Pensai e ripensai alla notte appena trascorsa e le emozioni erano ancora vive dentro di me. Ero sotto la doccia, ma sentivo e risentivo le sue mani e i suoi baci su di me. Non credevo che si potesse desiderare così tanto un uomo. E nemmeno che mi sarei concessa a lui. Avevo promesso di non farlo. Avevo promesso che mai nessun uomo mi avrebbe più toccata. E poi viene Marco Valente, sconvolgendo tutta la mia esistenza. E la cosa più bella è che farmela sconvolgere da lui è stata la decisione più bella che potessi aver preso. Non era perfetto, no. Mi faceva arrabbiare, gridare, andare su tutte le furie, ma mi faceva provare anche tutte quelle emozioni forti. Lui mi faceva sentire viva, così come io lo ero per lui. E a letto era un amante perfetto. Ma vi risparmierò i dettagli, perché Valente è solo mio. Scusate tanto.
E poi c'era la questione "Matteo", in arte Teo. Cosa diavolo aveva in mente? Non mi aveva mai fatto capire di volermi corteggiare o altro. Sì, a volte scherzava, ma dopo qualche colpo nella zona proibita la smetteva. Ed è vero che mi aveva salvato da quei balordi, ma ero sicura che era per un fattore umanitario o per farsi perdonare per quello che mi aveva fatto. Ma ora la cosa era diventata complicata e stare alla larga era la cosa più razionale da fare.
Dopo una lunga doccia sognando e risognando Valente, mi asciugai corpo e capelli e rimisi il telo attorno per poter uscire dal bagno.
Quando uscii, trovai Valente seduto sul divano con un bicchiere di scotch tra le mani e uno sguardo impassibile. Sembrava quasi arrabbiato. Forse stava ripensando a suo fratello. E poi feci caso ad una cosa, dando voce ai miei pensieri.
'Uhm...Capo, uhm...la mia colazione?' Non la vedevo sul tavolino. Mi aveva detto che l'avrebbe fatta arrivare in camera.
Silenzio.
'Capo?'
Silenzio del silenzio. Strano...
'Uhm...Capo?' Riprovai.
Silenzio e sguardo assassino. La povera me era innocente e non aveva paura di uno sguardo sexy-assassino.
'Uhm...qualcosa non va?'
Silenzio partoriente.
E infatti...
'Sì.' Wow. Che risposta esplicativa. Un applauso Capo.
'E...uhm...sarebbe?' Lo invogliai.
Un altro silenzio partoriente.
Poi...
'Lei.' Oh.
'Io?' Risposi incredula.
'Sì. Lei Rossi.'
'Uhm...ho impiegato troppo in bagno?' Tentai di indovinare il problema.
Sguardo negativo. Supponevo di no.
'Uhm...non capisco Capo...' Non mi veniva nient'altro in mente. Fino a poco prima ci eravamo amati ed ora era freddo come un cubetto di ghiaccio. O meglio, un iceberg.
'Non capisce...' Ripeté lui sorseggiando il suo scotch.
'Uhm...no Capo. Sarebbe così gentile da spiegarmi?' Tentai la carta gentilezza. Non era il momento delle battute.
'È lei che mi deve spiegare, Rossi.' Ruotò il bicchiere facendo roteare lo scotch all'interno. Cavolo era sexy. Ritorna in te Chloe!
'Le spiego se lei mi dice quale spiegazione le dovrei spiegare...' Ero ancora in piedi mantenendomi stretto il telo attorno al mio corpo per evitare che fuggisse via.
'Le do un indizio allora.' Fece una pausa. Poi... 'L'altro ieri mattina.'
L'altro ieri mattina...non mi veniva nulla in mente. Ieri mattina ero stata in camera a studiare sui fascicoli. Quindi il giorno prima cosa avevo fatt- Oh cavoli.
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Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔
Storie d'amoreSEQUEL N°2 - COMPLETA Gli occhi neri c'erano eccome. Così come i capelli neri, anche se stavolta erano corti. La sua figura era possente lo stesso. Il viso era quello, o quasi. Lo sguardo freddo pure, anche se era più freddo del solito. La barba spa...