41. CASA DOLCE CASA

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Casa dolce casa.

Dovevo ammetterlo. Casa mia mi era mancata. Infatti una volta all'interno di essa, diedi un abbraccio mentale alle pareti. Per un attimo mi vennero in mente degli spiacevoli momenti passati quì, ma li scacciai in quel momento stesso e mi misi a disfare le mie valigie e a vagare per casa come uno zombie. Avevo dormito così tanto in aereo che ora in piena notte non sapevo che fare. Mi misi a fare zapping in Tv, ma risultò un disastro. Avevo troppo nella mente a cui pensare e soprattutto al fatto che Valente, il mio Valente, era a migliaia di chilometri di distanza e chissà a progettare cosa. Mi mancava. Le nostre serate le passavamo quasi sempre insieme, tranne quando litigavamo come cane e gatto, ma anche quei momenti erano speciali. Per un istante mi vennero le lacrime agli occhi, ma le scacciai e ripensai al fatto che avevo dei piani nella mia mente che intendevo attuare. Ma per attuarli dovevo prima far passare questa nottata. E per far passare questa nottata dovevo costringermi a dormire. E così feci. O almeno provai.

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Il mattino seguente, dopo una lunghissima, e se dico lunghissima credetemi, notte tra riposo e veglia, mi preparai pimpante e pronta a dirigermi nel luogo che a dir la verità mi era mancato. E soprattutto dalle persone che mi erano mancate, tra cui la mia migliore amica Sarah. Sicuramente non se lo sarebbe aspettato di vedermi.

Arrivata dopo una maratona in azienda, entrai come una diva, muovendo i fianchi alla Naomi Campbell, e mi fermai alla reception. Mi schiarii la voce. Una testa pelata alzò lo sguardo. I suoi occhi si spalancarono come se avesse visto un fantasma. Poi li strofinò forte. Infine mise a fuoco un paio di volte. Poi chiuse gli occhi e li riaprì di scatto per vedere se ero un essere umano o una sorta di visione. Il tutto sotto il mio sorriso divertito.

'Finito, De Santis?' Dissi col braccio appoggiato al tavolo della reception.

'È davvero lei, Signorina Rossi?' Gli occhi sempre più spalancati.

'In carne ed ossa. Viva e vegeta. L'unica e sola.' Feci un sorriso soddisfatto.

'Che sventura. Ascolti né il Dottor Valente, né il Dottor Valente sono quì. Arrivederla. Anzi no, addio.' Che gentilenzza. Non finirà mai di sorprendermi.

'Lo so De Stefanis. È per questo che vado da Romano. È nel suo ufficio?' Chiesi innocentemente.

'Sì ma c'è tanto lavoro da fare, perciò-'

'Grazie De Luca. A più tardi!' E mi avviai in ascensore. Ah quello sguardo fumante mi era mancato. Sul serio.

E a dirla tutta anche questo ascensore mi era mancato. E arrivata al decimo piano, mi catapultai all'ufficio di Valente, ovviamente occupato da Luca. Bussai eccitata.

Una volta.

Due volte.

Tre volte.

Nulla. Non era in ufficio? Aprii lentamente la porta ed effettivamente non c'era nessuno. Strano. Probabilmente dovrò provare con l'ufficio dell'assistente personale. Chissà se quella Signorina Conte è ancora quì. Mi avvicinai allora alla sua porta e provai a bussare, ma mi fermai quando dei strani gemiti si sentivano dall'altro lato della porta. Aspetta. Qualcuno non si sente bene?? Stanno piangendo?? Avvicinai l'orecchio alla porta, tentando di capirci qualcosa. Effettivamente erano gemiti. Tipo lamenti. Ma di altro tipo. Oh. Mio. Dio. Qualcuno sta pomiciando, o amoreggiando in questo ufficio!! Il mio ufficio!! Ex ufficio Chloe...sì ma pur sempre mio!! E ora che dovrei fare?? Interrompere la seduta?? O farmi gli affari miei?? No! Devo interrompere! Luca in qualità di vice-direttore doveva sapere cosa accadeva alle sue spalle, o meglio nell'ufficio adiacente al suo! I suoi dipendenti facevano i porci comodi a sua insaputa!! E chi poteva esserci?? La signorina Conte con il timido Thomas Giusti? Oddio!! Dovevo assolutamente scoprirlo. Valente non tollererebbe mai una cosa del genere! Anche quando qualcosa del genere è accaduta tra te e lui? Quelli erano altri tempi! Solo un modo per scoprirlo. Mi catapultai nell'ufficio come una macchina da guerra. Con un solo passo, viste le dimensioni dell'ufficio, mi ritrovai di fronte a loro sì! Aspetta. La Signorina Conte e... Luca Romano?? Che diavolo...?? Erano l'uno sull'altra, rispettivamente lei sulla scrivania e lui con le mani su di lei. Cosa stava accadendo?? Appena mi videro rimasero bloccati in quella posizione. Erano scioccati, e a ragione. Avevo gli occhi rossi dalla rabbia. Mentre Valente sta dall'altra parte del mondo rischiando la vita, loro si divertono in questo modo alle sue spalle? Sul serio?

Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora