8 (Parte I/II)

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La notte calò in fretta, costringendo Mei a ritirarsi nelle sue stanze prima che il freddo opprimesse il suo ventre gravido. Eiko non l'aveva più seguita quella giornata, era ritornata dopo cena con un volto pallido come la luna che risplendeva nel cielo, in netto contrasto con gli occhi arrossati, tipici di chi aveva pianto per lungo tempo. L'aveva poi seguita in camera da letto e aveva assistito al cambio dei suoi abiti per la notte.

"Avete alla fine richiesto che quella giovane venga a servirvi, Mei-sama?" le chiese, atona, in ginocchio vicino le ante scorrevoli, la piccola esorcista.

"Sì, l'ho richiesto e Kanna ha acconsentito a patto che le riferisca ogni suo errore." rispose gentilmente la donna, mentre le dame le scioglievano i capelli, ormai lunghi sino ai polpacci, e riponevano i fermagli negli scrigni. La spogliarono subito dopo del Kimono pregiato e le infilarono una veste bianca, adatta per la notte. "Tu come stai?"

Eiko si voltò a fissarla, a osservare il viso benevolo di quella donna rischiarato dalla tenue luce delle lanterne che non riuscivano a rendere quella stanza meno fredda. "Oggi, ho perso un mio caro amico, per un bene maggiore."

"Un bene maggiore?" Mei si sedette sul futon, disteso sopra una parte del pavimento rialzato, scostando il baldacchino roseo per permettersi di vederla. Congedò le dame di corte con un gesto della mano, in modo che potessero stare da sole. "Che tipo di bene?"

Eiko scosse la testa per ricacciare le lacrime indietro. "Era fedele al mio Sensei, troppo fedele. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, e ha offerto persino la sua vita pur di convincere una donna della sua innocenza. Spero solo che il suo sacrificio possa essere utile alla causa."

Mei fece per rispondere, ma non riuscì. La voce di un inserviente, acuta e fastidiosa, annunciò l'Imperatore fare il proprio ingresso all'interno del palazzo, cosa che la mise in allerta.

Eiko si alzò immediatamente dal cuscino e chinò la testa non appena le shoji si aprirono, rivelando la figura regale di Hideaki. Era vestito di nero e dorato, i capelli ordinati e gli occhi pieni di tristezza.

Mei si sollevò a malapena, a causa del dolore ai piedi intorpiditi, e si inchinò. "Kōtei, cosa vi porta nelle mie stanze a quest'ora della sera?"

"Devo parlare, con entrambe." rispose Hideaki, lasciando che le porte dietro di lui venissero chiuse. "Mei, prima è meglio che discorra con te. Sarò breve e non mi dilungherò, sono stato chiaro?" la donna annuì ma non si mosse dal proprio posto, inquieta e spaventata dalle parole che il sovrano le avrebbe riservato. Pensava a Kyoden, solo a lui, avrebbe voluto averlo con sé. "Dovrai fingere di essere la mia Imperatrice, solo per qualche tempo."

"Cosa?!" la donna si sentì mancare. "No, non posso. Io sono già sposata, non posso fingere di essere vostra moglie."

"Sarà solo per un po'." rimarcò Hideaki, in tono conciliante, inginocchiandosi innanzi il tavolino basso disposto al centro della camera da letto. "Oramai tutta la Corte ti considera tale e anche fuori palazzo, a Isao, i cittadini pensano che tu sia la mia donna. Non verrai annunciata pubblicamente e quando arriverà il momento di rilasciarti lo farò senza oppormi, ma per ora devi fingere."

Mei cadde a sedere sul futon e si mise una mano sul ventre, scuotendo la testa. "Songen, io sono incinta di mio marito. Se quando venissi rilasciata il mio ventre sarà già gonfio, tutti penseranno che il bambino sia vostro e non di mio marito."

Eiko si voltò a fissare Hideaki e lui le lanciò un altro sguardo di rimando, facendo pentire amaramente Mei di aver loro confessato quella verità.

"Siete incinta?" Eiko sorrise. "E questo Kyoden lo sa?"

"No, ma glielo dirò non appena... mi farete uscire di qui." mormorò la donna, temendo per la propria sorte e per quella del nascituro.

"Allora verrà comunque a saperlo molto tardi o non prima del Torneo Annuale, quando vi permetterò di vedervi. In ogni caso, penserà che sia figlio mio." ammise l'Imperatore. "Visto che da oggi comincerò a passare qui tutte le mie notti."

𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑅𝑖𝑠𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora