35. MILLE EMOZIONI

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L'indomani mattina mi sentivo uno schifo. Non avevo dormito per niente e avevo vagato per la mia camera come uno zombie. Anzi, l'unica volta che avevo preso sonno avevo avuto degli incubi e mi ero costretta a non riaddormentarmi più. Ero in ansia e mi sentivo depressa. Era un bel po' di tempo che non mi sentivo in quello stato, probabilmente da quel giorno in cui Luca Romano mi aveva mentito sulla nostra presunta notte insieme. Ma ora mi sentivo depressa in un modo diverso. Mi sentivo tremendamente in colpa per quei due ragazzi che stranamente mi erano entrati nel cuore. Forse per quest'ora erano anche morti. Morti per colpa mia. Morti perché qualcuno aveva deciso per loro. Morti anche perché Marco Valente non aveva dato loro un'occasione diversa. Ed io ero arrabbiata con lui. Non volevo vederlo. Ma avrei dovuto, perché eravamo arrivati al giorno in cui dovevamo attuare il nostro piano. Ecco anche perché ero in ansia. Poteva succedere di tutto. Il fatto era che mi sentivo stanca e demotivata, ma dovevo farlo. Dovevo essere forte per un'altra povera ragazza che non aveva scelto il suo destino. Claudia.

Mi preparai in anticipo e attesi seduta sulla poltrona della mia camera. Qualcuno doveva pur venire ad avvisarmi.

Toc Toc

Ecco, più presto di quanto mi aspettassi.

Non risposi.

CLICK

La porta si aprì rivelando l'ultima persona sulla faccia della terra che volessi vedere.

'Chloe.' Ero troppo arrabbiata per riflettere sul brivido che mi pervase sentendo pronunciare il mio nome dalla sua bocca.

Non risposi ancora. Non avevo niente di carino da dirgli. E ciò che avevo invece in mente di dirgli era poco cortese nei suoi confronti e non sarebbe stato il momento adatto per dirglielo. Allora mi avvalsi della facoltà di non rispondere.

Lui si avvicinò lentamente e poi si chinò sulle sue gambe per livellarsi con la mia poltrona. Girai lo sguardo per non incontrare i suoi occhi. In realtà le lacrime mi stavano ritornando.

'Ehi...' Appoggiò una mano sulla mia coscia, ma la spostai di scatto come se il suo tocco scottasse. Lui fece un sospiro lungo e stranamente sofferente. 'Ti amo Chloe...' Quelle parole dette a bassa voce mi fecero battere il cuore così forte che credevo si spezzasse, ma dovevo ignorare il forte sentimento.

Ancora non risposi. Le mie lacrime risposero per me.

'Tu sei troppo buona d'animo mia Chloe, cosa di cui non sono abituato nel mio mondo. Ho sempre vissuto, prima di diventare capo della mia azienda, nella violenza, nella droga, nelle bugie, nell'alcol, nell'egoismo, nell'odio e nella gelosia altrui. Sapere che tu non sei niente di queste cose mi riempie il cuore di gratitudine, perché tu mi hai insegnato qualcosa che non avevo mai saputo prima. Tu mi hai insegnato ad amare. Tu mi hai insegnato a dare senza ricevere niente in cambio. Tu mi hai insegnato a fare l'amore e non il sesso. Tu mi hai insegnato la sincerità.' Fece una pausa nel momento in cui i miei occhi rossi dal pianto incontrarono i suoi, neri come la notte e profondi come un abisso. Non sapevo perché mi stava dicendo quelle cose, ma erano piene di verità. 'Tu, Chloe, ieri mi hai insegnato che la vita umana è preziosa e il tuo sguardo mi ha fatto capire che tu non mi avresti mai perdonato perché sei una persona giusta. Correggimi se sbaglio.' Abbassai lo sguardo perché aveva ragione. Probabilmente non sarei più riuscita a guardarlo con gli stessi occhi di prima perché aveva permesso qualcosa che disapprovavo enormemente e che era pura ingiustizia. Mi si strinse il cuore.

Ma le sue parole successive mi scossero.

'Loro sono al sicuro su un aereo verso una destinazione ignota. Hanno nomi diversi. E anche un po' di denaro con loro per ricominciare una nuova vita.' Aspettate. Sta parlando di...? Non può essere.

Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora