"Nessuno sfugge all'ira del Tatarigami, nemmeno l'Imperatore potrà farlo." sussurrò Kotori, osservando le gocce di pioggia scivolare dal tetto della Buke-Zukuri. "E neanche noi potremmo."
Ryo si inginocchiò dietro di lei, le avvolse un braccio intorno ai fianchi e la costrinse a poggiarsi con la schiena contro il suo petto. Nobu, con le gambe poste sotto la coperta del futon, ascoltava la sorella parlare, senza intervenire.
Kotori chiuse gli occhi, avvertì il tocco delle labbra del giovane vicino all'orecchio. Un bacio dolce si posò sotto il suo lobo, poi Ryo parlò. "Troveremo un modo per metterci in salvo, non ho intenzione di morire in un'arena."
"Io ho intenzione di farla pagare a quel sovrano ignobile." Nobu chiuse gli occhi, cercando di sottrarsi al ricordo lasciato da suo padre. Gli incubi non facevano altro che perseguitarlo. "Non gliela farò passare liscia. Dovessi ucciderlo con le mie stesse mani..."
Ryo si voltò a fissare l'amico con un sorriso amaro. "Non eri tu quello che aveva promesso a se stesso di non uccidere?"
"Allora non avevo idea che sarebbe accaduto questo." replicò lui, nell'istante in cui dalle fusuma socchiuse si affacciasse una figura ammantata di nero. Nobu non ebbe bisogno di girarsi, sapeva già di chi si trattasse. "Hotaru?"
La Shinigami si mise in piedi e osservò nervosa la giovane donna che le si stagliò davanti. "Io sono... Kotori."
"Nakamura Hotaru." si presentò la giovane, inchinandosi rispettosamente. "Sono qui per aiutarvi."
"Davvero?" Ryo era ironico, quasi non credesse davvero alle sue parole. "O hai sfruttato la situazione per venirmi a prendere in anticipo?"
"Cosa?" Kotori si voltò a fissarlo, incredula. "Cosa significa... venire a prenderti?"
Ryo si morse la lingua. Non aveva avuto modo di parlare con Kotori in quei giorni, non aveva avuto tempo di spiegarle il patto che aveva sancito con Hotaru durante il suo ultimo viaggio.
"Non gliel'hai detto?" la Kunoichi inarcò un sopracciglio e si inginocchiò accanto a Nobu. Sembrava essere preoccupata per lui. "Ryo, alla fine di questo mese, si recherà con me a Kyūshū e farà parte del clan Nakamura."
"Non erano esattamente questi gli accordi..." provò a intervenire lui, ma il sapore del sangue si presentò nella sua gola e una forte tosse lo fece piegare in due dal dolore. Kotori gli fu accanto e gli mise una mano sopra il petto, lì dove il sigillo aveva preso a bruciare. "Che diamine... cosa mi sta succedendo?"
"Arinori è morto." cominciò Hotaru. "Lo Yokai non ha più il suo nutrimento, a lungo andare comincerai a impazzire e diventerai dipendente dal sangue."
"E perché questo problema si presenta solo ora?" domandò Nobu. Ora i suoi occhi screziati di verde erano freddi, ma velati di una leggera preoccupazione. "Nei tre anni trascorsi lontano da suo padre non ha potuto iniettarsi il sangue di demone."
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𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑅𝑖𝑠𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜
FantasyTERZO CAPITOLO DELLA SAGA Con l'avvento del Nuovo Anno il cielo di Isao sembra essersi fatto più scuro, le nebbie del monte Fuji ammantano silenziose i corridoi della Città Celeste e la neve cerca di nascondere il sangue vermiglio che ha macchiato i...