Nonostante nella realtà in cui viveva Nancy fosse passato un giorno, nella realtà era ancora mattina. Kate le restava sempre accanto, ma sapeva che più di ciò non poteva fare, per cui aveva iniziato a leggere il libro che le aveva portato Osrick per poter rafforzare la sua magia. Ava, nel frattempo era andata con il guardiano nella camera in cui si era allenata anche Nancy ad aprire un portale e nonostante sembrasse una cosa semplice, si rese conto che la realtà non coincideva con la prima impressione. -Devi aumentare la tua concentrazione- la incitava Osrick -Tu ne sei capace, ma ti fai prendere troppo dalla tua paura. Ora fai un altro sforzo, ma questa volta cerca di concentrarti su quello che ti aspetta dietro quel portale-. Ava, ansimante per lo sforzo di essersi allenata per tutta la mattinata, gli chiese -Dimmi la verità: quanto tempo ci ha impiegato Nancy per aprire il portale?-. Osrick non avrebbe voluto farla sentire inferiore, ma le disse la verità -In realtà non ho cronometrato il tempo, ma più o meno 3 ore. Vedi che non è facile?-. Ava si rese conto che per lei erano passate già 5 ore e non era neanche riuscita ad aprire una piccola fessura. -Ora fai una pausa, forse è meglio. Dopo aver mangiato, avrai più forze per tentare e vedrai che ci riuscirai- disse Osrick, che aveva preparato un ottimo pranzo. -Ti voglio dire una cosa: a mano a mano che ti avvicinerai all'apertura del portale, le tue paure diventeranno più forti, quasi fino a paralizzarti. Se vuoi un consiglio posso dirti ciò che Nancy ha pensato per superare questa situazione..- disse lui, catturando l'attenzione di Ava e poi proseguì -Lei ha immaginato i soggetti della più grande paura e ha sfruttato l'occasione per immaginarne il contrario-. Ava sembrava essere alquanto confusa, così il guardiano si spiegò in maniera ancora più esplicita -Lei aveva paura di veder morire sia Malcom che il loro bambino. Inizialmente aveva visto che venivano feriti, ma poco prima di aprire il portale, aveva visto la loro morte. Alla fine ha visualizzato al loro posto le persone che più odia, anche se non so chi siano e ha pensato che Malcom avesse ancora bisogno di lei e quindi doveva raggiungerlo a casa, aprendo così il portale-. Ava si meravigliò della forza che Nancy aveva mostrato, visto che non era facile, soprattutto relativamente ad una simile paura. Ava fece tesoro di quei suggerimenti e fece qualche passo avanti, ma la paura ritornava sempre più forte. Riuscì ad aprire un quarto del portale, ma la paura la bloccava e lei si rese conto di dover trovare un'altra cosa da immaginare. Era ormai sopraggiunta la notte e lei era riuscita quasi ad aprire il portale. -Ora torna a casa e domani vedrai che ce la farai-. Uscì dalla camera ed aprì il portale: si rese conto che dopo quell'allenamento, ci mise ancora meno tempo del solito ad aprire quel portale e qualche risultato lo aveva ottenuto. Appena ritornata, mangiò delle cose dolci per recuperare le forze e andò a letto, ma non senza vedere se Nancy si fosse risvegliata. Sfortunatamente lei non sembrava essere tornata dal suo viaggio mentale nel tempo, ma era certa che l' unica in grado di farcela sarebbe stata lei. Kate si era addormentata stringendo ancora il libro fra le mani, desiderosa di apprendere quanti più incantesimi possibili. Intanto Malcom era molto combattuto sul chiamare oppure no Nancy, ma dalle sue parole pensava che si sarebbe potuta arrabbiare. Lui non poteva sospettare il vero motivo, credeva però che lei stesse nascondendo qualcosa. Non aveva però alcun tipo di timore che ci fosse un altro uomo con lei, né che nascondesse altro di troppo oscuro. -Cosa diavolo è successo? A te Nancy non risponde, mentre a me preoccupa mio padre: praticamente è scomparso dal primo giorno da cui siamo qui-. Malcom cercava di non aggiungere le sue preoccupazioni a quelle di James, così gli disse -Non ti preoccupare: vedrai che presto ti contatterà lui. Magari è stato solo più impegnato e non ha avuto modo di contattarti. Ho pensato ad una cosa: domani non dobbiamo necessariamente svegliarci presto e potremmo fare qualcosa per divertirci e rilassarci. Basta solo che non facciamo la stessa fine dell'ultima volta: se vuoi bere non bisogna esagerare, altrimenti mi costringerai a trascinarti fuori di peso-. James capiva che voleva tirarlo su di morale e forse era meglio distrarsi e non crogiolarsi in problemi che forse neanche esistevano. Andarono a scatenarsi nel ballo e Malcom dovette fermare due volte il suo amico James per evitare che eccedesse, ma non poteva certamente stargli tutta la serata col fiato sul collo: in fondo si doveva divertire anche lui ed aveva anche avuto l'occasione di incontrare una ragazza. -Sai tu sei il tipo di uomo con cui vorrei restare per la mia vita!- disse la ragazza rivolgendosi a Malcom, che ne era attratto fisicamente. -Mi offri un drink?- gli chiese ancora e lui acconsentì, ma quel drink non fu l'unico. Dopo averle offerto più di un drink, lei lo invitò ad allontanarsi da quel posto. -No, io devo andare a casa, mi spiace- rispose Malcom, ma la ragazza strabuzzò gli occhi per la sorpresa -E allora perché mi hai offerto quei drink? Si fa così, si offrono dei drink e poi si porta la ragazza in un luogo più appartato-. Malcom fece un sorriso e poi rispose -Ti ho offerto i drink perché sei carina e se vuoi che ti riaccompagni a casa tua, devo raggiungere prima un amico e poi andremo-. La ragazza ormai non era più in sé per la sbornia, così come James. Malcom li caricò entrambi in auto e condusse la ragazza a casa sua, dopo aver chiesto le indicazioni al barista. -E perché lo chiedi proprio a me?- chiese lui stupito, quando Malcom gli disse che l'avrebbe ricondotta a casa. -Perché sono sicura che lei qui è un'abitudinaria. Comunque se non lo sai non fa niente-. Malcom era giunto alla casa indicatogli e provò la chiave. Fortunatamente il barista aveva dato la giusta indicazione. Prese la ragazza, la portò nella sua camera e la distese sul letto. -Buona notte, dolce principessa- disse e si allontanò, dirigendosi nuovamente verso l'auto, dove James era ancora in preda alla sbornia e fantasticava su ciò che stava succedendo o che sarebbe potuto succedere a suo padre. In lontananza, scorse qualcosa che solcava il cielo. Forse era un effetto della sbronza, seppur lieve, che aveva, ma sembrava che fosse un pipistrello e dal suo comportamento sembrava quasi che lo sorvegliasse. Si sedette in macchina e partì rivolto verso casa, sperando di poter dimenticare quella notte.
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LICANTROPO IGNARO
ParanormalMalcom esce dall'orfanotrofio e viene accolto in casa da un amico James e suo padre Alexander. Insieme ad una ragazza, Nancy, vivrà delle avventure surreali, fin quando non scoprirà la verità: lui è un licantropo. Dopo questa scoperta che lo sconvol...