-The Meeting-

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Ci stiamo preparando. Sto mettendo i vestiti di Taehyung perché non ho i miei. Lui è un po' più, non so se elegante sia il termine giusto, ma diciamo di sì, beh, ci sono gli avvocati, non lo biasimo. Io, invece, ho una felpa, lui ha pantaloni e camicia.

Gli tremano le mani e non riesce ad abbottonarsi la camicia, così mi avvicino. -"Lascia che ti aiuti."- metto una mano sulla sua.

-"No, -si allontana leggermente- riesco anche da solo, grazie."-

È distante, non lo capisco, anche stanotte ha dormito di spalle... Non succede mai quando dormiamo insieme, in un modo o nell'altro, stiamo sempre abbracciati.

-"Tae, davvero, non ci metto nulla, avvicinati.- sbuffa e fa come gli dico. Viene verso di me e metto le mani sulla sua camicia per aiutarlo. Finisco di abbottonare gli ultimi due bottoni.- Ecco."- gli sorrido.

-"Mh, grazie."- mi fa un piccolo sorrisino di circostanza e si allontana nuovamente.

-"Tra quanto dobbiamo essere lì?"- domando, ma il cellulare gli squilla.

-"Scusa un secondo-risponde alla chiamata- Domani? Perché non oggi?-Annuisce e prende una giacca dalla valigia- Ok, ho capito, chiamatemi se ci sono problemi. Dalle un bacio da parte mia."- sospira e attacca.

-"Tutto ok?"-

-"Mia sorella, viene domani, non oggi. Comunque, stavi dicendo?"- indossa la giacca.

-"Nulla, volevo solo sapere tra quanto dovremmo essere lì."- mi siedo sul letto per allacciare le scarpe.

-"Tra un'ora più o meno, quindi muoviti."- mette le sue scarpe. Io annuisco e mi alzo di nuovo.

-"Sono pronto in realtà."- mi avvicino alla porta.

-"Andiamo."-

Dopo circa una mezz'ora arriviamo a destinazione. Stiamo aspettando in sala d'attesa da venti minuti circa. Taehyung continua a muovere su e giù la gamba, quando si avvicina uno degli avvocati. -"Kim, è ora di entrare."- Lui si alza e l'avvocato gli dà una pacca sulla spalla. Prima di fare un altro passo, però, si gira.

-"Non ci metterò molto."- mi guarda e io annuisce facendogli un sorriso per cercare in qualche modo di rassicurarlo, anche se sembra non funzionare.

In realtà non so molto della situazione in cui è suo padre. So che non sta bene, ha un grave problema di salute e che non è curabile, ma non so a che stadio sia adesso, quindi non posso nemmeno immaginare quello che Taehyung si ritroverà davanti adesso. Molto probabilmente lo porteranno direttamente nella cella, almeno così ci ha detto una guardia, il padre non può fare sforzi. Da quel che ho capito gli rimane poco e niente da vivere.

Non ho mai chiesto a Tae il motivo per cui suo padre adesso è in quella cella, l'argomento lo tocca molto, e credo si vergogni di parlarne con me.

Passa un'ora, due, sono sempre più ansioso e piuttosto impaurito da quello che potrei ritrovarmi dopo. Taehyung è imprevedibile, anche se quando si tratta del padre finisce sempre per abbattersi. Sono le uniche volte in cui lo fa, quell'uomo gli avrà fatto davvero tanto male.

Dopo un dieci minuti circa, arriva Taehyung, che guarda in basso, accompagnato dalla guardia. -"Ci vediamo ragazzo."- quest'ultimo gli dà una pacca sulla spalla accompagnandolo da me fuori e Tae tira su con il naso annuendo.

-"Tae!- gli vado incontro e lui- Allora?"- metto le mani sulle sue spalle cercando il suo sguardo.

-"Torniamo in Hotel."- evita i miei occhi ed entra in un taxi. Credo l'abbia chiamato il carcere.

Per tutto il tempo guarda fuori dal finestrino e ogni tanto si strofina gli occhi nascondendosi in quella che è la sua grande giacca nera. Affonda la testa sul finestrino e prende gli auricolari collegandoci il cellulare è isolandosi da tutto.

𝑆𝑡𝑒𝑝 𝑈𝑝 - 𝑉𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora