Ho a malapena la forza per aprire gli occhi, quando sento dei passi che corrono per la sala mensa.
Un uomo con un cappello di lana in testa e un fucile di precisione sotto il braccio sta scavalcando il cadavere di Gin, appena dopo avergli sparato, brancolando nel fumo bollente alla ricerca di qualcuno.
Dietro di lui corre un bambino occhialuto, che invoca il nome della madre, dispersa insieme a ladro Kid nella nebbia infuocata."Il corpo di Vermouth è sparito. Sarà fuggita..? Oppure l'hanno portata via..?"
Provo a muovermi in direzione dell'agente dell' FBI, ma nessuna parte del corpo sembra volermi rispondere.
"È quì che morirò... A un soffio dalla libertà, a un passo da Kudo... Lui... Lui che ha fatto di tutto per proteggermi..."Una figura esile sta sostenendo una Sherry priva di sensi verso l'uscita; sembra una ragazza o un ragazzo della mia età, con i capelli corti e scuri. Conan la sta sgridando, ma l'uomo dell'FBI al contrario sembra soddisfatto del suo operato.
<<Porta mia madre fuori da quì, Sera!>>
Urla il piccolo Kudo attraverso la mascherina che gli copre metà viso, mentre si volta verso ladro Kid e lo ringrazia con un cenno del capo. Il giovane segue le donne, e così stanno per fare Kudo e l'uomo dell'FBI, quando una voce li ferma.<<Angel... È quì... Ran è venuta a cercarti...>>
Sibila Vermouth tra un rantolo e l'altro, appoggiata a uno dei tavoli mentre cerca di fermare l'emorragia al fianco e al torace.
Kudo e l'uomo si scambiano un rapido segno di assenso, e rapidamente corrono di nuovo nella pancia infuocata dell'edificio.
Con la poca forza rimasta nel mio corpo allungo un braccio pallido coperto da qualche macchia scura di sangue verso di loro, ma nessuno dei due mi nota.
"Ho avuto la mia occasione..." penso, senza riuscire a spiaccicar parola neanche con me stessa. Il fumo sembra ustionarmi sempre di più la gola, provocandomi dei dolorosissimi conati di vomito che minacciano di soffocarmi.
Altri passi si avvicinano a me dalle spalle. Non ho il tempo materiale per sperare che sia un alleato, perché una pistola si appoggia sul mio cranio prima ancora che possa ritirare il braccio dal pavimento.
Maraschino è il suo nome.
Tra uno svarione e l'altro riesco a sentirlo discutere con Vermouth su quanto il mio cervello sarebbe sprecato se ridotto in poltiglia da un proiettile degli uomini in nero.
Buffo, perché è quello che lei ha cercato di fare fin'ora...Quando lo sento ancora... "parenti"... Io e lei... Io e qualcuno di importante nell'organizzazione... Abbiamo lo stesso sangue...
Con una rapida mossa Vermouth disarma il giovane con la pistola, che fugge a gambe levate nell'ombra plumbea e incandescente dello smog della stanza.
La donna in nero mette via la pistola, per poi chinarsi al mio fianco. Dalla mia prospettiva riesco a vedere le macchie di sangue che tingono la camicia azzurra di quella che troppo tardi ho scoperto essere mia nonna.La macchia al petto non la smette di allargarsi, e il suo viso, più diafano di quanto io ricordassi, è sempre più rigato dalla stanchezza.
Dov'è finita la donna che ha sfidato l'FBI da sola? Dov'è la favorita del boss?<<Ascoltami, Sherry... No... Shiho...>>
Mormora tra un colpo di tosse e l'altro, sollevandomi per le spalle per poi prendermi faticosamente in braccio e zoppicare verso l'uscita.
<<Devi resistere... Devi sopravvivere... Devi farcela piccola mia... Vai avanti... perché lui l'avrebbe fatto per te...>>
Non so se Vermouth abbia detto altro dopo quelle parole. Mi sarebbe piaciuto conoscerla, forse in un altro luogo, forse in un'altra vita.
Perché in questa, dopo quella volta, non ci siamo più parlate.
STAI LEGGENDO
Shiho! {Coai, Shinshi}
Fanfic-COMPLETA- È passato qualche tempo dalla distruzione dell'organizzazione degli uomini in nero, e sia Conan che Haibara sono tornati nei loro corpi originali, finalmente adulti. In quali guai si cacceranno, ora che il giovane detective non può avere...