29. FIDUCIA VS RISPETTO

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In macchina con Teo ci andai tenendo fede alle mie parole, ma non più con l'umore giusto. La promessa silenziosa di Valente aleggiava nella mia mente e non avevo la minima idea di cosa mi riservasse. E allora, invece di dirgliene quattro a suo fratello durante il tragitto come avevo pianificato, mi misi a vagare con la mente. A parte le mie preoccupazioni, ero meravigliata della mia reazione alla "caliente" punizione di Valente di poco fa nella cabina di controllo. Lui mi aveva letteralmente legata i polsi e attaccati ad un gancio e la cosa mi avrebbe spaventata a morte fino a qualche mese fa prima che lo conoscessi. Era tecnicamente la stessa cosa che aveva fatto quel mostro di Christian in quel maledetto giorno, cioè legarmi sia polsi che caviglie in modo da non avere più il controllo del mio corpo. E invece quando l'ha fatto Marco, beh per quanto il cuore mi era saltato nel petto, mi aveva eccitata. Lo volevo alla follia. E questo significava una sola cosa, e cioè che mi fidavo ciecamente di lui. Mi fidavo al punto che ero sicura che non mi avrebbe mai fatto del male. E a sua volta questo confermava il profondo sentimento che avevo per lui. Lo amavo. E lo amavo senza riserve. Di certo dovevo in qualche modo affrontare l'argomento con lui. Sì, mi aveva detto che mi amava, ma non ne avevamo mai parlato apertamente, tipo ad una normale cenetta romantica, non ad una cenetta tutt'altro che romantica tra una ricerca e l'altra dall'altro capo del mondo. Ma dopotutto non potevo aspettarmi troppo. Questa questione di Claudia aveva la priorità e dovevo aspettare il momento debito.

'Bambolina?' Ero talmente assorta nei miei pensieri che quasi non avevo sentito Teo chiamarmi.

'Uhm?' Scacciai dalla mente tutti i miei pensieri.

'Eri sovrappensiero. Qualcosa ti turba?' Chiese sincero.

'Oh. No, sono solo un tantino stanca...' Grazie a tuo fratello, avrei voluto aggiungere.

'Immagino-ehm...volevo dire, le giornate sono un po' pesanti ultimamente. Ora dovrai anche leggere quel fascicolo-'

'Ah. Il fascicolo. A proposito di quest'ultimo, Teo, ti ringrazio dal profondo del cuore. Potevi risparmiarmi la fatica.' Lo interruppi acida.

'Ti voglio bene bambolina. Lo sai.' Sorrise divertito.

'Stranamente anche io Teo.' Risposi facendo una risatina.

'Quindi vuol dire che mi vuoi?' Sorrise ancora guardando la strada mentre guidava.

'Nei tuoi sogni, Teo.'

'Credimi, bambolina, nei miei sogni succedono cose strane tra me e te...' Disse alludendo a qualcosa di cui non volevo sapere.

'Tienitele per te queste "cose strane" Teo...'

'Sì padrona...' Disse divertito. A volte Matteo Valente sapeva essere molto accomodante e potevi sentirti libera di parlarci. Era come un fratello, anche se i fratelli non avrebbero mai alluso a cose strane. Probabilmente se Marco Valente non si fosse insinuato tra i miei pensieri e non mi avesse rubato anima, mente e corpo, gli avrei chiesto di uscire. È vero, quando ci siamo conosciuti la cosa non era andata molto bene, vedisi gli schiaffi e lo strangolamento, ma in realtà quella era la parte frustrata di lui. Ora era di nuovo un uomo libero da quei sentimenti negativi. E per una parte doveva ringraziare la sottoscritta. Come sei saggia Chloe.

'Come ti senti tu, Teo?' Chiesi improvvisamente. Ci stavamo avvicinando all'hotel.

'Eh?' Mi guardò di scatto non aspettandosi la mia domanda.

'Non mi hai sentito?'

'È che non mi aspettavo la domanda.' Sorrise scuotendo il capo. 'Che dirti bambolina, sto bene. Mi sento più libero. Mi sento utile.'

'Sono contenta di sentirlo.' Mi si stampò un bel sorriso sul volto. Ero felice per lui.

'A volte avrei voluto conoscerti in un altro contesto bambolina...' Disse con una nota malinconica.

Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora