Shiho si corica a letto, mentre i giovani detective la raggiungono sul materasso, coprendosi con il lenzuolo fino alla punta del naso.
<<Miyano-san...?>>
Chiama Mitsuiko, stretto tra il fianco della ragazza e Genta.
<<Tu... Non hai paura..?>>Shiho rimane sorpresa da quella domanda, e passa qualche secondo prima che risponda. In fine si volta verso il ragazzino con un sorriso rassicurante, mentre lui arrossisce impeccertibilmente.
<<No... Non ho paura. State tranquilli, con me e Kudo quì nessuno vi farà del male>>Nell'oscurità la giovane percepisce i lievi sospiri di sollievo dei detective boys accanto a sé, prima che si addormentassero in un sonno profondo.
<<Shiho-chan...? Shiho!?>>
Mi sveglio di soprassalto. Akemi è in piedi accanto al mio letto, con le mani sulla bocca. Ho ancora addosso i vestiti con cui sono andata in laboratorio... Ricordo... Siamo ancora alla prima settimana ed è già tutto così difficile.Akemi corre fuori, a prendere la cassetta del pronto soccorso che tengo in un mobiletto del bagno.
Abbasso lo sguardo, e capisco le sue preoccupazioni.Le ferite... Me ne hanno fatte altre...
Mi sdraio di nuovo, attenta a non muovere il resto del corpo, già martoriato.
Mia sorella torna con una sedia, delle lacrime di rabbia agli occhi, e comincia a togliermi i vestiti impregnati di sangue, facendomi sussultare di dolore ogni volta che raggiunge un taglio.Uno tra le costole... tre sulle cosce... uno sul ginocchio...
Avevo provato a medicarle da sola, ma evidentemente anche le piaghe di quella prima volta si sono riaperte.<<Che cosa...>>
Cerca di domandare Akemi, con la voce rotta dal pianto e dalla frustrazione.
<<Che cosa è successo..?>>La guardo con occhi spenti.
Cosa ci faceva quì? Il suo fidanzato, quel Dai Moroboshi, gli avrà raccontato delle voci che girano per i corridoi dell'organizzazione?
Quel Haiji... Quel maledetto pedofilo... Non sa far altro che vantarsi, il bastardo.Una lacrima, colma di collera, mi riga il viso.
È stato in quel momento che ho gridato in faccia a mia sorella, all'epoca ventenne, tutta la verità.
O almeno, solo quella che era successa fino a quel momento.
****Un grido disperato squarcia la notte.
La voce proviene dalla stanza accanto alla sua, quella di-
<<Ash!>>
Shiho scavalca i corpi ancora assopiti dei bambini, recuperando la pistola e caricando il colpo in canna.Si avvicina alla porta, mentre altri rumori -ma nessuna voce- fanno capolino dall'altra parte della parete.
La giovane Miyano si avvicina con circospezione alla porta, ma si blocca."Con me e Kudo quì nessuno vi farà del male"
Si volta verso i piccoli.
È combattuta.
Lasciarli e catturare quel mostro una volta per tutte o proteggerli, anche se non corrono alcun pericolo?<<Non uscire!>>
Urla Shinichi dall'altra parte della porta, come se le avesse letto nel pensiero.
Shiho allontana la mano tesa dalla maniglia, e portandola ancora sull'arma si posiziona con la schiena a contatto con il muro.Ora ha tutta la stanza sotto tiro.
Kudo muove qualche passo in direzione della camera di Ash, una piccola barra in ferro presa dall'armadio stretta in pugno.
All'interno qualcuno sta mettendo tutto sottosopra, ma ancora non ha ucciso il venticinquenne; dai suoi versi soffocati sembra l'abbia imbavagliato.Il detective fa scattare la serratura con il passepartout ritirato al maggiordomo, e appena si sente il tipico *bip* entra di scatto.
Nel buio, ad un primo impatto, nota qualcuno legato come un salame sul parquet dimenarsi e tentare di insultare l'atra figura.
Shinichi volta lo sguardo, e vede che anche quella persona, vestita completamente di nero, sta per lasciar perdere la sua ricerca per rivolgersi a lui.Il detective alza d'istinto la fredda barra in ferro sopra la testa e la cala velocemente sull'altro, colpendolo con forza alla spalla.
La figura lo spinge per terra e corre via, fuori di lì, lungo le scale.
Kudo slega rapidamente Ash, strappando con tutta la forza -e un po' di cattiveria- lo scotch che gli chiude la bocca.<<Inseguiamolo!>>
Incita il giovane, conquistando per la prima volta l'approvazione di Shinichi. I due scendono le scale saltando i gradini a due a due, e ordinando al maggiordomo che trovano di sotto di presidiare le scale, in caso fosse tornato l'assassino.I ragazzi notano la figura nera uscire dal portone principale, veloce come un fulmine. Scattano in quella direzione, aggirando la piscina, ma una volta arrivati sul retro della villa l'aggressore sembra essersi volatilizzato.
Ash si guarda intorno confuso, massaggiandosi i polsi ancora intorpiditi dalle corde che li avevano stretti per qualche minuto.
<<Era quì... Non può essere andato troppo lontano! Sembrava avere una grossa massa muscolare quando mi ha attaccato in camera, è impossibile per uno così correre come un fulmine>>
Shinichi guarda la facciata posteriore dell'edificio, illuminata parzialmente dalla luce lunare, per poi sporgersi sul precipizio a una cinquantina di metri dietro di essa.
"L'imbecille ha ragione, non è possibile che abbia corso per tutta la lunghezza della residenza, lo avremmo sicuramente visto... Dev'essersi nascosto da qualche parte... Ma quì ci sono solo prato, rocce e mare..."
Ash si sporge a sua volta sul precipizio, ma anch'egli non nota alcun corpo tra le acque agitate, diversi metri più in basso.
I giovani controllano tutte le finestre del piano terra, ma sono sigillate con un complesso meccanismo elettronico.
Tornano di nuovo verso la facciata principale della villa, dirigendosi verso l'altra ala, che sembra essere ancora più a picco sugli scogli.Voltandosi verso il lato corto Shinichi si ritrova a guardare la cappa del camino -l'unica cosa con i mattoni a vista- salire e passare perfettamente di fianco a quello che doveva essere lo specchio al primo piano.
"Questo... È quello dalla parte opposta alla camera della vecchia signora, lo specchio intatto e senza foro di proiettile"
Ash ha un improvviso sussulto.
<<K-Kudo...>>
Sibila il ragazzo, sbiancato improvvisamente, mentre con la mano tremante indica qualcosa in direzione della canna fumaria del camino.
Ma non era quella a cui si riferiva.Stava indicando qualcosa nel salotto, poco più in là del camino.
Attraverso i grossi vetri che circondano il salotto i due giovani possono vedere all'interno della villa una figura vestita completamente di nero, illuminata dalla luna fino alla bocca, mentre sogghignava per la sua vittoria.
"È dentro... L'assassino è dentro"
Poi, in un soffio, uno sparo sordo infranse il vetro.
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Shiho! {Coai, Shinshi}
أدب الهواة-COMPLETA- È passato qualche tempo dalla distruzione dell'organizzazione degli uomini in nero, e sia Conan che Haibara sono tornati nei loro corpi originali, finalmente adulti. In quali guai si cacceranno, ora che il giovane detective non può avere...