12(Parte II/II)

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Quando Kotori vide Ichiro, riverso a terra, con le mani sulle tempie e gli occhi chiusi, non poté che provare preoccupazione nei suoi confronti

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Quando Kotori vide Ichiro, riverso a terra, con le mani sulle tempie e gli occhi chiusi, non poté che provare preoccupazione nei suoi confronti. Gli si inginocchiò accanto e posò una mano sulla sua schiena, cercando di scuoterlo, ma lui si allontanò di scatto, come se provasse vergogna. "Nii-sama..."

Nobu restò a guardarlo, apatico. Arinori sgusciò indisturbato sotto i suoi occhi, ma lui non lo seguì, rimase a fissare quel fratellastro come se volesse vederlo morto. "È solo un traditore."

"No, è nostro fratello."

"Non è mio, è tuo fratello." le disse Nobu, mentre Kotori lo osservava come se avesse appena sputato sul nome della loro famiglia. "Ci ha voltato le spalle, Kotori, come diamine puoi tenere ancora a lui?!"

"Ti ricordo che è posseduto, che nella sua mente c'è qualcosa che lo porta a comportarsi in questo modo!" lo sgridò la sorella, alzandosi in piedi e puntandogli un dito contro. "E in ogni caso, non parlare come se fossi nel giusto! Tuo padre sta giocando con il fuoco!"

"Ma Ichiro ha giocato con noi!"

"Kotori!" la voce di Yori, fuori dalla casa, portò i due fratelli a smettere di litigare. Kotori si avviò verso le shoji, aperte solo a metà, e le spalancò. Il giardino era pervaso dalla nebbia, calata dal monte Fuji come una coperta sui loro peccati.

La giovane donna procedeva verso la Buke-zukuri quasi correndo, avvolta in un kimono bianco, abbellito dalla presenza di un rosario in mano. Dietro Yori, Shiori avanzava velocemente, non indossava più gli abiti neri e rossi dei Kawaakari, bensì sfoggiava i colori del suo clan con una casacca azzurra e degli stretti pantaloni bianchi. Le tonalità del ghiaccio e della neve, che ben si adattavano al suo essere.

"Yori, Shiori, cosa ci fate qui?" domandò Kotori, inchinandosi appena, per salutarle. Loro fecero lo stesso e Nobu ricambiò il gesto a malapena. Ichiro, invece, lanciò un altro urlo di dolore. "Nii-sama!"

"Non temere." Yori le prese la mano e le sorrise rassicurante. "Oggi lo libererò da ciò che lo opprime. Voi dovete aiutarci, mettetelo in piedi."

"Cosa intendi?" chiese Nobu, dirigendosi insieme a Kotori verso il fratello. I due lo presero per le braccia e si avvolsero le stesse intorno al loro collo, aiutandolo a tenersi dritto.

"Andremo allo Tsubo-niwa, poi mia sorella lo esorcizzerà." spiegò loro Shiori, freddamente. "Dovremmo anche chiedere alle Kuchiyose Miko di darci una mano."

"Non ho bisogno delle Kuchiyose Miko." asserì Yori, voltandosi e facendo cenno ai due ragazzi di seguirla. "Sono solo delle infime sciamane, ne faremo a meno."

"Onee-sama..."

"Shiori. Fidati di me." le chiese Yori, prima di cominciare a camminare verso il giardino verde.

" le chiese Yori, prima di cominciare a camminare verso il giardino verde

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𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑅𝑖𝑠𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora