sua personalità. Restarono insieme tutta la notte e poco prima che giungesse l'alba, Mirko andò via, per evitare che l'arrivo del sole, potesse porre fine alla sua esistenza. -Quale lavoro svolgi?- chiese alla fine Elizabeth e Malcom le spiegò con una certa fierezza il suo ruolo nell'azienda, parlando dell'importante viaggio d'affari che avrebbe fatto a breve. Malcom notò che lo sguardo di sua madre, cambiò leggermente. -Se tu vuoi che io resti qui per recuperare il tempo perso insieme, basta che lo dici ed io farò partire qualche altro al posto mio-. Elizabeth cercò di assumere un'aria più serena e poi disse -No, è giusto che tu ci vada. Io non voglio essere d'ostacolo alla tua carriera professionale e quindi ti posso solo augurare che tutto vada per il meglio-. Malcom invitò sua madre a casa sua, ma Elizabeth si rifiutò, perché era meglio se non sapesse dove si trovava, in particolar modo durante la trasformazione. Così si salutarono e Malcom si preparò per andare a lavoro, dove non poteva assolutamente mancare, in vista del prossimo viaggio d'affari. Quella mattina a lavoro aveva un'aria molto più serena e felice. James non ebbe bisogno di ulteriori spiegazioni e gli chiese -Hai incontrato tua madre, vero?-. Malcom annuì e gli disse che aveva scoperto molte cose sulla sua famiglia che lo avevano ripagato di tutti quegli anni di abbandono ed era pronto a gettarsi tutto alle spalle, per guardare al futuro insieme. James anche sembrava stanco e ad una domanda diretta, rispose che era dovuto ad una festa a cui aveva partecipato fino a tardi. In realtà aveva deciso di allenarsi con suo padre Alexander di più in vista di quel viaggio, perché nel caso in cui ci fosse stata la necessità di combattere, lui voleva essere pronto. I giorni che li separavano dalla partenza, trascorsero velocemente e Malcom aveva approfittato di ogni momento per stare con sua madre, che gli preparò una valigia con l'occorrente per far fronte ad un'aggressione da parte di qualsiasi tipo di creatura soprannaturale.
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LICANTROPO IGNARO
ParanormalMalcom esce dall'orfanotrofio e viene accolto in casa da un amico James e suo padre Alexander. Insieme ad una ragazza, Nancy, vivrà delle avventure surreali, fin quando non scoprirà la verità: lui è un licantropo. Dopo questa scoperta che lo sconvol...