11(Parte II/II)

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Yori entrò all'interno dello studio in cui il padre riposava, in silenzio. Le bastò lanciare uno sguardo alla scrivania per trovarlo dietro di essa, con una guancia appoggiata alle nocche e le palpebre abbassate. Il suo respiro era flebile, impercettibile, sembrava quasi un cadavere.

Per un istante, un pensiero infantile si infilò nella testa della Guaritrice. Avrebbe voluto sorprenderlo da dietro, ma le bastò avanzare di pochi passi per far destare il Nobile che, con il tempo, aveva sviluppato un udito fin troppo sensibile.

"Non hai la camminata del guerriero." sorrise Aoi, tendendo un braccio verso di lei e facendole cenno di avanzare.

"Otousama, vi sembro forse una Shinigami?" domandò Yori, avanzando nella stanza a piedi nudi, con indosso un kimono azzurro dalle sfumature perlacee. La gonna rigida le aveva sempre regalato una camminata più elegante e le sottovesti bianche, che si intravedevano dalle larghe maniche, una sensazione di protezione. I capelli castani erano stati abbelliti con una treccia che le circondava la nuca.

Aoi sorrise ancora e le fece cenno di inginocchiarsi all'altro capo del tavolo. "In effetti, non sei potuta crescere come tale, e me ne dispiaccio. È stata colpa mia."

"No, non pensate questo. Io ho dimenticato, non vi porterei mai rancore." Yori si sforzava di piacergli, in ogni modo. Si sforzava, pur di farsi notare da quel padre che, per anni, l'aveva messa da parte. "E sono qui per dirvi che ho preso la mia decisione: vi aiuterò."

"Ad esorcizzare il tuo innamorato?" il nobile si sollevò e intravide la figlia arrossire. Un sorriso spavaldo si formò sulle labbra di Aoi, che si avvicinò a uno degli scaffali contenenti manoscritti e cominciò a passare un dito sulle varie etichette. "Sappi che non sarà un gioco, dovrai farti aiutare dalle Kuchiyose Miko, altrimenti le conseguenze saranno serie."

Yori annuì e aspettò che il padre le porgesse un registro contrassegnato dal sigillo dei Togashi. Non appena la donna vide il simbolo di quel clan, un drago intento a mordersi la coda, impresso con inchiostro rosso al centro del libro, le brillarono gli occhi. "Questo è..."

"Una raccolta di esorcismi, lo rubai in gioventù insieme a tua madre, quando i Togashi ci accolsero..."

Bastò pronunciare il nome di Harumi per far calare il silenzio in quella stanza. Aoi pose le mani dietro la schiena e camminò verso la finestra rettangolare dello studio, restando a osservare la pioggia cadere pigramente dal cielo.

Yori si sollevò dal cuscino e gli camminò accanto, con il cuore in gola e una domanda sulle labbra. "È vero che onorate ancora mia madre nella morte? Vedo troppe donne starvi vicino e credervi mi riesce difficile."

"Pensi che il piacere sia paragonabile all'amore, Yori?" Aoi non si voltò, non voleva rischiare di incrociare quegli occhi così simili a quelli della sua defunta moglie. "Continuo a onorare vostra madre nella morte, le mie abitudini non intaccano il legame che ho con il suo spirito."

La ragazza si strinse il libro al petto e scosse la testa davanti il padre, cambiando in fretta discorso. " Cercherò di collaborare con voi, qualsiasi sia il vostro piano."

Aoi annuì a quelle parole, ma un velo di malvagità passò sui suoi occhi. Quella povera ragazza, la sua primogenita, non sapeva che per aiutarlo avrebbe dovuto pagare il prezzo più alto.

D'altro canto, cos'era mai stata Hiyori, se non un peso inutile? Doveva solo fingere benevolenza con lei, e tutto sarebbe andato per il meglio. "Ma certo mia cara, ne sono consapevole. Ora perché non vai a leggere il manoscritto che ti ho dato? Sono sicuro che averti dalla mia parte mi porterà orgoglio, a me e a tua madre."

Yori sorrise appena, ingenuamente. Pensava che il padre fosse cambiato e, infatti, una volta inchinatosi e uscita dalla sala si diresse verso la camera che condivideva con la sorella. Scese di corsa le scale e spinse indietro le shoji, trovando Shiori intenta a lucidare le sue katane, a gambe incrociate, sopra il futon. Indosso portava dei pantaloni bianchi e una casacca celeste, sovrapposta sul petto e fermata con una cordicella nera sotto il seno.

𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑅𝑖𝑠𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora