Tredici ore.
Tredici terribili ore.
Tredici ore di continui incubi a occhi aperti e lacrime amare.
Le assistenti di volo più volte venivano da me per chiedermi se stessi bene viste le lacrime a fiumi. Ero seduta in prima classe, perciò avevo un trattamento preferenziale. Allora di tanto in tanto venivo curata da queste ragazze che facevano il possibile per alleviare la mia tensione. Ero del tutto spaventata. Avevo molta paura. Mi sentivo come se di lì a poco avrei dovuto subire una morte atroce. Tremavo e tremavo. Era l'adrenalina che mi scorreva dentro e mi dava simili effetti. La mia mente vagava su tutto, dalla conversazione con Monteiro, alla scelta presa e al fatto di aver nascosto tutto a Valente. E il solo pensiero che lui fosse ignaro di tutto mentre andavo incontro a questa cosa terribile mi dava la nausea. Cosa avrebbe pensato? Sarebbe stato sicuramente felice di riabbracciare la sua sorellina, ma cosa avrebbe provato sapendo che avevo preso il suo posto? Si sarebbe messo nei guai pur di trovarmi? O si sarebbe arreso? La mia testa mi scoppiava. Chiesi anche un antidolorifico per calmare il dolore, ma poi ci ripensai e chiesi un tranquillante, una qualsiasi cosa che mi avrebbe calmato un po' i nervi e mi avrebbe fatto trascorrere quelle ore più tranquillamente.
Eventualmente presi sonno, ma nel sonno ebbi continui incubi, tra cui Monteiro che mi torturava, Valente che mi rinfacciava tutti i miei sbagli e poi mi abbandonava. Mi svegliai di soprassalto. Respiravo a fatica e avevo lacrime sparse ovunque.
'Signorina, sta bene?' L'assistente di volo mi si avvicinò preoccupata porgendomi un fazzoletto.
'Sì, sì...sto bene...solo un incubo...mi scusi per averla spaventata...'
'Non si scusi Signorina. La vedo molto turbata...sa cosa mi diceva sempre la mia nonna? Era un motto che tutt'ora uso nella mia vita quando non vedo via d'uscita. "Non sarà sempre così". Guardi ho anche un tatuaggio sulla mia pelle che me lo ricorda ogni volta.' Mi mostrò l'interno del suo avambraccio. 'Quindi si ricordi che qualsiasi cosa può cambiare da un momento all'altro.' Wow. Era vero.
'Grazie mille per le parole confortanti. Credo che diventerà anche il mio motto da oggi in poi...' Le sorrisi.
'Sono contenta Signorina. Mi chiami per qualsiasi cosa.' Annuii sorridendole.
Non sarà sempre così...
Era vero. Dovevo pensare positivo. Dovevo essere forte. Non dovevo apparire debole, perché quando si è debole c'è sempre chi se ne approfitta. Allora decisi che nel momento in cui avrei incontrato il demonio, cioè Tristan Monteiro, sarei apparsa forte e coraggiosa. Queste di oggi sarebbero state le mie ultime lacrime versate. Probabilmente lui godeva delle grida e delle lacrime, allora io non gli avrei dato nulla di tutto ciò. La dovevo prendere come una sfida. Una sfida con me stessa. Dovevo essere la donna che Monteiro non aveva mai avuto. Ce la potevo fare.
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Mancava un'ora all'atterraggio. Il cuore mi batteva forte dalla paura, ma avevo esaurito tutte le mie lacrime. Avrei incontrato non solo Monteiro, ma anche Claudia. Doveva vedermi determinata, non debole, perché quando gliel'avrebbe detto a suo fratello lui avrebbe dovuto sapere che la sua donna era stata una donna coraggiosa. Ero stata la sua "guerriera" come mi disse lui quella notte. Una guerriera combatte delle battaglie e ora io stavo per combattere la battaglia del mio uomo. Ne andavo fiera. Mi venne allora un pensiero nella mente. Monteiro mi aveva avvisato di non dire a nessuno del nostro accordo, ma non mi aveva detto di non parlare di altre cose. Allora presi il mio cellulare e decisi di scrivere un'ultima mail a Valente, dove ovviamente non avrei menzionato del mio piano. Gli dovevo scrivere. Lo dovevo fare. Almeno un'ultima volta.
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Missing My Boss - Il Mio Capo 2 ✔
RomanceSEQUEL N°2 - COMPLETA Gli occhi neri c'erano eccome. Così come i capelli neri, anche se stavolta erano corti. La sua figura era possente lo stesso. Il viso era quello, o quasi. Lo sguardo freddo pure, anche se era più freddo del solito. La barba spa...