Capitolo 9: Inconvenienti.

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Le giornate scorrono tranquille nel quartiere di Beika, inondate dal caldo afoso e dalla lieve brezza primaverile che ancora fa sentire la propria presenza.

Shinichi percorre i pochi passi che separano la sua casa dalla villa del professore col cuore in gola, come ogni giorno dalla gita in spiaggia a quella parte.
La situazione creatasi in quello stretto stanzino tra lui e Shiho lo aveva ricoperto di vergogna, e come se non bastasse anche la ragazza si divertiva a prenderlo in giro appena capitava di rimanere soli.
Sembrava quasi che l'esperienza non l'avesse colpita minimamente, che non fosse lei una dei protagonisti della storia.

"Eppure era proprio lei..."
Riflette il detective, cominciando come al solito a percepire il viso più caldo quando i pensieri tornavano a quella giornata.
"Le dita fragili e affusolate aggrappate alle mie spalle, il suo fresco respiro sul mio petto, il profumo di fragole appena raccolte che impregnava dolce la sua pelle..."

Ricorda mentre citofona al cancello, sovrappensiero.
Pochi secondi e sull'uscio di casa si presenta la splendida giovane rinchiusa nella sua mente, in calzoncini di raso rosa e una canottiera azzurra dalle sfumature bluastre, perfettamente abbinata ai suoi occhi magnetici.

<<Sei in ritardo, volevi farci morire di fame? Meno male che abiti quì accanto... Fossi stato un po' più lontano saresti arrivato per il pranzo di dopo domani>>
Ironizza, invitandolo a sedersi a mangiare con gli altri. Ultimamente si riunivano spesso, alternando il cibo ai  compiti delle vacanze, ai giochi, alle gite e ai pochi casi da risolvere che riuscivano a trovare.

Shiho arrotola gli spaghetti nei piatti degli affamati commensali come un vero chef; i bambini affondano al volo il viso nel piatto, impastandosi la bocca con la deliziosa salsa di pomodoro appena cucinata, mentre elogiano le doti della ragazza anche in quel campo.

Effettivamente sapeva fare un sacco di cose, e ormai aveva preso l'abitudine di utilizzare sostanze chimiche non solo nel seminterrato ma anche in cucina, preparando il thè o aromatizzando qualche buon piatto.

La scienziata posa gli ultimi residui di pasta di fronte a Shinichi, lasciando il professore a bocca asciutta.
<<Per lei ho preparato una vellutata ripiena di tutte le verdure che le servono per perdere peso, o almeno evitare di peggiorare la situazione>>

Risponde enigmatica ad una domanda non ancora posta. Il dottor Agasa aspetta demoralizzato il suo gustoso e fumante pranzo porgendo il piatto vuoto alla cuoca, che con poche cucchiaiate lo riempie fino all'orlo.

<<Che ne dite di andare al parco a giocare a calcio?>>
Propone Mitsuiko, appena Genta ha finito il bis e comunque, ancora, non è sazio.

<<La trovo un'ottima idea!>>
Concorda Hiroshi, nel tentativo di liberarsi dei ragazzi per poter stuzzicare qualcos'altro dopo la vellutata, lontano dalla vista di falco della dietologa che vive in casa sua.

La palla rotola sull'erba secca del campo da calcio improvvisato, presa a calci da un paio di piccole scarpe da ginnastica arancioni.
Ayumi corre veloce in direzione della parete in mattoni scuri, e del ragazzo che copre gran parte della porta più grande, disegnata con il gesso sul muro dagli studenti, per differenziare l'area in cui fare gol degli adulti da quella per i bambini, molto più bassa e stretta.

Shinichi sbuffa un paio di volte, ma effettivamente era giusto che facesse il portiere: nessuno sarebbe riuscito a parare tre suoi tiri, costringendolo a stare di nuovo in porta.

La piccola calcia direttamente in porta senza passare la palla, che rimbalza a terra e raggiunge al volo le grandi mani del giovane.

<<Se te la paro ancora una volta devi prendere il mio posto>>
Sorride lui al broncio della bambina, sollevato dal fatto che sarebbe presto tornato a fare il capocannoniere.

La palla torna in gioco: prima a Mitsuiko, poi ad Ayumi che, per sfortuna di Kudo, la passa a Genta.

Lui si avvicina a tutta velocità, urlando contro l'ex coetaneo, che si prepara, serio in volto, a parare una cannonata.
Ma il giovane detective la passa verso sinistra.

"Ma cosa...?"
Si chiede Shinichi, preso in inganno dal fatto che Genta raramente lasciava tirare qualcun'altro se ne aveva la possibilità.

Il pallone vola verso Shiho, che la stoppa di petto, sporcando con un velo di terra la maglia dei BIG OSAKA con il nome e il numero di Higo sulla schiena.
Shinichi si perde di nuovo ad osservare quella dea, illuminata da un intenso raggio di sole, scesa dall'olimpo per far perdere la testa ai comuni mortali. La palla svolazza a poca distanza dal suo torace, come incantata da una magia soprannaturale.

La maglia si solleva, mostrando al vento l'ombelico, incorniciato dalla pelle bianca, nuda fino al bordo dei calzoncini neri e rossi, abbinati alla divisa della sua squadra del cuore.

Il ragazzo osserva quella fanciulla in tutte le sue forme; i capelli corti e dalle sfumature rosse che si librano leggeri nell'aria, lo sguardo concentrato sul pallone, il lieve movimento dei morbidi seni che il detective sente ancora premere caldi sul proprio petto in un ricordo passato, l'incavo del collo che si intravede dal colletto della maglia.

Per un attimo riesce anche a vederle la sottile linea di pelle nuda che collega il collo alla spalla, senza interruzione.

"Aspetta... Quindi... Sotto la maglia..."

La palla scende quanto basta.

"Non..."

La gamba prende velocità.

"Ha..."

Colpisce con il collo del piede.

"Nulla...?"

Il pallone si schianta con un tonfo a pochi centimetri dalla testa di un immobile Shinichi, finendo pienamente in rete.

<<Gooool!>>
Esultano i ragazzini in coro, contenti che il loro piano per segnare sia riuscito alla perfezione.

Shiho porta le mani sui fianchi,  appoggiando soddisfatta lo scarpino sulla sfera, rotolata di nuovo verso di lei. Shinichi è come in trance, impalato a fissare un presunto punto nello spazio con la bava alla bocca e il volto completamente rosso.

Si avvicina incuriosita a lui, piantandosigli di fronte, i volti quasi a contatto.
Fa qualche passo indietro, e lo osserva di nuovo dalla testa ai piedi.

Ayumi si avvicina a sua volta incuriosita alle spalle di Shiho, una semplice domanda sulle labbra.
<<È tutto ok fratellone...?>>
Scherza la piccina, con un leggero tono preoccupato.

<<Ragazzi... Che ne dite di un gelato? Andate al bar, noi vi raggiungiamo tra poco>>
Si scusa la bella giapponese dai tratti anglosassoni, coprendo con il proprio corpo quello di Shinichi alla vista dei detective boys.
Appena si trovano un po' più lontani dai piccoli la ragazza si volta di nuovo, ora anche lei leggermente rossa in viso.

<<Stupido Kudo... Non pensavo ti piacesse così tanto fare il portiere>>

Shiho! {Coai, Shinshi}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora