39. TUTTA LA VERITÀ

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Dopo una gara di sguardi assassini da parte di Valente e docili e innocenti da parte mia, totalmente infondati tra l'altro, uscimmo dal bagno e raggiungemmo gli altri nella cabina. In realtà quegli sguardi assassini mi stavano promettendo punizioni più gravi del solito, ma non capivo perché. Non è che avevo detto qualcosa di male. Avevo solo detto: 'Facciamo parlare il fustacchione venez-' ah ecco. Avevo dimenticato questo particolare. Beh pazienza. Il problema è suo, non mio. È lui il permaloso.

Arrivati di fronte al fustacch-ehm, a Mendoza, eravamo pronti alla rivelazione. Valente aprì le danze ovviamente.

'Allora Mendoza. Sto aspettando.' Beh non solo lei Capo. Anche noi altri in realtà.

'Prima voglio sapere una cosa Valente.' E dai non abbiamo tutto il giorno!

'Le domande le faccio io Mendoza.' Tipico Capo.

'Voglio sap-'

'Chiudi il becco bastardo. Anzi no. Se proprio lo devi aprire, dimmi ciò che voglio sapere.' Che tutti noi vogliamo sapere Capo. Uff.

'Vuoi sapere dove si trova la piccola Claudia...' Bravo Mendoza. Progressi.

'No.' Eh? Che cavolo gli passa per la testa?? Non lo vuole sapere più?? 'Voglio sapere tutto. Dall'inizio.' Ah ecco.

'Tu hai lasciato mia sorella. Lei era distrutta Valente.' Non immagino la scena. Al massimo poteva essere isterica.

'Distrutta dici? Una donna che l'ha data a mezzo mondo era distrutta per averla lasciata?' Oh. Messa così...

'Non hai il diritto di parlare così di mia sorella!!' Urlò lui dalla sedia.

'E come vuoi che la chiami? Prostituta? Escort? Squillo? Traditrice? Scegli un nome...' Posso sceglierli tutti Capo??

'Lei ha passato un periodo di confusione e tu non le sei stato vicino! Non l'hai compresa!'

'E dimmi Mendoza, questo ti ha dato il diritto di rapire mia sorella?'

'Te lo sei meritato Valente!' E un colpo gli arrivò in pieno volto spaccandogli il naso.

'Mia sorella non se lo meritava sporco bastardo. Era pura e innocente e non come voi, vermi di terra.' Gli disse a due centimetri dal suo viso.

'Lo so che era pura e innocente. L'ho appurato da solo. A lei non piaceva quando io la spogliavo e-' E un altro colpo al viso quasi gli spaccò il collo in due. Se lo era pienamente meritato.

'Te lo ricordi THE KING, Mendoza?' Lui sputò del sangue a terra.

'Anche tu eri un bastardo Valente, non scordarlo.'

'Non lo scordo, soprattutto in questo momento Mendoza. Tu continua a provocarmi e dirai prima addio a tua sorella e poi puoi considerarti un uomo morto sotto le mani di THE KING. Allora?' Non era più il Valente che conoscevo. No. Questo era un combattente. Era THE KING.

'Va bene. Continuo...' Fece una pausa. Poi... 'La rapimmo e fu molto facile, perché la prendemmo all'uscita di scuola. Quando la caricai sul nostro jet privato, mi assicurai che rimanesse sedata per tutto il viaggio. Poi arrivati quì, la portammo alla villa e una volta che si svegliò le rubai l'innocenza. Volevo essere io a lasciarle quel marchio. Poi dopo ci pensarono i miei uomini. Se vuoi ti racconto i dettagli...' E un altro colpo sempre in viso gli finì di spaccare il naso. 'Va bene, suppongo di no...' Emise un grugnito di dolore.

'Va avanti, altrimenti non corrispondo più delle mie azioni.'

'Dopo pochi giorni decisi che era pericoloso averla in casa e pensai che potessi guadagnarci dei soldi vendendola. Infatti l'ho venduta ad un'asta illegale per la somma più alta mai offerta: dieci milioni di dollari.' E stavolta ci fu uno sparo che rimbombò per tutta la cabina. Oddio l'ha ucciso!

Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora