CAPITOLO 98: IL REGALO D'ADDIO DI ELIZABETH

7 4 0
                                    

3 novembre 2017

Nancy comunicò anche agli altri ciò che Kate le aveva trasmesso mentalmente prima di morire e tutti furono commossi, pensando al fatto che se ora fossero riusciti ad uscire da quella caverna ed avevano qualche possibilità di avere altro tempo, era grazie al suo sacrificio. -Ora bisogna organizzarci per il meglio: il numero di nemici, come ha detto anche Kate è certamente diminuito in maniera sostanziale. Dovremo fare il possibile per onorare il suo sacrificio ed il modo migliore è quello di impedire a quella strega di attuare il suo piano. Potremmo fare in modo che il nemico trovi ciò per cui ci sta inseguendo: in questo modo saremmo noi a decidere dove e come combattere e questo potrebbe essere un vantaggio da non sottovalutare- disse Ava e dopo che  tutti acconsentirono alla sua idea, Josette aggiunse -Però, per non rendere la cosa molto sospetta, potremmo fare in modo che ci credano già divisi. Io immagino che il loro intento sia di dividerci ed anche se i nemici non sono più così numerosi, possono ancora servire al loro scopo, quindi potremmo far credere che andiamo tutti insieme dalla stessa parte, mentre alcuni di noi restano al fianco di Malcom, cercando di proteggerci a vicenda-. Nancy considerava che l'idea potesse essere effettivamente buona, ma perché tutto potesse essere più completo, ritenne opportuno che ci fosse un'equa divisione fra coloro che sarebbero rimasti e gli altri. -Allora non appena saremo usciti, ci divideremo a seconda delle capacità e degli scopi- disse Malcom e tutti concordi, uscirono dalla caverna e si diressero ad un altro nascondiglio, che Josette aveva scoperto in una delle sue ricognizioni. Non appena giunti, crearono una barriera che non era forte, proprio per lasciare loro giusto il tempo di organizzarsi. Non ci volle molto tempo per riuscire ad organizzare le squadre, due che si sarebbero divise da Malcom per combattere alcuni dei nemici e l'altra che sarebbe stata nascosta con lui e di cui non si doveva sapere l'esistenza. In quest'ultima squadra erano rimaste Nancy, Hope, Ava, Elizabeth, Mirko, Malcom, una parte dei lupi mannari, una piccola parte della congrega di Josette e il vampiro sottomesso da Nancy. Tutti loro, tranne Malcom, dovettero legare il loro sangue ad una o più persone che erano in uno dei due gruppi ed in questo modo davano l'impressione di trovarsi altrove. Rintracciarono altri nemici e si divisero. -Io non sono sicura del piano di Ava, quindi se qualcosa dovesse andare male, devi promettermi che ti terrai pronto a scappare in quell'altra dimensione- disse Nancy, abbracciandoselo forte e baciandolo con grande passione. -Ma io non potrei abbandonarvi, col rischio di vivere nel rimorso di non aver fatto abbastanza- disse Malcom, guardando sua figlia e sua moglie, con occhi inumiditi. -Tesoro, se dovesse riuscire a raggiungerti, non esisterebbe più il mondo per come lo conosciamo e quindi sarebbe peggio della morte. Non bisogna dimenticare che Keila in fondo è una guardiana e così come tutti gli altri guardiani è costretta al riposo. Avrà trovato forse un modo per svegliarsi prima degli altri guardiani, ma prima o poi dovrà necessariamente cadere nel sonno del guardiano. Se per allora non ti avrà raggiunto, credo che avremo maggiori chance di farcela-. Nancy chiamò Hope e le chiese di utilizzare i suoi poteri di guaritrice per dare più forza a Malcom. Hope utilizzò il suo potere e riuscì a dargli l'energia necessaria per poter aprire l'altra dimensione e rimanerci per qualche giorno. -Voi riposatevi un po'- disse Ava, avendo notato quanto li avesse sfiancati quel viaggio nel passato. -Noi resteremo di guardia e penseremo ad un piano di difesa-. Nancy seguì il suggerimento di Ava e attesero per scoprire quali sviluppi avesse quella vicenda. Non appena giunse la sera, il nemico fece attaccò, quando i due gruppi che si sarebbero divisi erano ancora uniti. I gruppi, così come avevano già pensato di fare, si divisero e diedero una grande battaglia a quei nemici formidabili. Uno dei componenti della squadra avversaria era una forte strega che aveva gli stessi poteri di Nancy e sebbene non fossero sviluppati come i suoi, sicuramente sarebbe riuscita a risalire ai dati più recenti, quelli che in fondo erano per loro più importanti. La battaglia che ebbe luogo lì fu molto cruenta, perché  il nemico pensava che fossero presenti più nemici. Quella strega riuscì ad avvicinarsi a Josette e riuscì a leggere la sua coscienza, scoprendo quindi i loro piani. Una volta che ebbe terminato, cercò di aprire un portale per tornare alla base, ma qualcuno si rese conto di ciò che era appena accaduto, così decise di lanciarsi nel portale prima che si chiudesse. -Voi chi diavolo siete?- chiese quella strega una volta che si ritrovarono in una specie di nascondiglio, forse il più importante del nemico. -Due persone che non ti lasceranno fare ciò che hai in mente- disse Josette, mentre Elizabeth assumeva già una posizione di combattimento. -Una strega ed un lupo mannaro... che paura- disse beffarda, ma non poteva certamente sapere che quel "lupo mannaro" aveva più di un'abilità speciale. Dopo poco giunsero altri nemici, fra cui alcune streghe e altri vampiri. Sapevano entrambe bene che per poter utilizzare i loro poteri, le streghe avevano bisogno di concentrazione, così Elizabeth utilizzò il suo verso al massimo e mentre erano tutte sopraffatte dal suono, lei utilizzò i suoi artigli che erano più resistenti dei comuni lupi mannari e riuscì a mettere fuori gioco buona parte dei nemici, mentre un'altra parte venne sconfitto da Josette. Entrambe erano riuscite quindi ad impedire che quelle informazioni cadessero nelle mani del nemico, o così avevano creduto: ci volle un secondo perché comparisse dietro di loro Keila. Nel suo aspetto non sembrava una persona di cui avere paura, ma l'energia che emanava era abbastanza forte da far tremare l'aria circostante con la sola sua presenza. Josette sapeva che la sua magia, nonostante fosse a capo di una congrega, era praticamente un'inerzia nei confronti della sua ed aveva un solo timore: lei sarebbe riuscita a scoprire tutto, utilizzando la sua magia e tutti sarebbero stati in pericolo. -Josette, tu devi andare e riportare ciò che hai visto e che sei riuscita a percepire con il tuo potere, mentre io resto qui-. Keila decise di lasciar loro un momento per elaborare una strategia, ma sapeva che le avrebbe sopraffatte. -Salutami mio figlio e fai il possibile per proteggerlo- disse Elizabeth e lasciò il tempo a Josette di aprire un portale che le permettesse di ritornare dagli altri. Una volta che Josette fu andata via, Elizabeth riuscì ad utilizzare il suo super ululato e creò una frequenza di ultrasuoni, che disturbarono ogni capacità di concentrazione di Keila, sebbene solo per pochi istanti. Riuscì ad azzannarla e le iniettò del veleno, che permetteva a chiunque di sapere se si trovasse nelle vicinanze. Keila rise dopo essersi accorta di ciò. -Ora tocca a me- disse e si avvicinò con l'intenzione di estorcere delle informazioni, ma Elizabeth, già consapevole della sorte che le sarebbe toccata dopo l'interrogatorio, si suicidò, riuscendo ad evitare di fornire qualsiasi altra informazione. Keila divenne furibonda, ma al contempo ammirò la tenacia di quella donna, che era stata capace di tale gesto estremo. Ciò di cui non era a conoscenza era un altro effetto del veleno, che induceva a disorientamenti, anche se ciò non sembrasse e si credesse di percorrere la strada giusta. Così anche gli altri ebbero il tempo sufficiente per fermarsi a riflettere, dato che l'effetto sarebbe durato una settimana.  

LICANTROPO IGNARODove le storie prendono vita. Scoprilo ora