14. MISSIONE IM-POSSIBILE

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Niente.

Steven non si era arreso, né era scappato via. Eppure non ero affatto stata clemente con lui. Per niente. Valente l'aveva addestrato a dovere.

I miei piani fallirono tutti. Dopo averlo trattenuto in palestra e costretto a guardarmi mentre mi esercitavo e gli chiedevo a mantenermi i pesi mentre io inventavo le scuse più banali, non si smosse per nulla. Eseguì tutti i miei ordini, è vero. Ma se fosse stato un altro se la sarebbe data a gambe levate. Invece dopo ciò lui era ancora nel suo completo, senza una goccia di sudore che gli scendesse in qualche punto del corpo, mentre la sottoscritta colava acqua ovunque, non per lo sforzo fisico, bensì per quello mentale. E alla mia domanda: 'Ma non suda neanche un po'?!' Mi rispose: 'Il Dottor Valente ce lo vieta.' Cioè, dico!! Valente aveva anche il potere sul sudore altrui!! Scommetto che se lui dicesse alla terra di smettere di roteare, lo farebbe in un istante, per paura di ricevere uno di quegli sguardi!

Tornata dalla palestra, entrai in camera mentre Steven si appostò di nuovo fuori, ma mi venne la brillante idea. Sì. Quella che l'avrebbe fatto scappare in un battibaleno.

'Ehi Signor Guardio...' Mi avvicinai a lui. Al che deglutì. Vai Chloe!

'Signorina?'

'Ho bisogno di una mano dentro, le va di aiutarmi?' Sbattei le ciglia alla Vanessa.

Deglutì nuovamente.

'Signorina non ho gli ordini di venire all'interno della sua camera, mi dispiace.' Ah tranquillo Steven. Tra poco sarai dispiaciuto sul serio.

'In realtà si tratta di fare la guardia fuori un'altra porta. Non mi sento al sicuro dentro da sola...'

'Signorina ci sarò io a sorvegliare la porta di ingresso. Non le capiterà nulla.' Cercò di tranquillizzarmi. In realtà non ero per niente spaventata. Era lui che avrebbe dovuto tranquillizzarsi a breve...

'La prego Signor Guardio...Solo questo favore, poi la lascio in pace... Il Dottor Valente non tornerà fino a questa sera...'

'Ma-'

'Per favore...' Ormai le mie ciglia avevano preso sul serio un tic nervoso. A breve l'avrei trascinato con la forza.

'Va bene Signorina.' Disse tirando un sospiro profondo come se stesse combattendo contro se stesso. Sì! 'Dove vuole che faccia la guardia?' Disse. Ed era dura non poterlo guardare negli occhi visto che indossava sempre quegli occhiali neri. Avrei tanto voluto vedere la sua espressione. Pazienza.

'Prima venga dentro, Signor Guardio, e poi glielo indicherò...' Feci cenno con il dito di venire all'interno.

E fatevi dire che non gli piacque molto l'idea.

'Signorina non posso fare la guardia lì. È contro le regole del Dottore e contro i miei princìpi.' Disse cercando di nascondere l'imbarazzo.

'Solo per questa volta Signor Guardio, la prego...' Finsi qualche lacrima.

'Se il Dottore lo viene a sapere sono licenziato, lo sa questo?'

'Il Dottore non saprà nulla...' Gli feci un occhiolino e poi entrai in quella stanza, mentre lui fece la guardia fuori. In realtà il mio vero obiettivo non era fargli fare la guardia.

Dopo circa dieci minuti mi rivolsi a lui da dietro la porta.

'Ehm...Signor Guardio?'

'Problemi Signorina?'

'In un certo senso...ehm...avrei bisogno di una cosa che ho dimenticato sul divano...'

'Può uscire a prenderla, non ci sono pericoli.'

Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora