Capitolo 84: Il gioco dell'impiccato

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<<Dai Shiho ti prego!>>
<<Solo un'ultima volta!>>
<<Poi baderemo a Shinichi tutto il giorno!>>

<<Ehi ehi, non ho bisogno di nessuno che badi a me!>>

Ma nonostante le richieste dei Detective Boys Shiho è inamovibile.
<<Niente giostre di Kamen Yaiba sotto la pioggia. Ci siete stati tutto il giorno, ora possono diventare pericolose.>>

E per una volta, seppur reticenti, i bambini le danno ascolto.

<<Ma come ci riesci?!>>
Domanda Kudo alla giovane mamma, dopo aver pagato  -rigorosamente di tasca sua-  il gelato per tutti e cinque.
O sei.

<<A fare che? Non so di cosa tu stia parlando...>>
Ribatte sarcastica lei, gustandosi il triplo cono alla stracciatella, anguria e tiramisù.
<<Sono le voglie che ti fanno venire questi gusti particolari?>>
La schernisce di rimando con un mezzo sorriso, ottenendo un'occhiata storta da parte della scienziata.

<<Non è colpa mia se non sai intrattenere dei bambini.>>
Conclude Shiho, mentre fissa Ayumi avvicinarsi ad un piccolo gatto siamese riparatosi dal temporale sotto la tettoia del bar aperto sui lati. Il micio si scuote, per poi strusciarsi col pelo ancora umido sulle scarpe della bambina.

<<Shiho-san vieni a vedere!>>
<<Corri, il gattino sta male!>>
Aggiunge per ultimo Genta alle parole di Mitsuiko.
La giovane Miyano finisce in un paio di bocconi il gelato, per poter raggiungere i detective boys chini sull'animaletto.
Avvicina pian piano una mano, accarezzandogli delicatamente la testa con le dita affusolate, percependo il pelo morbido al tatto, il calore di un cucciolo che miagola per chiamare la sua mamma, un verso che anche lei avrebbe sentito e compreso da lì a poche settimane.
<<Sembra avere la zampa insanguinata. Avrà camminato su un oggetto appuntito, un pezzo di vetro di bottiglia magari, non è raro trovare gente incivile che beve e le getta rotte nei parchi.>>

<<Non zoppica...>>
Fa notare la scienziata a Kudo.

Shiho ha ragione... Ma allora che cos'è...? Di chi è il sangue sulla zampa? Di una tua preda, gattino? O della preda di qualcun'altro?

La risposta alle domande del detective non tarda ad arrivare.
Un urlo terrorizzato squarcia la calma nei pressi del bar e nelle orecchie dei suoi ben pochi clienti.
Poco più lontano, in un parco deserto, tra le giostre decorate con i volti di personaggi dei cartoni animati e macchine dello zucchero filato ferme a causa della pioggia, la sagoma di una figura alta e sottile si staglia inconfondibile davanti a un albero.

Con i piedi sospesi da terra, e un cappio che la tiene legata, per il collo, ad un ramo più in alto.

Prima che tutti i detective boys comprendano la situazione Shinichi fa la voce grossa e ordina loro di stare con il barman.
<<Resta con loro Shiho, non è una visione per una donna incinta!>>

<<TU non sei una visione per una donna incinta. Finiscila di provare a proteggermi da tutto ciò che mi circonda, il piccolo è al sicuro e io non resterò turbata da un suicidio. Stando con te abbiamo sopportato anche di peggio, Mr. Detective>>

Imbronciati l'uno con l'alto i due ragazzi si avvicinano guardinghi al corpo, e mentre Sherry descrive per filo e per segno la scena del crimine che si presenta davanti ai loro occhi al telefono con forze dell'ordine, il detective ne accerta il decesso.

<<Uomo, sui vent'anni. Piuttosto magro, forse leggermente anoressico, peserà una cinquantina di kg. Ai suoi piedi si trova una valigia di stoffa rovesciata nel fango. Oltre alle nostre impronte ce ne sono di altre due persone. Un paio sono più profonde, una persona pesante, direi un centinaio di kg, o anche di più, l'altro paio sono poco profonde, molto probabilmente della vittima.
Entrambe partono dal bar dove ci sono Ayumi, Mitsuiko e Genta, e arrivano all'albero, ma solo quelle più profonde sono tornate indietro.>>

Shinichi osserva immobile la vittima, analizzando da debita distanza ogni dettaglio che ai suoi occhi ormai esperti sembra importante.
<<Dobbiamo scoprire chi è stato, prima che l'assassino possa far del male a qualcuno. Dì a Megure di circoscrivere l'area del parco, nessuno deve andarsene.>>

Shiho muove tre passi nella sua direzione, affiancandolo <<Neanche tu pensi si sia ucciso da solo eh?>>

<<No... Si nota a colpo d'occhio che questo non è un->>

<<SUICIDIO!>>
Gracchia la voce strozzata di cibo nella gola di uno dei detective più famosi del Giappone: Kogoro il dormiente.

Ohi ohi, cosa vorrà dimostrare ancora? Non gli è bastata la prova che era Conan a risolvere tutti i suoi casi? Dovrei avergli fatto guadagnare abbastanza mentre ero rimpicciolito...

<<Non si muova dal bar detective! Controlli il fango lì intorno, ci sono delle impronte che si dirigono all'esterno del parco giochi?>>

Kogoro, ancora confuso dal discorso di quella ex-bambina che lo aveva ingaggiato molti mesi prima per scoprire informazioni su Higo e Yoko, si guarda intorno. Prima con superficialità, poi con uno sguardo più attento e professionale.

<<Nulla! Non ci sono impronte che si allontanano dal bar! Tutti i clienti sono rimasti qui mentre diluviava>>

Shiho sbarra gli occhi, la pelle diafana diventa ancora più pallida, mentre il cuore inizia ad agitarsi nel suo petto.
Una mano, calda e dalla presa solida, la afferra per l'avambraccio.
<<Non preoccuparti, Kogoro proteggerà i bambini. Se l'assassino non ha lasciato impronte nel fango verso le uscite significa che si trova ancora a quel bar. Ci sono cinque persone oltre ai detective boys e a Mouri... Fermiamo il nostro uomo prima che faccia altri danni.>>

Shiho! {Coai, Shinshi}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora