Capitolo 1: Shiho.

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<<Shiho! Shiho!>>

Sibila la voce insistente dei bambini.
La ragazza si porta le braccia sul volto, svegliata dopo sole tre ore di sonno.
Sono passati un paio d'anni dalla sconfitta dell'organizzazione, ma le sue notti sono ancora colme di incubi. Gin si nasconde dietro l'angolo di ogni edificio, la pistola puntata verso di lei, pronta a fare fuoco.

Shiho scuote la testa per togliersi dalla mente quei pensieri, mentre Ayumi, Mitsuiko e Genta cominciano a portare l'allegria nella casa.

<<Andiamo al mare!>>
La informa Ayumi, raggiungendola esaltata ai piedi del letto. La giovane scienzata sbadiglia, assimilando la notizia.

<<Dottore! Doveva avvissarmi se aveva organizzato qualcosa>>
Hiroshi si volta confuso, una tazza di thè in mano, distratto dalle notizie del telegiornale in tv.

<<Non l'ha organizzata lui>>
Risuona una voce ormai familiare sull'uscio di casa. Shinichi Kudo, uno dei detective più famosi del Giappone, aspetta tutti quanti in canottiera, pantaloncini e infradito.

Ogni volta che lo vede Shiho ripensa a quelle notti di due anni prima, dopo l'esplosione all'interno del covo degli uomini in nero. Ran non doveva trovarsi lì. Ha seguito Conan perché pensava si stesse cacciando in una situazione pericolosa, ma non poteva prevedere cosa sarebbe successo. Akai, agente dell'FBI, ha tratto in salvo il suo corpo inerme dalle fiamme, causandole solo qualche bruciatura.

Da quel giorno però non si è più svegliata.
Il suo stato comatoso ha causato un pesante stato depressivo a Shinichi, e l'unica che è riuscita a dargli una speranza, un motivo per continuare a vivere, era stata Haibara.
Dovevano tornare ai loro corpi originali così, quando Ran si sarebbe svegliata, avrebbe finalmente avuto al suo fianco quel ragazzo che tanto amava.

Sono rimasti svegli intere notti, interi giorni, intere settimane, sempre insieme, per lavorare a quei dati recuperati dai laboratori dell'organizzazione.
Mitsuiko aveva ormai intuito che qualcosa non andava tra quei due; non solo le sempre più evidenti ed esplicite conversazioni da adulti, ma anche il fatto di aver escluso i bambini da ogni attività.

Era come se si fossero chiusi in un mondo proprio.

Così  lei e Conan, messi alle strette dalle più che valide argomentazioni dei Detective Boys, dovettero ammettere tutto, senza più il pericolo che i giovani potessero rimanere immischiati negli affari dell'organizzazione criminale.

Rimasti sotto shock, i bambini si allontanarono in modo tempestivo da loro, sentendosi traditi da coloro che gli avevano mentito per più di un anno.
Una volta completato il siero Haibara non dovette più temere che Shinichi lo prendesse e si lasciasse la scienziata alle spalle, come un oggetto usato: lui non sarebbe potuto tornare da Ran.

Assunsero insieme l'antidoto, mano nella mano, per sostenersi. "Fa più male del solito..." lamentarono entrambi, prima di svenire sul pavimento della villetta del prof.

Ai si risvegliò come Shiho, tra le dolci cure di Yukiko, che aveva trovato lei e il figlio privi di sensi.
Mise in imbarazzo entrambi i giovani per diversi giorni, a causa del malinteso a cui aveva assistito; infatti trovare due ragazzi nudi, per di più mano nella mano, deve averle fatto passare per la mente i più strani pensieri.

Shiho sogghigna ancora al ricordo di quegli imbarazzanti avvenimenti, forse anche soddisfatta che per la testa del detective, grazie a sua madre, sia balenata l'idea di un loro rapporto sentimentale.
<<Che hai da ridere..?>>
Chiede Shinichi, notando il rossore e il sorriso sul viso della ragazza.

<<Niente>>
Lo congeda enigmatica lei, andando a cambiarsi. I bambini non erano mai stati in collera con Conan e Ai, anzi, gli era in qualche modo mancata una figura che li guidasse nelle indagini, e qualcuno che vegliasse su di loro durante le situazioni di pericolo.
Così, alla prima occasione, si riconciliarono con i due adulti che si trovarono di fronte.

Più di tutti amarono Shiho; affascinante, intelligente, finalmente un'adulta. Piansero tra le sue braccia la sua mancanza nelle ultime settimane, mentre lavorava con Edogawa-kun all'aptx4869. Piansero il fatto di non essersi accorti che era lei la ragazza che li ha tratti in salvo dall'incendio nel rifugio, usando un'ascia per distruggere la porta.

Le chiesero tutto ciò che gli passava per la mente: la sua famiglia, i suoi spostamenti per il mondo, le sue origini, la sua vita prima di diventare Haibara, i suoi studi e la sua moto. Si, perché Shiho ha insistito per avere di nuovo la Harley Davidson che usava prima che la sua vita si rimpicciolisse nel corpo di una finta bambina.*

Shiho recupera le chiavi della moto dal cassetto, uscendo in pantaloncini di jeans e maglia aderente, il costume che si intravede sotto la stoffa bianca e leggera della t-shirt.

Sente lo sguardo di Shinichi su di sé, contenta che da un anno a questa parte sia riuscito ad uscire dalla depressione e ad accantonare la situazione di Ran, per dedicarsi ai giovani detective e ai suoi casi di omicidio. "E a me..."

La ragazza getta il proprio zaino al tonno, che lo prende al volo, guardandola confuso.
<<Che ci faccio con questo..?>>
Chiede lui, seguendola fino alla Harley parcheggiata sul retro.

<<Lo metti nel baule del maggiolino, che domande>>
Ribatte fredda, infilandosi il casco senza abbassare la visiera, i capelli dalle sfumature ramate ad incorniciarle il viso.

<<Pensavo di dover venire con te>>
A queste parole il cuore della scienziata perde un battito.
"Con me...?"

<<In ogni caso hai ragione, Genta può stare dietro con gli altri, ora che non ci siamo più noi ad occupare spazio>>
Riflette Shinichi, dirigendosi verso il sedile anteriore del maggiolino, prima che il rossore sulle guance della ragazza possa convincerlo del contrario.

*n.b. se non sapete che aveva una Harley date un'occhiata allo special di due ore "Lupin III vs Detective Conan" del 2013 :)

Shiho! {Coai, Shinshi}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora