18. STRANI VENEZUELANI

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Sto dicendo che non posso distrarmi al momento. Devo concentrarmi sulle ricerche, e tu sei una distrazione...

... riflettendoci su è stato meglio così. Non posso concentrarmi su questa relazione....

Quelle parole riecheggiavano nella mia mente mentre vagavo per le strade di Caracas. Non che mi importava molto, però cavoli, sentivo una leggera fitta allo stomaco. E la parte razionale della cosa? È che probabilmente lui aveva ragione. Stava qua per ritrovare sua sorella finita nel giro dei trafficanti del sesso ed io mi stavo preoccupando di non essere andata a letto con lui. Probabilmente stavo perdendo la mia sanità mentale. Non potevo continuare così. Dovevo essere più razionale e cinica. Se fossi stata continuamente ossessionata da Valente, non l'avrei aiutato come dovevo. Io ero quì per capire cosa era successo ed ora che lo sapevo ero quì per aiutare. Punto. Ma la parte emotiva di me la pensava diversamente. Mi sentivo triste e rifiutata. Ma dovevo vedere le cose dal giusto punto di vista e cioè che Marco ci teneva a me, ma per ora questa missione aveva la prerogativa. Chloe ce la puoi fare ad accettare questa cosa. In fondo non dovrebbe essere tanto difficile. Fatto sta che avevo chiuso ogni ponte d'affetto tra me e lui e se solo si fosse avvicinato a me, l'avrei cacciato. Questa era la parte femminista di me. Se ero una distrazione, allora non lo sarei stata per niente. Semplice. Sicura Chloe? Uff.

Arrivai al lungomare, dove c'erano persone di ogni tipo in costume da bagno. Io indossavo semplicemente un top e una minigonna di jeans. Cercai un posticino dove facessero del caffè. Mi sarei accontentata anche di quello americano, bastava che contenesse caffeina. Avevo bisogno di energia.

Una volta trovato il posto, un semplice coffee shop, vi entrai e ordinai uno di questi caffè lunghi dal sapore sgradevole per noi italiani. Lo riempii di zucchero e un po' di latte per dargli sapore. Infine mi accomodai davanti alla vetrina per ammirare il lungomare e non pensare a nulla.

Mentre ero assorta nei miei pensieri, mi sentii toccare la spalla.

'Uhm?' Mi girai di scatto. Davanti a me c'era un ragazzo dai tratti sudamericani, probabilmente del posto. Ed era definitivamente un bel ragazzo. Si poteva dire che poteva essere da "copertina", e probabilmente lo era. Restai a fissarlo immobile anche perché non capivo cosa volesse da me. Se aveva voglia di accalappiare aveva scelto la ragazza sbagliata.

'Hola.' Disse lui con un sorriso splendente. Io di spagnolo non ci capivo nulla, perciò si sarebbe dovuto arrangiare con il mio italiano.

'Ciao. Non parlo spagnolo. Mi dispiace. Arrivederci.' Fu il modo gentile con cui lo congedai. Avere a che fare con Valente aveva i suoi vantaggi. Imparavi molti modi gentili con cui avere a che fare con la gente. Chloe stai di nuovo pensando a lui!

'Oh, wow! Che coincidenza! Anche io parlo italiano!' Disse ancora con quel sorriso da copertina. Ma non poteva parlare solo la sua lingua e poi spariva di quì?? Forse una piccola distrazione ti potrebbe servire al momento Chloe...

'Bene. Desideri?' Troppo acida Chloe. Troppo acida.

'Posso accomodarmi quì?' Indicò il posto di fronte al mio.

'Come vuoi...' Gli feci un'alzata di spalle di chi non se ne importava.

E si accomodò.

'Allora, qual è il tuo nome, chica?'

'Non dico il mio nome agli estranei, mi dispiace.' Ero di malumore. Questo rifletteva sulle mie risposte, scusate tanto.

'Ti dico il mio. Sono Pablo. Ti ho vista quì sola e pensierosa e ho pensato di farti compagnia, anche solo per parlare un po'.' Sembrava sincero. Effettivamente non si meritava la mia freddezza. Era gentile da parte sua preoccuparsi, anche se magari era solo per accalappiare.

Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora