Criminal {Kim Hanbin}

XXI

Hanbin P.O.V
Finalmente arrivammo a casa, ero distrutto, e non ero l'unico eravamo tutti provati, senza ferite gravi certo, ma comunque provati.
Un attacco del genere non ce lo aspettavamo, c'era una cosa che più di tutte non mi tornava; perché diamine non sono venuti i BTS di persona?

Guardai la porta chiusa della stanza di Rosé, ero tentato di entrare ma forse voleva stare da sola, aveva sparato ad un suo alleato era normale che fosse scossa.

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Jinhwan:"Ragazzi quello che è appena successo non mi è piaciuto per niente. È stato troppo strano"
ci eravamo radunati tutti in salotto per riprenderci insieme dall'imboscata
Donghyuk:"Che vuoi dire?"
Io:"Vuole dire che è troppo strano il fatto che non siano venuti i BTS a prendere Rosé"

Junhoe:"Beh perché gli NCT sono diciotto e noi sommati agli EXO eravamo quindici, ci battevano di numero"
Yunhyeong:"Però se ci pensi si sarebbero potuti far semplicemente accompagnare"
Chanwoo:"Sarebbero stati in troppi e avrebbero dato troppo nell'occhio"

Bobby:"Sono d'accordo è strano, se tengono così tanto a Rosé come pensiamo non avrebbero mandato dei novellini a prenderla"
Donghyuk:"E allora perché ci hanno attaccato? Magari pensavano che Rosé non fosse con noi, magari speravano di catturare qualche ostaggio per farsi dire dove la teniamo"
Junhoe:"Io non penso, ci hanno fatto scappare troppo facilmente"
Jinhwan:"Hai ragione..."

Tutta questa situazione mi stava mettendo ansia soprattutto perché non riuscivo a concentrarmi sul problema, continuavo a pensare a Rosé, lo so che avevo detto che le serviva tempo per stare da sola, ma non sarei riuscito a pensare a piani e strategie senza prima sapere come sta.

Mi alzai dal divano per andare da lei
Yunhyeong:"Dove vai?"
Io:"A controllare Rosé"
Jinhwan:"Ti sembra il momento?"
Lo ignorai e mi diressi in camera sua.

Rosé P.O.V
Ancora non riuscivo a credere a quello che avevo fatto; continuavo a guardarmi le mani tremanti sentivo ancora la sensazione che ho provato quando ho premuto il grilletto, mi tornò anche in mente la figura senza vita di Taeil, mi era capitato spesso di vederlo girare per il nostro territorio ed ora era morto a causa mia.
Affondai la testa nelle ginocchia e scoppiai a piangere.

In quel momento sentii bussare alla porta, non risposi probabilmente era Song. Dopo poco la porta si aprì
B.I:"Come va?"
Quando sentii la voce di B.I smisi di piangere e alzai la testa di scatto
B.I:"Domanda stupida?"
Chiese chiudendosi la porta alle spalle
Io:"Non più di te"
B.I:"Di me?"
Io:"Sì di te! sono giorni che non mi rivolgi la parola, se provo a parlarti mi ignori, se ti guardo ti volti dall'altra parte; non so a te ma a me non sembra un comportamento maturo!"

Si avvicinò e si sedette sul letto di fianco a me
B.I:"Lo so.."
Io:"Se lo sai perché lo hai fatto?!"
B.I:"Perché pensavo che così facendo sarebbe stato più facile lasciarti andare, ma oggi ho capito che non è servito a niente; Taeil è riuscito a prendermi di sorpresa perché ero distratto a cercarti, ci ho provato ma non riesco a convincermi che non mi importi di te"
Io:"Quindi ti importa?"
Quando glielo chiesi alzò lo sguardo per posarlo prima nel mio poi sulle mie labbra
B.I:"Troppo"
Disse prima di unire le sue labbra alle mie.

Si staccò leggermente dal bacio
B.I:"Non posso lasciarti andare, ho bisogno di te"
Io:"Non vado da nessuna parte"
Detto questo feci riunire le nostre labbra.
Sentii la sua lingua chiedere l'acesso che gli concessi, dopo aver approfondito il bacio mi spinse delicatamente sdraiata sul letto.

La distanza tra di noi era inesistente e i nostri corpi erano separati solo dagli indumenti, le farfalle si impossessarono del mio stomaco e anche di un punto un po' più in basso. Mentre le mie mani vagavano tra i suoi capelli, le sue si insinuarono sotto la mia maglietta e disegnarono piccoli cerchi immaginari sulla mia pelle con le dita.