Ero pronta. Pronta per la mia vera e propria missione. Proprio l'indomani mattina ero pronta per andare nel luogo ambito. Avevo chiamato un taxi perché era l'unico modo per raggiungere quel posto.
Una volta in taxi e dopo aver detto l'indirizzo al tassista, cercai di rilassarmi e di mantenere la calma. Non era facile né fare quello che stavo per fare, né nasconderlo a Valente. Mi sentivo sporca, ma cosa potevo fare altrimenti? Dovevo provarci, almeno per capire se potevo aiutare da quì.
Il viaggio durò circa un'ora e ci portò in una campagna desolata, dove giaceva un casolare all'apparenza abbandonato.
'Signorina, è sicura che questo è l'indirizzo esatto?' Il tassista diede voce ai miei pensieri. Effettivamente è quello che stavo pensando anche io. Guardai di nuovo il foglio e l'indirizzo era quello, a meno che il navigatore non ci avesse fatto uno scherzo.
'Sì. Sembra proprio questo...può aspettare quì mentre vado a controllare?' Gli chiesi mentre aprivo la portiera dell'auto.
'Certo Signorina, ma faccia attenzione. Quel posto lì proprio non mi piace...' Disse timoroso.
'Non si preoccupi. E per favore, non vada via, altrimenti non saprò come tornare indietro. Le pagherò il dovuto.'
'Bene Signorina. A dopo.'
E uscii dalla macchina avvicinandomi al casolare. E sembrava davvero abbandonato. Era semi distrutto all'esterno, ma poteva essere che era solo di facciata. Mi avvicinai alla porta di ingresso malandata e provai a spingerla per aprirla, ma non si muoveva per niente. Wow per essere una vecchia porta di legno non si sposta neanche di un millimetro... Provai allora a bussare forte, ma il rumore non era così forte. Allora alzai la testa e vidi una di quelle vecchie campanelle che servivano per avvisare il proprio arrivo. Scossi la fune della campanella e un forte suono rimbombò nell'aria. La scossi anche una seconda e una terza volta, ma tutto sembrava tranquillo. Oramai mi ero quasi arresa quando di scatto la porta si aprì e con mia sorpresa rivelò un altro Man in Black. Sì! Sapevo che non potevo essermi sbagliata! E la porta era blindata all'interno! Sì! Era davvero solo una finta facciata!
'Chi è lei?' Disse lui guardandomi perplesso. Oh cavolo! Non ci avevo pensato! Cosa devo rispondere?? Pensa Chloe, pensa.
'Sono una dipendente del Dottor Valente e ho bisogno di entrare.' Dissi decisa.
'Non ho ordini di far entrare altre persone.' Rispose come un robot.
'Ma io devo entrare. Mi faccia passare.' Stavo perdendo la pazienza. Non me ne sarei andata senza essere entrata.
'Non abbiamo avuto comunicazioni riguardo al suo arrivo, perciò se ne vada.' Io ti strangolo uomo.
'Senta, il Dottor Valente mi ha dato questa carta per raggiungere questo posto e ciò vuol dire che vuole che entri. Quindi mi faccia spazio.' Mentii fingendo calma.
'Qual è il suo nome?' Disse esaminando il foglio.
'Chloe Rossi, soldato!' Morivo dalla voglia di dirlo!
'Non sono un soldato Signorina. Credo di ricordare il suo nome, ma non riesco a collocarlo nella vita del Dottor Valente...' Fece lui per pensare.
'Sono la sua compagna.' Dissi sembrando ovvia.
'Il Dottor Valente non ce lo ha accennato.'
'Il Dottor Valente non parla di queste cose con le sue guardie.' Risposi. Lui arrossì.
'Certo Signorina. Cosa è venuta a fare quì? Perché prima ho bisogno del consenso del Dottore e poi posso farla proseguire.' Oh cavolo! Sempre con questa storia!
STAI LEGGENDO
Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔
RomanceSEQUEL N°2 - COMPLETA Gli occhi neri c'erano eccome. Così come i capelli neri, anche se stavolta erano corti. La sua figura era possente lo stesso. Il viso era quello, o quasi. Lo sguardo freddo pure, anche se era più freddo del solito. La barba spa...