Capitolo 39: Big.

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Le settimane trascorrono velocemente per il giovane Kudo, che ha finalmente trovato un'alternativa alle gite fuori porta con dei bambini di nove anni.

Ora è occupato a farsi perdonare da Ran e ad aiutarla nella riabilitazione.
Infatti dopo averle raccontato, con molte difficoltà, la verità su Conan e Ai, la ragazza non gli ha più rivolto la parola, sconvolta.

Tutto il contrario di Sonoko.

Suzuki si è subito messa a sbraitare in faccia al detective; "Lo sapevo che quel moccioso eri tu!" "Lo sapevo che quella bambina era troppo inquietante per essere così piccola!" "Era addirittura più grande di me!"...

Una vera seccatura, aveva pensato Shinichi.
Ma se voleva Ran, doveva accontentarsi anche di Sonoko.
Il ragazzo tornava a casa ogni giorno sfiancato, e senza più neanche la forza di salire le scale si addormentava sul divano al piano terra.

Qualche metro più in là, la mattina, uscivano canticchiando tre bambini, tutti con un berretto colorato in testa e una palla sotto braccio.

Shiho lascia il Dottore ai suoi esperimenti, e segue diligentemente i detective boys fino al parco.
<<Shiho-san gioca anche tu questa volta!>>
Chiede con un grosso sorriso sul volto Mitsuiko, posando il pallone per terra.

Lei si siede sulla solita fresca panchina in legno a bordo campo, alza il viso, e nota i piccoli fissarla con aria speranzosa.
Sospira, e li raggiunge.

Dopo un paio d'ore di gioco il sole raggiunge il suo apice nel cielo, rendendo bollente tutto ciò che viene toccato dai suoi raggi.
<<Pausa!>
Esclama l'adulta, indicando con la mano la fontanella d'acqua. I bambini corrono a bere, mentre lei recupera i loro cappellini e li infila sotto il getto fresco, bagnandoli fino alla visiera.

Poi, con un sorriso sulle labbra, li rimette in testa ai ragazzini.

Ancora una corsa al bar per prendere dei ghiaccioli e mangiarli seduti tranquilli sulla panchina a bordo campo, e poi ricominciano a giocare.

Tre ore dopo il terreno si fa bollente, l'aria secca e pesante, il corpo sudato, la testa calda, e le allucinazioni cominciano a far visita alla giovane scienziata.
Tutto il mondo inizia a ruotare.

<<Andate all'ombra...>>
Sussurra la ragazza ai detective boys.
<<Andate all'ombra....>>
Riesce a ripetere, prima di svenire a peso morto sull'erba del prato.

Shiho riapre gli occhi in un ambiente fresco e ventilato, il profumo di riso con le anguille che aleggia nel corpo principale della villa del dottor Agasa.

Si alza a sedere, reggendosi la fronte coperta da un panno umido.
In casa non sembra esserci nessuno, ma lei dubita fortemente che l'abbiano lasciata da sola dopo che è stramazzata al suolo come un salame.

Il suono dello sciacquone infatti raggiunge in un attimo il suo pensiero.
"Ayumi, Mitsuiko, o Genta?"

Riflette lei, mentre qualcuno abbassa la maniglia della porta del bagno.
"Ayumi!"
Conclude, voltando lo sguardo per cercare la risposta giusta.

Ma poco più in là non trova la piccola ad accogliere il suo sguardo.
Yukiko Fujimine la osserva, sfoggiando poi il suo miglior sorriso, contenta di vedere che la ragazza si è svegliata.
<<Come ti senti, Shiho-chan?>>

Domanda la donna, mentre si accomoda sul materasso del dottor Agasa, accanto al suo letto.
<<Mi gira solo un po' la testa... Dove sono i bambini?>>
Yukiko socchiude gli occhi e allarga ancora di più il sorriso.
<<Sono corsi ai grandi magazzini con Hiroshi! Volevano farti una sorpresa>>

Spiega la donna, raccontandole che l'inventore era andato ai giardini a prenderla, mentre era svenuta per un colpo di calore.
<<Saranno andati a prendere un cappello anche per me...>>
Conviene la ragazza, cercando conferma negli occhi dell'attrice.

Ma lei, con quel sorriso materno, le fa intendere di fingere di non sapere che cosa i piccoli le avrebbero portato.
Shiho già lo sapeva.
Non aveva avuto fratelli minori, ma sapeva come trattare con dei ragazzini pur di farli felici.

Yukiko sta per ricominciare a parlare, quando la serratura della porta d'entrata scatta.
I giovani detective entrano in punta di piedi, attenti a non fare rumore per evitare di svegliarla, prima di notare che la loro amica è già in piedi.

Si guardano.
Annuiscono con aria cospiratoria.
E si avvicinano tutti e tre con un sorriso.

Ayumi ha l'onore di nascondere dietro la schiena, e poi di porgerle, un berretto dei BIG OSAKA.
Shiho rimane un attimo perplessa.
<<Questo cappello...>>
Se lo rigira tra le mani.
Ricordava che da quando era cresciuta il cappello dei BIG OSAKA che aveva acquistato quando era Ai Haibara non le entrava più.
Ma quel berretto aveva qualcosa di paricolare.

<<Abbiamo cercato il signor Higo!>>
Annuncia Mitsuiko.
<<E lui ci ha regalato un berretto dopo aver saputo che cosa è successo!>>
Conclude Genta, indicando un punto sulla visiera rossa del cappello.
Un punto con l'autografo di Higo.

Shiho rimane a bocca aperta, sotto lo sguardo allegro della madre di Shinichi.
"Questa donna... Mi ha fregata! Alla faccia dell'attrice, Signora Kudo... Complimenti."

<<Grazie ragazzi>>
Indossa subito il suo nuovo regalo, avviandosi con passo sicuro verso lo specchio del bagno, per vedere come le sta e rinfrescarsi un po' prima di pranzo.

Dopo pochi minuti il campanello suona.
L'inventore chiede a Shiho di andare ad aprire, mentre i giovani detective e Yukiko cominciano a preparare la tavola e a versare il riso con l'anguilla nei piatti.

Asciugatasi il volto la scienziata cammina a passo svelto lungo il salotto, raggiungendo in un attimo la porta d'ingresso e aprendo.

Inutile dire che il ragazzo che si ritrova all'improvviso di fronte la fa arrossire fino alla punta delle orecchie.

Shiho! {Coai, Shinshi}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora