28. "DUE CHIACCHIERE"...

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Passarono quattro giorni tra inseguimenti, rintracciamenti e spie. Quattro giorni di continuo lavorare e cercare di capirci qualcosa del perché i Mendoza erano coinvolti in qualche modo. Quattro giorni in cui vidi molto poco Marco Valente. Ma a ragione. C'era qualcosa di molto losco sotto e bisognava capirne qualcosa. E in realtà venni a sapere che i loro movimenti a.k.a. i movimenti di Ricardo "Pablo" Mendoza e dei suoi minions Armando e Gregorio, non erano molto segreti. Non lasciavano trapelare nulla. A quel punto bisognava fare qualcosa e anche alla svelta visto che stavamo perdendo del tempo prezioso.

Al quinto giorno di ricerche, Teo venne alla cabina di controllo per aggiornarci della situazione. Almeno sembrava essere davvero fidato.

'Spero mi porti ciò che ti avevo chiesto.' Fu l'amorevole benvenuto del mio Capo nei confronti di suo fratello gemello. A volte possono essere davvero uniti i gemelli.

'Scovare informazioni sui Mendoza non è stato così facile fratello.' Fu la risposta altrettanto amorevole di Teo.

'Quindi?' Valente era sempre impaziente d'altronde.

'Quindi ecco cosa sono riuscito a trovare su di loro degli scorsi tre anni.' E gli porse il fascicolo con le informazioni.

'E ti aspetti che legga tutte queste informazioni,' si mise a sfogliare il fascicolo, 'circa trenta pagine, seduta stante?' Lo guardò con la sua calorosa freddezza.

'Mi hai chiesto tu le informazioni e io te le ho portate. Ti aspettavi che le avessi anche lette?'

'Mi aspettavo almeno un resoconto delle cose più importanti.' Lo guardò per fulminarlo.

'Mi dispiace fratello, ma ho solo eseguito gli ordini.' Alzò le mani in segno di resa. 'Dopotutto a cosa ti serve la tua bambolina? Potrebbe leggerlo per te...' Si girò a guardarmi con sorriso smagliante, mentre io dopo averlo fulminato gli promisi vendetta con lo sguardo. Ma Valente non l'avrebbe mai permesso. Erano informazioni private e non me le avrebbe mai e poi mai fatte leggere.

'Per una volta sono d'accordo con te, Teo.' Aspetta. Ho sentito bene? 'Rossi?' Ma no!

'Capo?' Risposi.

'Legga per il resto del pomeriggio le trenta pagine del fascicolo. Mi aspetto un resoconto a fine giornata.' Il mio sguardo si spostò di nuovo furioso su Teo che mi stava fissando con sorriso beffardo. Strappai il fascicolo dalle mani di Valente e mi avviai alla porta per uscire.

'Dove pensa di andare Rossi?' Urlò Valente dietro di me.

'All'hotel, Capo. Devo concentrarmi. Con lei presente è molto difficile.' Gli feci un occhiolino d'intesa. Poi aggiunsi: 'Teo mi darà un passaggio.'

'Con piacere bamboli-'

'Neanche per sogno, Rossi.' La voce di Valente interruppe la gioia di Teo.

'E perché mai, Capo?' Feci l'innocente.

'Perché lo sa Rossi. La faccio accompagnare da Golia.'

'Non ho bisogno di quel gigante. Voglio Teo.' Dissi scandendo lentamente l'ultima frase per giocare.

Valente strinse i pugni come quando era sull'orlo della rabbia.

'Hai sentito fratello? Vuole me...' Ripeté Teo lentamente come avevo fatto io.

'Ti conviene chiudere il becco se ci tieni ancora ai tuoi denti Teo.' Disse in tono minaccioso. 'Ora esci. Ho due chiacchiere da fare con la quì presente Chloe Rossi.' Disse in maniera stranamente calma.

'Aspetto fuori allora. Sai, la tua bambolina quando si mette in testa una cosa la fa. E se ha deciso che vuole me, mi avrà-' Stavolta lo interruppi io.

Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora