XLI

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Rosé P.O.V
Mi ero chiusa in camera, era assurda la piega che avevano preso gli eventi.
Non sapevo come fossero andate realmente le cose, non potevo spiegare il perché avessi quella pistola in mano, né chi avesse ucciso Hoony, e non lo potevo spiegare nemmeno a me stessa, ma non lo avevo ucciso io, perché avrei dovuto.

Volevo gridarlo a tutti ma soprattutto ad Hanbin.
Uscii dalla mia stanza e mi diressi verso quella di Hanbin
Io:"Non l'ho ucciso io"
Dissi tra le lacrime dopo essere entrata nella sua stanza
Io:"Non l'ho ucciso io"
Ripetei piangendo ancora più forte.
Lui si alzò velocemente dal letto e mi venne in contro

Io:"Non l'ho ucciso io"
Mi prese il volto tra le mani, asciugandomi le lacrime con i pollici
Hanbin:"Eih tranquilla, lo so"
Io:"Come fai a saperlo se non ne posso essere sicura nemmeno io?"
Hanbin:"Perché mi fido di te"
Rimasi sopresa dalle sue parole, sono sicura che il mio cuore si sia fermato per qualche secondo

Io:"E perché?"
Serrò la mascella quasi come non volesse far uscire quelle parole che aveva sulla punta della lingua, ma alla fine parlò
Hanbin:"Perché ti amo"
Lo aveva detto davvero?
O me lo ero immaginato?
Ero così scioccata che non riuscii nemmeno a rispondergli ma non ce ne fu bisogno, perché in quel momento mi baciò.

Ormai era passato un bel po' di tempo dalla prima volta che ci eravamo baciati e ce n'erano stati altri nel mezzo, ma dopo quelle parole questo bacio non aveva niente a che vedere con gli altri.
Fui io ad approfondire il bacio, dopo che l'ebbi fatto lui fece qualche passo indietro verso il letto trascinandomi con sé; ci sdraiammo sul letto e continuammo a baciarci.

Una sua mano risalì lungo la mia coscia, non mi dava fastidio ma quando le sua dita si insinuarono sotto i miei pantaloncini sussultai e mi irrigidii. Lui se ne accorse, tolse la mano e si staccò dal bacio
Io:"No, non fermarti; non importa se ho paura, mi passerà con la terapia d'urto"
Detto questo feci riunire le nostre labbra, lui rise leggermente nel bacio e mi allontanò

Hanbin:"Ma quale terapia d'urto"
Io:"Hanbin, va bene così"
Hanbin:"No non va bene, non è così che deve essere, devi volerlo, non devi costringerti"
Io:"Ma se non mi costringo non mi sbloccherò mai"
Hanbin:"Non è questo il modo di affrontare il problema; cos'è che ti spaventa di preciso?"

Ci pensai un po' su e feci un respiro profondo prima di riaffrontare l'argomento
Io:"Durante l'aggressione ero completamente impotente, non riuscivo a fare nulla per fermarli e dopo un po', a causa del dolore, persino il mio corpo ha smesso di reagire al mio volere. Quando ormai non riuscivo più nemmeno ad urlare guardai negli occhi quel viscido... non voglio più essere guardata come mi guardava lui"
Hanbin:"Come ti guardava?"
Io:"Come se non fossi altro che un pezzo di carne, non mi sentivo nemmeno più un essere umano"

Dopo aver ascoltato le mie parole, Hanbin si sporse verso il muro e spense la luce
Io:"Hanbin che fai?"
Hanbin:"Concentrati solo su quello che provi, senza sguardi"
Io:"Ma così non vediamo nulla"
Hanbin:"Ci sono altri modi per vedere"

Mi mise seduta sopra di sé, mi posò le mani sul viso ed iniziò ad accarezzare i miei lineamenti con le dita
Hanbin:"Così riesco a vedere il tuo viso, riesco a sentire il calore sulle tue guance e facilmente me le posso immaginare tinte di rosso"
Continuò passandomi una mano trai capelli
Hanbin:"Riesco a vedere i tuoi capelli"
Scese accarezzandomi le braccia e finì facendo intrecciare le sue mani con le mie
Hanbin:"E le tue dita affusolate"

Mi fece poggiare le mani sul suo volto
Hanbin:"Ora prova tu"
Iniziai a muovere le mani in modo cauto
Io:"Hai ragione si vede tutto"
Persino al buio, seguendo il suo buffo e strano modo di vederci, riuscivo a percepire quanto fosse bello.

Hanbin percorse, con le mani, il mio collo e il mio busto, quando arrivò all'orlo della maglietta me la sfilò. Io, non sapendo come muovermi, lo seguii e gli tolsi la maglia, siccome non potevo vedere nulla gli passai le mani su petto e torace per figurarmi i suoi muscoli, quando sentii le sue ossa del bacino retrassi velocemente le mani imbarazzata di essere andata troppo in basso.

Non mi piaceva stare sopra, mi sembrava di avere troppo potere e io non avevo idea di cosa fare, quindi invertii le posizioni
Hanbin:"Sei sicura di non avere troppa paura così?"
Io:"Sicura, così è meglio"
Hanbin:"Okay"
Notai un briciolo di soddisfazione nella sua risposta che mi fece capire che anche lui preferiva così.

Si abbassò per baciarmi e nel frattempo esplorava il mio corpo con le mani. Iniziò a baciarmi il collo per poi scendere verso le scapole e arrivò fino al seno provocandomi brividi lungo tutta la schiena.
Le sue mani sfiorarono la stoffa del mio reggiseno che tolse poco dopo.
Scese fino all'abbottunatura dei miei pantaloni che sfilò per poi fare lo stesso con i suoi. Fui contenta che prese lui l'iniziativa perché io non avrei mai avuto il coraggio di toglierglieli.

Tornò a baciarmi, in questo momento tutte le mie paure e preoccupazioni, erano sparite, c'eravamo solo noi due, senza nessuna gang, nessuna guerra, solo noi; lui non era più il leader della gang nemica ed io non ero più la sorella del leader dei BTS, eravamo due persone normali che si amano.

Allungò la mano per prendere un preservativo dal primo cassetto del comodino e dopo esserselo infilato avvicinò il suo membro alla mia entrata
Hanbin:"Se ti fa male o ti spaventi dimmelo e mi fermo"
Io:"Non ho più paura"
Gli accarezzai una guancia per rassicurarlo e fargli capire che ero sincera, sentii i suoi muscoli del viso contrarsi in un sorriso ed entrò in me.

-
Eravamo abbracciati e mi stavo per addormentare ma in quel momento Yunhyeong aprì la porta, non mi importava molto visto che ero coperta dalle lenzuola, quindi feci semplicemente sprofondare la faccia nell'abbraccio di Hanbin, infastidita dalla luce
Hanbin:"Yunhyeong, cosa vuoi?"
Mugolò Hanbin stropicciandosi gli occhi, anche lui si era praticamente addormentato
Yunhyeong:"Scusate, Hanbin, giù c'è Yoon, ti vuole parlare..."
Ed ecco che venivo riportata alla realtà, una realtà in cui eravamo in guerra ed io ero stata accusata di aver ucciso uno dei nostri
Hanbin:"Va bene arrivo dammi un sencondo"
Yunhyeong:"Okay"
Detto questo uscì dalla stanza chiudendo la porta

Io:"È venuto per parlare di quello che è successo?"
Hanbin:"Penso di sì"
Disse alzandosi per rimettersi i boxer e un paio di pantaloni
Io:"Posso provare a spiegargli che non sono stata io?"
Hanbin:"No, non servirebbe, lascia che ci pensi io, anzi tu resta qua, è meglio che non ti veda"
Detto questo uscì dalla stanza.

Hanbin P.O.V
Scesi le scale e trovai Seungyoon in salotto
Seungyoon:"Eccoti! Come fai a tenerla ancora in casa dopo quello che ha fatto?!"
Io:"Seungyoon calmati, non è stata lei"
Seungyoon:"Aveva la pistola ed era sola con lui! Come fai a difenderla?! Lei dov'è adesso?!"
Poi mi squadrò ed io mi resi conto di aver scordato la maglietta nella fretta
Seungyoon:"È in camera tua, vero?"

Seungyoon:"Lei uccide un tuo alleato e tu ci vai a letto?!"
Io:"Yoon..."
Seungyoon:"Scordatevi l'aiuto dei Winner da qui in avanti, eravamo tornati per aggiustare le cose tra di noi ma mi sembra evidente che non sia possibile"
Detto questo se ne andò ed io non provai a fermarlo, al momento era troppo sconvolto ed io non sepevo come convincerlo dell'innocenza di Rosé.

Criminal {Kim Hanbin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora