Marco Valente stava sul serio pensando che io a.k.a. Chloe Rossi, conosciuta come la più cocciuta, testarda e incambiabile del mondo, avrebbe cambiato idea e accettato il suo destino, ossia ritornare sconfitta da dove ero venuta, cioè la bella Italia.
Le cose che lui non aveva affatto calcolato erano svariate e in elenco sparso erano:
1. Avevo speso milleduecento bigliettoni e mai avrei pensato di ritornare fin quando non li avrei sfruttati fino alla fine
2. Avevo una missione, cioè scovare la verità su Claudia-Valente e non me ne sarei andata finché non avessi scoperto tutta e sottolineo tutta la verità
3. Avevo appena ritrovato e rivisto il mio ex-Capo e forse qualcosa di più di un ex-Capo e non me ne sarei andata senza di lui
4. Probabilmente lui non mi conosceva così bene e quindi me ne sarei andata solo quando lui avrebbe riconosciuto la mia cocciutaggine
5. Avevo una visione accanto a me, ossia Valente bagnato da testa a piedi, con i capelli che gli sgocciolavano sul viso e quei vestiti incollati addosso e quella bocca che-Chloe! Smettila immediatamente! Focalizzati sulla missione! La tua missione è baciarlo-No! Che dici?! La tua missione è convincerlo a farti rimanere! Ecco.
Questi erano perciò le cose che lui ignorava. In realtà stava ignorando anche il fatto che ero accanto a lui, a malapena coperta da un bikini. Ed eravamo in macchina e la stavamo bagnando tutta. Era il momento di reagire.
'Io non torno in Italia. Scordatelo.' Incrociai le braccia e misi il broncio.
'Invece scordati del contrario.' Disse lui senza voltarsi verso di me.
'Credi abbia fatto dodici ore di volo per nulla??'
'Sì lo penso. Perciò ora ne farai altre dodici.'
'Sai che è inutile. E poi puoi mica portarmi vestita così...' Sorrisi maliziosamente.
'Non vedo che c'è...di...male...' Finì la sua frase a rallentatore perché una volta voltatosi, si accorse che ero effettivamente semi-nuda. Ingoiò mentre scrutava il mio corpo fermandosi qualche attimo in più sulle parti generose.
'Vorrei ricordarti che il mio viso è sempre quassù...' Indicai il mio viso con un dito non togliendo quel mio sorriso. Lui ritornò dal mondo dei sogni e potevo scommettere che quelle gocce che scendevano lungo la fronte non erano solo gocce di bagnato.
'Copriti immediatamente.'
'Certo, come se avessi un intero guardaroba con me.' Sorrisi ancora.
'Chloe, copriti.'
'Altrimenti?' Era più forte di me. Il sorriso mi diventava sempre più ampio.
Ingoiò nuovamente. Avrei scommesso che la sua bocca si era seccata.
'Patricio, cambio di programma.' Si rivolse al nostro autista. 'Al mio hotel.'
L'autista, che era un tipo molto socievole, semplicemente annuì.
'Che c'è, amico? Ti preoccupi per la mia incolumità?' Ormai il mio sorriso aveva raggiunto ogni angolo della mia faccia.
'Se non la smetti di sorridere in quel modo e di chiamarmi "amico", credo che sarai tu a doverti preoccupare per la tua stessa incolumità.'
'Sei solo tu al mio fianco. Non vedo pericoli per la mia incolumità, amico.' Gli feci un occhiolino.
'Hai appena centrato il punto. Ci sono solo io al tuo fianco ora.'
'E il pericolo sarebbe?'
'Lo vedrai presto.'
Arrivammo perciò in questo hotel, ovviamente il più lussuoso di tutta Caracas, e salimmo con l'ascensore privato direttamente nella sua suite. Ovvio. Il tutto mentre mi copriva con l'ombra del suo corpo per evitare sguardi indiscreti dei passanti ricconi. E la suite era una suite. Non c'è bisogno di aggiungere altro.
STAI LEGGENDO
Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔
RomanceSEQUEL N°2 - COMPLETA Gli occhi neri c'erano eccome. Così come i capelli neri, anche se stavolta erano corti. La sua figura era possente lo stesso. Il viso era quello, o quasi. Lo sguardo freddo pure, anche se era più freddo del solito. La barba spa...