-"Vieni..."- apro la porta di casa e Taehyung mi segue entrando con me. Si guarda intorno con le mani nella tasche. Gli faccio segno con la testa di seguirmi in camera e così fa. Appena entrati accendo la lampada sul comodino, così da avere quella poca luce che serve almeno per distinguere i tratti del suo viso.
-"Non c'è nessuno?" - mi domanda stando fermo davanti al letto e guardando una felpa appoggata su questo.
-"Sia la domestica che mia madre hanno approfittato ddl fstto che io fossi in Giappone per sbrigare delle cose, non sono qui e non sanno nemmeno che io sono tornato."- mi siedo sul davanzale della finestra continuando a guardarlo.
-"Tua madre..."- sospira.
-"Cosa?" -
-"È lei l'avvocato di mio padre."- si siede sul letto prendendo quella felpa in mano.
-"Come? Ne sei sicuro?" -
-"Non vuole che tu mi veda, da come mi ha detto io sono solo un male per te. Un figlio di un criminale, come se poi io fossi cresciuto con lui."- guarda di lato in modo che io non possa vederlo tirando su con il naso.
Non so cosa sta provando, di sicuro si sentirà a disagio parlandone adesso. Namjoon mi ha detto dell'eutanasia, ma non gli farò domande, voglio che me ne parli lui.
-"Taehyung... - mi sposto e mi inginocchio davanti a lui prendendogli le mani- So cosa è meglio per me stesso, e ti assicuro che la tua assenza è la cosa che mi logora di più dentro. E ti assicuro che non smetterò mai di farmi schifo per quello che ti ho fatto. Continuerò a sentirmi sporco per sempre."- mi tiene le mani sorridendomi, quando poi però i suoi occhi cadono su altro.
Mi alza la maglia e accarezza il mio polso. -"Quando?"- mi domanda accarezzandomi i tagli con il pollice.
-" Scusa. - abbasso la maglia- Non voglio farti pena... - mi siedo accanto a lui cominciando a giocare con le mie dita- Volevo solo sentirmi reale. - faccio le spallucce e qualche lacrima mi scorre lungo le guance- Ho capito che era una stronzata, non lo farò più. Scusami."- sospiro.
Mi prende la mano. -" Smettila di chiedere scusa. - porta il mio baccio alle labbra e posa un bacio sul mio polso- Non c'è bisogno che continui a scusarti adesso."- continua a darmi piccoli baci e delicati.
-"Voglio solo dirti che fa davvero schifo non averti accanto..."-
-"Shhh."- abbassa la testa facendo un piccolo sorriso malinconico e mordensosi le labbra.
-"E che ti amo, ti amo davvero tantissimo."-
Si volta verso di me e ci guardiamo per qualche istante, come se nulla riuscisse a separare i nostri sguardi, quasi come se fossimo una sola cosa. Mi avvicino lentamente come se fossimo una calamita con il suo magnete.
Uniamo le nostre labbra in un bacio a suo modo meraviglioso. Ricordo l'attimo in cui le nostre labbra di unirono per la prima volta, ricordo quando ancora non sapevo di cosa si trattasse, perché non sapevo cosa fosse amare, non sapevo cosa stessi provando. Ma una cosa la capii, che in ogni mio gesto, da quel momento, ci sarebbe stato lui.
Ci alziamo in piedi continuando a baciarci togliendoci le felpe. Mette una mano ad accarezzare il mio collo e una sul mio fianco mentre io lo tengo nello stesso modo. Sposta per poco l'attenzione sul mio polso baciandolo ancora per poi tornare alle mie labbra.
Questa sensazione di amore nelle sue mani che accarezzano la mia pelle. Quelle dita che sfiorandomi mi fanno sentire bene, a casa. La sensazione dei suoi baci che mi marchiano tutti quei 'ti amo' che non ci diciamo.
Mi appoggio sul letto e Taehyung mi segue mettendosi sopra di me lentamente, non facendo nessuna pressione sul mio corpo, sta molto attento a non schiacciarmi. Salgo sempre più su poggiando la mia testa sui cuscini. Lui risale verso di me lasciando una scia di piccoli e delicati baci dal mio addome alle clavicole fino ad arrivare al collo e per finire le labbra.
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𝑆𝑡𝑒𝑝 𝑈𝑝 - 𝑉𝑘𝑜𝑜𝑘
Fanfiction𝐴𝑐𝑐𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑎 𝑡𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝘩𝑜 𝑝𝑖𝑢' 𝑓𝑟𝑒𝑑𝑑𝑜 𝐉𝐞𝐨𝐧 𝐉𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤 𝐞' 𝐮𝐧 𝐛𝐚𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐢𝐮' 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐝𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐨𝐫𝐞𝐚 𝐃𝐞𝐥 𝐒𝐮𝐝. 𝐔𝐧 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐮�...