-Out-

3.1K 277 65
                                    

È passato qualche giorno da quello che è successo quella sera, in questo momento siamo sull'aereo e stiamo pretendo per il Giappone, purtroppo non sono riuscito a vederlo e dubito che riuscirò a parlarci, sicuramente non vorrà stare in stanza con me e di sicuro non avremo tempo nemmeno di guardarci in faccia per via del programma assegnatoci.

Non so più che fare, gli avrò mandato non so quanti messaggi ma lui continua ad ignorarmi, non vuole sapere più nulla di me. Prima di partire ho chiamato Namjoon, anche per avere notizie di suo padre, e mi ha detto di non provare a parlargli in Giappone, che finirei per stare male in un posto dove nessuno mi conosce e nessuno può capire la mia sofferenza, dove nessuno può aiutarmi... Un suicidio praticamente.

Jimin dal suo canto mi ha detto di cambiare, di provare a stare meglio con qualcun altro e scordarlo visto che lui di me non vuole sapere niente più. Crede che fino ad ora la nostra relazione sia stata costellata da maggiori sofferenze più da parte mia che da parte sua. Sostiene che questa sia la prima delusione che ha da parte mia e il fatto che non mi parli significa che non ci tiene abbastanza tanto da passarci su.

Ma non sa nulla di quello che eravamo noi.

Io so di aver tradito la sua fiducia e le sue aspettative. Di aver fatto una grandissima stronzata e di essere stato un bambino. Ho perso la sua fiducia. Sapevo di essere una di quelle poche persone delle quali ancora si fidava. Colpa mia. Errore mio. Ho sbagliato io. Dovevo essere migliore di così. Per lui.

Se potessi tornare indietro non lo rifarei, se potessi farlo ricomincerei da noi due abbracciati nudi tra le coperte, perchè mi manca, davvero tanto. Mi manca la sua voce.

Ho così tanta voglia di fare l'amore con lui, ma non parlo di carezze o lingue che si intrecciano e giocano, di tutta quella forze e tutta quell'aggressività che abbiamo mentre ci muoviamo tra le lenzuola come se lo facessimo da sempre. Non parlo di quel piacere, di quella lussuria, di quel qualcosa di proibito, delle mie gambe attorno a lui e i suoi piedi freddi contro i miei, dei miei graffi sulla sua schiena o delle macchie che lasciava sul mio collo. Non parlo di quando diventavamo così erotici che dovevamo chiuderci in camera o andare in bagno per soddisfare la voglia, nemmeno di quando ci sfioravamo con l'intenzione di andare a fare l'amore. Parlo di un bacio, di quel bacio detto dopo il ti amo, lo stesso che sento ancora sulla mia pelle quando vedo il suo viso, quello imbarazzato o quello di tutte le mattine, quello al sapore di 'Ehi, sono qui per te cazzo.' e tu ci credi. Mi manca...

E cavolo! Andava tutto così bene, sembrava andare tutto per il verso giusto finalmente. Finalmente ero felice. Ma ovviamente la mia testa ha deciso di rovinare tutto come sempre per poi abbandonarmi alla tristezza e alla paura di stare senza lui che adesso si fa sempre più reale.

L'autoparlante ci avvisa che l'aereo sta per decollare, spengo il cellulare e mi affaccio al finestrino.

Mi sono interrogate numerose volte sul perchè io abbia fatto ciò che ho fatto: uscire con Jinyoung, il bacio, il fatto che ignorassi le sue chiamate nonostante avesse bisogno di me. La mia è stata una rivoluzione mancata, tempo buttato a cercare di annullare quella sensazione del cazzo radicata nel mio cuore, convinto che farlo mi avrebbe fatto stare meglio. Ma più passano i giorni e più mi accorgo che le uniche sensazioni radicate sono quelle che si fanno sentire nei punti in cui si soffermava lui. Ed oltre che sporco, non posso fare a meno di sentirmi uno stupido, perchè anche se lui avesse fatto ciò che pensavo, il mio comportamento non avrebbe risolto nulla, baciando Jinyoung avrei sempre e solo amato lui, e ne sono sicuro, un sentimento non può variare.

Dopo un paio di minuti dal decollo, il sonno comincia a farsi sentire.

-"E' il comandante che vi parla, avvisiamo i gentili viaggiatori che l'aereo sta per atterrare."-

𝑆𝑡𝑒𝑝 𝑈𝑝 - 𝑉𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora