Capitolo 44: Appuntamenti.

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Shiho recupera il proprio telefono con la musica da valzer dal letto, e finge di scrivere qualcosa.

Il detective, amareggiato e furioso dall'essere stato interrotto sul più bello, sfila il telefono dalla propria tasca.
Due messaggi.
Da Ran.

Li apre al volo, intimorito dall'essere stato scoperto -nonostante sia fisicamente impossibile, non essendo lei uno stalker degno di Shin-chan-.

"Ti va di uscire questo weekend? Non ci vediamo mai, se non in ospedale, con Sonoko"

Il cuore nel suo petto fa una capriola. Finalmente senza la Suzuki di mezzo! Risponde rapidamente di sì, lasciandole scegliere il luogo e l'ora.

Quando si ricorda di Shiho, lei è già sparita.

Kudo corre verso la finestra aperta, vedendo la madre che porta via una lunga scala accompagnata dalla scienziata, mentre chiacchierano allegramente di moda.
Sbuffa, notando che sua madre preferisce la ragazza che anni prima ha tentato di uccidere suo figlio con un veleno, a lui.

<<Ti offro qualcosa da bere, Shiho-chan?>>
Domanda amorevolmente Yukiko, come a farsi perdonare per gli stupidi errori del figlio.
Declina l'invito, con la scusa di doversi preparare per un'uscita, promettendole che sarebbe stata lei ad invitarla il giorno seguente a casa Agasa.

Poche ore dopo Shinichi -ancora confinato nella sua stanza- sente suonare il campanello della casa accanto.
Si affaccia di soppiatto alla finestra, e intravede un uomo con un completo elegante blu metallizato, abbinato al papillon della stessa tonalità.

Il giovane sembra restare senza parole alla vista della fanciulla appena uscita dalla porta.
E con lui, anche Shinichi.

Shiho porta un leggero abito nero, sorretto sulle spalle da un paio di sottili spalline di raso. Una fascia dorata le passa attillata sotto il seno, lasciando ricadere morbido il resto della gonna sul corpo di lei, che la copre fino a metà coscia.

Cammina sicura su un paio di tacchi, accettando il braccio che l'uomo le porge con rispetto.

Kudo può solo guardarli andar via, sulla lussuosa BMW dello stesso colore del vestito di lui con i vetri oscurati.

Si accascia sul letto, demoralizzato.
Rigira il cellulare tra le mani, guardando e riguardando il messaggio di Ran, questa volta senza neanche un sorriso a scalfirgli il volto.

Il Tower restaurant alla base della torre di Tokyo è decisamente più affollato di come Shiho lo aveva immaginato. I tavoli sono tutti disposti in modo da avere anche solo una parziale vista sulla città notturna illuminata dalle insegne al neon e i cartelloni pubblicitari pochi metri più in basso, e oltre a loro ci sono si e no altre 400 persone.

Higo la fa accomodare da vero gentiluomo al loro tavolo, mentre il cameriere accende le eleganti candele al centro di esso. La luce è soffusa, e la sua la fonte è una serie di lampadine racchiuse in varie plafoniere rosse situate sul soffitto.

Shiho ricorda ancora quando era stata lì con i detective boys, quando aveva scherzato e preso in giro Kudo-kun, e lui aveva subìto in silenzio, come al solito.
<<I signori desiderano..?>>

Dopo il terzo bicchiere di vino i giovani sono già un po' più allegri e sciolti. Ryusuke si accarezza spesso il pizzetto in un'espressione buffa quando riflette su qualcosa.
<<Potresti sempre travestirti da ragazzo! Non posso rinunciare a te nella mia squadra, ci permetteresti di vincere ogni partita se giochi come hai fatto al parco!>>

Lei arrossisce e sorride, sapendo che, essendo una donna, non potrà mai giocare nella sua stessa squadra.

<<In ogni caso...>>
Continua lui, lusingato dal meraviglioso sorriso rivoltogli dalla ventenne.
<<Mi farebbe piacere finire una partita e ritrovarti al mio fianco... Qualunque sia il risultato>>

Shiho sente il cuore accelerare, e il proprio viso farsi più caldo. La mano nella quale tiene il calice di vino inizia a tremare leggermente, mentre un altro sorriso le si disegna delicato sul viso.
Higo arrossisce a sua volta, notando la timida reazione della fanciulla di fronte a lui.

Finito anche il raffinato dessert Ryusuke si alza e porge la mano alla scienziata, che in un attimo riconosce la canzone che passa in sottofondo all'interno del ristorante.
Al centro della sala un paio di coppie stanno ballando un valzer.

<<Mi concede questo ballo, signorina?>>

Shiho arrosisce di nuovo, con la speranza che le luci soffuse mascherino il suo tenero imbarazzo di fronte a quel giovane dai modi gentili.
<<Non immaginavo sapessi ballare>>

Ironizza lei, accettando l'invito e posando la mano diafana su quella abbronzata e forte del ragazzo.
Lui la accompagna garbatamente al centro della pista, posandole una mano dietro la spalla nuda, e tenendo una perfetta posizione da ballerino, come quello stesso pomeriggio aveva provato a fare lei con Kudo.

Il ragazzo accosta la bocca al suo orecchio, inebriandola col profumo dell'acqua di colonia, che le scuote le farfalle nello stomaco.
<<Infatti non so farlo>>
La sussurra in un sorriso, trafiggendola con una freccia di Cupido dritta al cuore.

1... 2... 3...

Non sarà stato il suo miglior ballo, ma a Shiho questo non importa.
Importa guardarlo dritto negli occhi.
Importa sentire le sue mani a contatto con la pelle.
Importa vedere quel sorriso smagliante quando azzecca un passo o la fa girare su se stessa, riprendendola subito dopo tra le braccia.

Verso l'una, Shinichi è ancora sdraiato sul proprio letto. La madre gli ha lanciato un sacchetto di biscotti bruciacchiati e un tubetto di maionese da sotto la finestra aperta.

"Questo è tutto ciò che avrai per stasera!"
Aveva urlato lei, indispettita.
Shinichi non capiva il perché di quella reazione, non sapeva cosa aveva sbagliato, non riusciva a dedurre che cosa volesse veramente la madre da lui.

Delle voci, poco distanti da lì, lo risvegliano dalla trance in cui era sprofondato.
Si affaccia di nuovo alla finestra, parzialmente nascosto dalla tenda, per osservare la coppia che scende dalla BMW blu metallizato; lui le apre la portiera e le porge la mano per aiutarla a scendere.

A Shinichi cade l'occhio sulle sottili e perfette gambe della ragazza, cosa che al calciatore non succede.
Lui tiene lo sguardo incatenato agli occhi verde acqua di lei, facendola arrossire, per poi accompagnarla fino al cancello della villa dell'inventore.

Shiho si volta verso il calciatore, senza lasciare la presa alla sua mano calda. Entrambi vogliono dire qualcosa, ma le parole non accennano a voler uscire.
Si sorridono l'un l'altro, abbassando lo sguardo imbarazzato.

<<Beh... Buona notte...>>
Mormora lui, in modo che solo la ragazza potesse sentirlo.
<<Buona notte>>
Risponde lei di rimando con un sorriso.

Shinichi resta col fiato sospeso, per poi nascondersi nuovamente dietro la tenda.
Non vuole vedere il resto.
Non vuole sapere.
Sente solo il rombo del motore di una lussuosa BMW, e il cancello della sua vicina chiudersi.

Shiho! {Coai, Shinshi}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora