10(Parte I/II)

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Il palazzo riservato a Moe era tinto di un arancione talmente brillante da far impallidire il tramonto. Kotori lo aveva guardato con le labbra socchiuse e gli occhi spalancati, espressione che aveva fatto ridere Sora per l'ennesima volta.

"Ti piace prendermi in giro?" gli chiese Kotori, mentre attraversavano l'entrata circolare e procedevano in direzione dei padiglioni sul giardino, lì dove, a detta del ragazzo, la capostipite dei Daiki si stava rilassando. "Non ti toglierò questo piacere, posso essere molto buffa alle volte."

"Buffa ma bella." si complimentò Sora, muovendosi velocemente fra i fiori e gli alberi. La sua casacca blu, lunga fino alla coscia, sembrava incresparsi al minimo soffio di vento, così come i suoi lunghi capelli castani.

"Ora cerchi di redimerti complimentandoti?"

"Una cosa del genere..." ghignò lo Shinigami, fermandosi davanti il padiglione designato. Sembrava essersi irrigidito al solo notare il nobile Aoi consegnare delle ortensie alla padrona del palazzo.

"Che succede?" domandò Kotori, individuando sua nonna seduta fra i cuscini insieme a un uomo avvenente, intento a metterle dei fiori azzurri fra i capelli. "Quello non è Uchigawatana Aoi? Non pensavo che lui e Obaa-sama fossero intimi."

"Nostra nonna, Kotori, sta tessendo delle alleanze. Penso che ti spiegherà tutto a tempo debito."

"Alleanze?" la ragazza inarcò un sopracciglio e, prima che Sora potesse allontanarsi, chiuse le proprie dita intorno al suo polso. Quella situazione non le piaceva, stava assistendo a fin troppi complotti. "Perché delle alleanze?"

Sora fece per rispondere, ma la voce di Moe risuonò limpida nell'ambiente, attirando la loro attenzione. Li stava invitando ad avanzare, e i due non poterono fare altro che obbedire.

Kotori seguì il suo accompagnatore sotto il padiglione quadrato, dal pavimento di marmo e dal tetto spiovente. Sembrava un fiore rovesciato, le cui tegole risplendevano d'argento, ma la ragazza non ebbe tempo di ammirarle.

La Shinigami si imbarazzò non appena i suoi occhi notarono le gambe nude di Moe trapelare dagli spacchi della lunga gonna. Erano distese sui cuscini, esposte in maniera sensuale agli occhi di Aoi, che le stava passando dolcemente le dita fra le ciocche scure.

Sora si inchinò davanti i due Nobili e Kotori fece lo stesso, mentre la giovane nonna si accingeva a richiamare una dama perché versasse il sakè per tutti.

"Due nipoti presenti." la voce di Aoi sembrava essere dolce come il miele, ma altrettanto velenosa. "Lei è la bella fanciulla che ha danzato in maniera sublime durante il banchetto?"

"Oh sì, lei è Kotori. Fatti avanti mia cara, lascia che Aoi possa vederti." Moe sollevò il braccio contenente la tazzina verso di lei e la guardò come solo un predatore avrebbe saputo fare, cosa che la mise in agitazione.

Kotori ingoiò i suoi timori e si sollevò elegantemente dal suolo, come la madre le aveva insegnato a fare. Prima un piede, poi l'altro. Si mise dritta, sperando di sembrare più alta di quanto in realtà non fosse, e si avvicinò ai due nobili.

Moe rimase soddisfatta, mentre Aoi affascinato. Quest'ultimo non la toccò, ma avvicinò il viso al suo e osservò i suoi occhi come se non fossero altro che gemme preziose. "Il colore dell'acqua. Sono affascinato, non pensavo che altre donne, se non mia figlia, potessero vantare una tonalità del genere."

"Oh, non dire sciocchezze Aoi. La tua Shiori ha il ghiaccio negli occhi..."

"Io non sono sua." Kotori si voltò istantaneamente a quel tono, tanto perentorio e secco, notando la presenza delle due sorelle Uchigawatana al di sotto del padiglione. Rimase sorpresa nel vedere che Shiori non indossava le vesti dei Kawaakari, ma un semplice kimono nero dalla gonna morbida che avrebbe facilitato il combattimento. I capelli erano sciolti, come di consuetudine, ma i suoi occhi erano gonfi. "Io non sono di nessuno, Nobile Moe."

𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑅𝑖𝑠𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora