-"Oh Signore, Kim ancora qui? Pensavo avessi messo la testa sulle spalle! Cosa hai combinato questa volta?"- il giudice, ormai mio "amico fidato" continua a parlarmi e a farmi un interrogatorio.
Eh si, ancora una volta sono qui, tra queste mura fredde di un piccolo tribunale di città, dove ogni tanto dei ragazzini entrano per ricevere una punizione per le cazzate che fanno.
Non è la prima, né la seconda, né la terza volta che sono qui, in realtà ho perso il conto delle cazzate che facevo da 15enne.
Ora ho 19 anni, sono cambiato un po', non faccio più le stesse stronzate, o meglio, le faccio, ma non mi faccio più sgamare.
-"Oh andiamo, lo sa cosa ho fatto, mi dica solo quello che devo fare"- rispondo al mio amico con la parrucca.
-"Taehyung, smettila o ti uccido."- mi sussurra il mio avvocato.
-"Dovresti difendermi, su, parlaci e fammi uscire di qui e fammi togliere queste cose dai polsi."- vero, ho scordato di dirlo, mi hanno ammanettato e ho passato il resto della notte in centrale, poi mi hanno portato qui verso le 4 di questo pomeriggio.
I miei genitori sanno che sono qui, ma per loro è ormai routine il fatto che io mi cacci completamente in guai, ma sanno che in un modo o nell'altro io ne uscirò.
-"Dunque, dal rapporto erge che il signorino qui presente Kim Taehyung ieri si sia divertito a irrompere in una scuola molto prestigiosa, ha rotto oggetti, blablabla, ha insultato un poliziotto, ha cominciato a ballare nella cella della centrale, non permettendo ai poliziotti di fare il proprio lavoro, questa mi mancava."-
-"Ma se dormivano, volevo semplicemente svegliarli, sa, non fanno molto bene il loro lavoro."- commento guardando i poliziotti poi salutandoli con la mano e mostrando un sorriso per farli arrabbiare.
-"Sarà. Taehyung, quant'è che ci conosciamo? Da quando i tuoi sono morti e ho aiutato i tuoi genitori adottivi con le pratiche? Smetti di fare le stupidate da ragazzino, cercati un lavoro e aiuta la società."- la fa facile, i ricordi mi fanno soffrire, ma non lo do a vedere.
So che possiate pensare che faccio il ribelle perchè non ho più i miei genitori biologici, ma non è la loro morte quello che mi ha fatto diventare così, è stato il prima e il dopo.
Ma sarei stato così lo stesso, questo sono io, sono Kim Taehyung, il miglior ballerino dei night club, colui che fa girare la testa a qualsiasi etero sulla faccia della terra, quello stupido che ha gli amici stupidi, ma nonostante io sia tutto questo, ho qualcosa che mi manca, che mi spinge a fare stronzate.
-"Senta, lo so, ho sbagliato, non parliamo adesso della mia situazione familiare. Lui non sa che dire per discolparmi-indico il mio avvocato- e io sono incredibilmente stanco e ho sonno, voglio andare a casa, ma non mi mandi in una cella, lo sa, l'ultima volta non sono riuscito a sopportarlo!"- gli spiego facendogli guardare le manette e facendo cenno di farmele togliere, non riesco a stare fermo, legato, a star in una posizione per troppo, e poi mi bruciano i polsi da quanto li ho mossi.
-"Toglietegli le manette-ordina lui ai poliziotti che si avvicinano per togliermele- Per quanto mi riguarda non volevo mandarti in carcere, non vorrei rischiare che tu rompa ancora i cessi caro Kim.-rido tra me e me massaggiandomi i polsi tenuti stretti troppo a lungo- Passerai 150 ore del tuo tempo nella scuola che hai, in qualche modo, brutalmente assalito con la furia di un dinosauro."-
-"Mi scusi, ma se voleva che andassi a scuola, ci sto già andando, non penso che questo serva a qualcosa."- gli rispondo nella maniera più sincera possibile. Come può essere una punizione andare a scuola in una scuola per ricchi?
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𝑆𝑡𝑒𝑝 𝑈𝑝 - 𝑉𝑘𝑜𝑜𝑘
Fanfiction𝐴𝑐𝑐𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑎 𝑡𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝘩𝑜 𝑝𝑖𝑢' 𝑓𝑟𝑒𝑑𝑑𝑜 𝐉𝐞𝐨𝐧 𝐉𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤 𝐞' 𝐮𝐧 𝐛𝐚𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐢𝐮' 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐝𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐫𝐞𝐚 𝐃𝐞𝐥 𝐒𝐮𝐝. 𝐔𝐧 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐮�...