50. TUA PER SEMPRE

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...Voglio che qualsiasi cosa succeda, andrai avanti con la tua vita. Voglio che se un giorno non ci sarò più, tu viva felice...

...giurami che qualsiasi cosa accada, sarai felice, con o senza di me. Ti chiedo un'ultima cosa: non mi cercare più come già mi hai detto. Continua a farlo. Ho bisogno di un momento da sola lontano da tutto e da tutti. Tu non ti spaventare, perché sarò sempre accanto al tuo cuore...

...Io sarò tua per sempre, non lo dimenticare mai...

Lui leggeva e rileggeva quelle parole da oramai un'ora o poco più, ma non capiva. Non capiva perché Chloe gli avesse mandato quella strana mail. Non capiva se dietro di essa c'erano strane intenzioni. Dopotutto era di Chloe Rossi che si stava parlando e dietro al suo nome si nascondevano sempre strane intenzioni. E lui la amava per questo. La amava perché era una donna con la D maiuscola. La amava perché era tutto ciò che un uomo potesse desiderare. La amava perché aveva colorato la sua vita che era in bianco e nero. La amava perché era semplicemente se stessa. La amava e basta. E gli era costato tanto dirle quelle ultime parole al telefono pochi giorni prima. Non voleva assolutamente dirle di prendere una pausa e proseguire con le loro vite. Non voleva, no. Lui l'avrebbe voluta lì, al suo fianco. Quello era il posto dove la sua donna doveva stare. Ma per quanto l'idea gli fosse piaciuta, non era possibile. Era troppo pericoloso averla lì, ma ora si era accorto che anche averla rimandata in Italia era stato un errore. Anche lì Chloe aveva combinato casini e lasciato il suo segno ovunque. Non l'aveva ancora perdonata per avergli rubato le chiavi, essersi infiltrata nel suo appartamento e aver fatto visita ai suoi due prigionieri. Non l'aveva perdonata per aver incontrato di nuovo Vincenzi. Lui odiava anche solo il fatto che quel mostro le avesse posato di nuovo gli occhi addosso. L'avrebbe pagata per questo. Ma ora pensava che forse avrebbe dovuto smetterla con la sua rabbia nei confronti di quella ragazza biricchina. Forse doveva chiederle scusa per quel trattamento freddo e distante. Forse doveva ringraziarla invece per essersi messa in gioco per lui e sua sorella.

'Fratello...' Lo chiamò Teo, quel gemello che tanto l'aveva fatto soffrire quanto tanto amava, anche se non glielo poteva dimostrare.

'Non ora Teo. Sono occupato.' Gli rispose col suo solito tono.

'Avevo pensato di dirti una cosa che non ti ho detto fin'ora...credo che tu debba saperla...' Gli disse Teo con aria dispiaciuta.

'Qualsiasi cosa sia può aspettare. Ho detto che sono occupato.' Ed era davvero occupato. Occupato a rileggere le parole della sua donna e cercando di capirne il significato. Sembrava quasi un addio, ma sembrava esserci dell'altro. Perciò suo fratello avrebbe potuto aspettare.

'Riguarda Chloe.' Disse Teo tutto d'un fiato, al che ebbe la piena attenzione di suo fratello.

'Chloe? Cosa avresti da dirmi su di lei Teo?' Il suo tono diventò minaccioso. Suo fratello non capiva che non doveva neanche nominare il nome della sua donna.

'La chiamai l'altro giorno-'

'La chiamasti?? E perché cavolo l'avresti fatto, eh?? Ti avevo avvisato di togliere gli occhi da lei Teo. Lei. È. Mia.' Lo fissò inferocito. Non aveva il diritto di chiamarla. Non aveva nessun motivo.

'A differenza tua, fratello, io mi interesso del benessere delle persone a me care. E Chloe mi è cara.' Ebbe la faccia tosta di dirgli.

'Chloe non è niente per te, ci siamo capiti?' Gli puntò un dito contro.

'Fratello, la tua donna era ubriaca fradicia in un locale in pieno centro. Chiediti perché e chiediti cosa le sarebbe potuto succedere se non avessi chiamato in tempo.' Marco si fermò un istante per recepire quella informazione. Chloe ubriaca in un locale? Le cose non stavano andando bene. Chloe si ubriacava solo se era disperata.

Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora