Capitolo 90: Destinazioni

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<<Ran! Che ci fai sveglia a quest'ora?>>

Domanda Shinichi, mentre vaga portando in braccio una decina ingredienti scelti da Sherry per lo spuntino di mezzanotte  -in ritardo di quasi 5 ore-.

<<Dobbiamo partire per la montagna tra un'ora e mezza, te ne sei scordato?!>>

Dannazione.

La riabilitazione degli arti di Ran dopo essere uscita dal coma è stata ottima, dopo mesi riesce di nuovo a camminare sulle proprie gambe, seppur sia ancora poco stabile e a volte debba comunque essere aiutata.

<<N-no, ovviamente non l'ho dimenticato! Anzi, stavo giusto prendendo le ultime... Cose utili...>>

<<Meno male, temevo fossi troppo... Insomma... Preso dalla condizione di Shiho, ecco...>>

Il tono della ragazza si trasforma in un sussurro nel pronunciare le ultime parole, tanto che Kudo non è sicuro di aver capito bene.
<<Ma no, che dici! Lei sta benissimo, e poi manca ancora del tempo, non ha assolutamente bisogno di me!>>

Ribatte con il cellulare incastrato tra l'orecchio e la spalla, mentre cerca di sostenere tutta la spesa e finire la lista.

I grissini di kamut, il gelato e un litro di succo alla pera non freddo... Ci metterò una settimana a comprare tutto e portarlo a casa di Doc!

<<Ci sei...?>>
Domanda Ran dall'altra parte del telefono con voce preoccupata.
<<Si scusa, sono solo un po' addormentato!>>

Le lasagne al ragù di carne e i mini-marshmallow che sicuramente verranno nascosti alla vista del dottor Agasa.

<<Finito!>>
Esulta Kudo posando tutta la roba sul rullo dell'unica cassa aperta.

<<Cosa??>>
Chiede Ran.
<<Cosa?!>>
Fa da pappagallo lui, mentre si affretta a chiudere la conversazione per non far sentire il bip delle decine di pietanze comprate in modo anomalo alle 5 del mattino.

<<Finisco la preparazione della valigia e sono pronto! Passate voi da casa mia più tardi? Vi aspetto eh!>>

<<Aspetta Shin->>

BIP.

Uff ma cosa avevo in mente quando ho accettato di andare in montagna con loro..? E se portassimo anche...?

In un attimo gli occhi del detective si illuminano di un blu intenso, per poi spegnersi subito dopo.

No, in queste condizioni fare viaggi e fatiche del genere potrebbero farle più male che bene... E potrebbero farne al piccolo o alla piccola...

Kudo esce dal minimarket con quattro borse stracolme di viveri, quando un groppo in gola lo assale con prepotenza. Gli occhi iniziano a pizzicare, ma il ragazzo riesce a ricacciare indietro le lacrime.

Perché sto facendo tutto questo...? Perché mi alzo alle 4 del mattino a fare la spesa?
E Higo dov'è?
Perché non bada lui a suo figlio?
Perché sono io quello che si alza in mutande e ciabatte pelose perché ha paura sia successo qualcosa a Miyano?

Sospira, ricordando la tutina da orsetto lavatore

"Panda rosso!" ha detto Shiho...

che il calciatore le aveva regalato.
Kudo fa marcia indietro, e a passo veloce torna al minimarket, rivolgendosi alla signorina che poco prima gli aveva consigliato il thè.
<<Avete per caso dei vestitini da neonato qui...?>>

La ragazza sorride con espressione gentile, e gli porge una leggera e minuscola tutina verde smeraldo presa da uno scaffale. Non è bella o particolare come quella di Higo, lascerà scoperte al nascituro sia le mani che i piedini e non ha un cappuccio con le orecchie,

Ma in fondo al piccolo poco interessa, no?

Finalmente soddisfatto degli acquisti Kudo riprende la strada di casa, nascondendo il vestitino sotto i 5 sacchetti di insalata. Lo avrebbe tirato fuori quando Shiho si sarebbe lamentata del fatto che una tutina col pelo era troppo calda per la stagione primaverile in cui si trovavano.

A meno che... No, basta! Non può venire in montagna. Avanti Kudo... Sono solo un paio di giorni, se la caverà. È sopravvissuta 18 anni nell'organizzazione, ed era solo una bambina, pensa ora!

Rassicurato da questo pensiero rientra a casa Agasa, pronto a correre nella villa affianco per preparare la valigia per la montagna.
Gli rimanevano 13 minuti prima dell'arrivo di Ran, cronometrati.

Tre dei quali volano via, quando trova il salone vuoto.
Posa le innumerevoli buste della spesa dietro il bancone della cucina, per poi guardarsi intorno.

<<Professore..? Shiho?>>

Nessuna risposta.

<<Shiho!>>

Chiama a gran voce dirigendosi verso lo scantinato che fino a un anno prima era stato il suo laboratorio.
In risposta riceve un rumore sordo.
Dei passi sulle scale.
Con un sospiro di sollievo torna alla spesa per smistarla, quando sul letto della scienziata nota una busta, diversa da quella consegnatale da Higo poco tempo prima.

Sulla carta bianca come il suo viso, macchiata di lacrime salate vi è scritta in una bella -ma tremolante- calligrafia la parola "grazie".

<<Come mai stai urlando, Shinichi?>>

<<Doc! Mi aspettavo che Shiho fosse di sotto, ho fatto tutta la spesa che mi ha chiesto.>>

<<Spesa? Accidenti!>>
Esclama l'anziano nel vedere la quantità industriale di cibo comprato dal detective.

<<A dire il vero Shiho-chan è partita poco fa accompagnata dal signor Akai e da sua mamma Elena>>

<<È "partita"? Cosa vuole dire...? Per l'ospedale?!>>

<<No, per l'America.>>

Shiho! {Coai, Shinshi}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora