Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔

49. LO SCAMBIO

La benda fu rimossa dai miei occhi.

Il solo briciolo di protezione mi venne tolto.

Il mio sguardo era basso, rivolto all'erba secca che c'era a terra. L'unica cosa che vedevo erano le gambe e i piedi di alcune persone a qualche metro di distanza da me. E poi sentii quel famoso respiro e respirai quel famoso profumo dietro di me. Lui non era lì davanti, no. Aveva scelto di mettersi alle mie spalle per evitare che lo guardassi come prima cosa. E solo per un momento gliene fui grata. Solo per un momento, perché quando non scorsi i piedi di donna tra quelli che erano presenti, mi allarmai.

'Dov'è Claudia, signore?' Dissi a denti stretti.

Sentii i passi avvicinarsi dietro a me e fermarsi a pochi centimetri dal mio collo. Non mi azzardai a girarmi.

'Tranquilla bocconcino, lei è in macchina. La vedrai tra poco...'

'Cosa stiamo aspettando allora?' Non capivo. Eravamo fermi lì senza far nulla. Proprio non capivo.

'Sempre impaziente Chloe...spero che tu lo sia anche per le questioni intime...sai mi piace tanto questo tuo lato del carattere...' Disse sempre troppo vicino al mio orecchio. Il suo fiato sul mio collo mi infastidiva.

'Vorrei procedere con l'accordo, signore.' Insistetti.

'Va bene Chloe. Ho bisogno solo di una cosa da te e la tua Claudia sarà libera...'

'Dica signore.' Dissi stringendo i pugni. Sapevo che non fosse stato così facile.

'Rimarremo solo io e te in questo posto e voglio vederti nuda Chloe. Voglio solo guardarti e sapere cosa mi aspetta. Dopo ciò libererò la ragazza.' Cosa??

'Questi non erano gli accordi, signore.' Dissi un po' troppo in fretta.

'Gli accordi li faccio io Chloe. Cosa decidi?' Disse ora con tono minaccioso. Cavolo stava diventando più che difficile!!

'Sono disposta a farlo, ma solo dopo che ha liberato Claudia. Il mio corpo non è male, le do la mia parola. O ne vuole dubitare, signore? Potrei perfino offendermi se lo avesse anche solo minimamente pensato...' Dissi sembrando fiera di me e con fare civettuolo. E sembrava proprio aver colpito nel segno.

'Tu, bocconcino, sei una donna dalle mille risorse...e più fai così, più ti desidero, lo sai?' Sfiorò il retro mio collo spostando qualche ciocca di capelli con le sue dita, lasciandomi brividi di terrore. 'Hai vinto tu. Portate la ragazza quì.' Si rivolse ai suoi uomini.

Poco dopo sentii un rumore di porte che si aprivano e si richiudevano e passi che si avvicinavano. Non alzai ancora lo sguardo. Eravamo ad un punto critico e anche solo un errore poteva essere fatale. Il cuore mi batteva all'impazzata. E poi vidi loro. I suoi piedi. Piedi nudi, di ragazza, sottili e maltrattati, e le sue caviglie scheletriche unite dalle catene. E le sue gambe sottili come legnetti, piene di lividi e contusioni. Mi fermai a quel punto, perché dentro di me iniziavo a sentirmi male. Avevo una forte nausea e mi aspettavo di vomitare da un momento all'altro. Trattenni le lacrime. Dovevo essere forte.

'Bocconcino, la tua Claudia è arrivata...perché non le dai un'occhiata? Ora puoi alzare il tuo sguardo. Io sarò dietro di te...' Oh cavolo. Io non ero pronta a guardarla. Non ero pronta a sostenere il suo sguardo. Avevo paura. Ero terrorizzata dalla vista che mi attendeva. Avevo paura di rivivere quei momenti. 'Che aspetti, Chloe?' Ora era Monteiro ad essere impaziente. Non potevo aspettare. Dovevo guardarla.

Alzai pian piano lo sguardo, prima sul suo busto scheletrico coperto solo con delle mutandine e nient'altro, e poi arrivai al suo viso. Mio dio. Trattenni il respiro per qualche istante. Quella davanti a me non era più una ragazza. No. Era diventata un essere inanimato. E aveva il fisico di un'anoressica. Aveva il fisico che avevo io quando soffrii per quel mostro, solo che il suo aveva dei segni indelebili per tutto il corpo. E il suo viso. Il suo sguardo basso. I suoi capelli neri malconci. Quel guinzaglio attorno al collo. Quello era un incubo. Non poteva essere vero. Avevano tolto tutto alla ragazza che c'era di fronte a me. Avevano distrutto tutto in lei.