2. L'ALTRO VALENTE

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Valente.

Matteo Valente.

Matteo.

Valente.

Il destino stava veramente giocando brutti scherzi con me. Semplicemente non era possibile. Dovetti sbattere gli occhi più di una volta per capire se quella persona era davvero davanti ai miei occhi o era solo frutto della mia mente oramai malata. E in effetti lui era davvero lì davanti a me.

Sì.

Il gemello di Marco Valente era davanti a me. Il gemello identico. Quello che fai fatica a vederne le differenze. Quello che effettivamente è perfetto quanto quello originale. O quasi. Poteva anche essere la sua fotocopia, ma il suo sguardo non poteva competere con quello di Marco. No. Perché come mi guardava Marco, non mi guardava nessuno.

'Uhm...Matteo...Valente?' Ripetei perché non sapevo che dire.

'Sì, e chiunque tu sia, fai meglio a sparire di quì prima che chiami qualcuno.' Antipatico. C'era finalmente qualcuno che superava Valente, e non poteva essere che suo fratello. È ora di ritornare la vera te Chloe.

'Ma chi ti credi di essere, eh??' Iniziai ad urlare.

'Abbassa quella cavolo di voce!' Disse tra i denti. 'E mostra rispetto!'

'Mai!' Urlai ancora. E fui afferrata per un braccio e trasportata in un batter d'occhio nell'ufficio, sentendo la porta sbattere dietro di me.

Il finto Valente si avvicinò pericolosamente a me, e vi dico che non era quel "pericolosamente" che mi piaceva tanto nel vero Valente, no, era quel "pericolosamente" pericoloso.

'Ascoltami bene signorina-'

'Non trattarmi da bambina perché ti faccio vedere io questa bambina chi è!' Gli urlai in faccia.

Mi afferrò i capelli dietro la nuca e tirò indietro per tenermi bloccata.

'E chi è questa bambina, vediamo...' Disse ora con un sorrisetto malvagio, di quelli che non avevo mai visto sul volto del vero Valente. 'Sai, mi piacciono le sfide...'

'Sei un bastardo!' Gli disse mentre lui mi tirò ancora più i capelli all'indietro facendomi molto male.

'Ho capito a che gioco stai giocando signorina...' Avvicinò il suo volto al mio. Questa cosa iniziava a non piacermi per nulla. 'Ti piace essere domata, vero?' Cosa?!

'Tu sei un malato! Lasciami immediatamente!! Tuo fratello non si sarebbe mai permesso!' Dissi spingendolo sul petto, ma non spostandolo neanche di un millimetro.

'Tu non conosci affatto mio fratello, bellezza. Se lo conoscessi staresti lontana da lui.' Disse tenendomi ancora stretta.

'Lasciami. Subito!'

'Fammi sentire: chi sei o cosa sei stata per mio fratello?' Il suo tono si fece ora serio.

'Non sono affari che ti riguardano!' In cambio mi tirò di nuovo i capelli.

'Tu ora mi dici chi sei o non uscirai da questo ufficio. Anzi ti dico di più, potrei anche divertirmi un po' con te...' Mi guardò la bocca.

'Sei un pervertito!! Lasciami!!' Cercai di divincolarmi, ma invano. La sua presa era troppo forte.

'Allora dolcezza, non lo ripeterò più. Chi. Diavolo. Sei.' La sua voce era talmente simile al vero Valente che mi mandava brividi, ma in negativo. Lui era la copia malvagia di Marco. Non mi restava che rispondere.

'Ero la sua segretaria.' Abbassai lo sguardo. Ero probabilmente più di una segretaria, ma non aveva bisogno di saperlo.

'Segretaria dici?' Fece per pensare.

Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora