Il quartiere dei Consiglieri era pervaso da profumi dolciastri e musica rilassante. Almeno cento jūuyo erano state richiamate dalle case di piacere più illustri di Isao, per allietare la serata di anziani che, ubriachi, le osservavano come se non avessero mai visto una donna in vita loro.
Itami fece una smorfia a quella visione, Momo tenne lo sguardo basso e Shiori continuò a marciare imperterrita contro la dimora del suo vecchio maestro. Aveva messo da parte la sua promessa di fedeltà, l'ultimo briciolo d'onore che le restava e la propria dignità. Non poteva tornare indietro, l'unica cosa che la spingeva ad andare avanti era la vendetta che sperava di poter assaporare quella notte.
"Non vedo Settan da nessuna parte." disse Momo, fermandosi dietro la parete di una buke-zukuri.
"Si sarà ritirato." replicò Shiori, con le braccia incrociate sopra il kimono macchiato di sangue. "Non si abbandona ai piaceri della carne, preferisce impegnarsi nel tenere alta la fama del suo nome. Sicuramente, lo troveremo nella sua casa, intento nei preparativi del Torneo Annuale."
"Quindi potremmo cogliere l'occasione e sfruttarla a nostro vantaggio." suggerì Itami, notando due Kawaakari appostati innanzi le shoji d'entrata. "Non si aspetterà certo una visita."
"No, ma è pronto a tutto." replicò Shiori, stringendo i pugni fino a sentire le unghie conficcarsi nei palmi. "Specialmente contro gli Yokai, contro i mezzidemoni. Possiede un manufatto capace di bloccare le abilità dei meticci, lo ha usato molte volte con me, ma non sono mai riuscita a capire cosa fosse."
Momo le sfiorò la mano e infilò le dita fra le sue. "Lo scopriremo insieme. Qualsiasi cosa accada, stanotte morirà."
"Mi commuovi, Momo." lo prese in giro Itami. "L'uomo che non voleva uccidere ha deciso di venir meno alla sua parola?"
"Settan se lo merita." si giustificò Momo, sorridendo nel momento in cui avvertì le dita di Shiori intrecciarsi alle proprie. Si stavano avvicinando sempre di più e, se non ci fosse stato Itami, sicuramente l'avrebbe presa fra le braccia e l'avrebbe stretta fino a farle mancare il respiro. "E poi... io avevo promesso davvero di aiutarla."
"Anche se non volevi venire qui." replicò Shiori, voltandosi a fissarlo. "Prometto di non intaccare mai più il tuo buon cuore."
"Smettila." la redarguì Itami. "Deve crescere."
"E si cresce uccidendo?" Momo lo guardò con un mezzo sorriso sul volto. "Se un giorno avrò dei figli, non permetterò loro di uccidere nessuno."
Shiori annuì, anche lei avrebbe fatto lo stesso. Se avesse avuto dei figli, non avrebbe permesso loro di vivere in un luogo come la Corte e non avrebbe mai messo loro una katana fra le mani. "Credo sia arrivato il momento di organizzare un piano."
Itami e Momo si scambiarono uno sguardo complice. "Noi non abbiamo bisogno di piani." cominciò il primo. "Il miglior attacco è l'improvvisazione. Nessuno potrà prevedere le tue mosse, così facendo."
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𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑅𝑖𝑠𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜
FantasyTERZO CAPITOLO DELLA SAGA Con l'avvento del Nuovo Anno il cielo di Isao sembra essersi fatto più scuro, le nebbie del monte Fuji ammantano silenziose i corridoi della Città Celeste e la neve cerca di nascondere il sangue vermiglio che ha macchiato i...