Shin osservò con gli occhi tristi la reliquia bianca dentro cui le false ceneri di Eiko erano state conservate. Di lei non era rimasto nulla, né il corpo, né la voce, né i crisantemi. Quell'aroma forte e dolciastro era scomparso. Ogni cosa sembrava stare scomparendo sotto i suoi occhi nocciola, ora fissi sopra la pira infuocata che stava divorando il corpo di Yori, sotto la luce della luna.
Era stato il Nobile Aoi a dar fuoco alla legna, con il kimono bianco che svolazzava intorno a lui, in netto contrasto coi lunghi capelli neri che sbattevano dolcemente sulla schiena.
Hideaki non si era presentato ai funerali. Si era bensì chiuso nella sua dimora e aveva minacciato sia le dame che gli inservienti di non disturbarlo. Shin aveva evitato di girare il coltello nella piaga e, dopo aver infilato keikogi e hakama, si era diretto al giardino Aki per onorare il rito.
Quando il funerale fu concluso, il fuoco spento e gli inchini profusi, Shin notò Aoi camminargli incontro. "Nobile Aoi," lo salutò, inchinandosi rispettosamente. "Sono profondamente addolorato per la vostra perdita e mi vergogno dell'assenza di mio padre. Non era sua intenzione mancare a un evento così importante, ma c'erano delle pratiche che non potevano attendere."
Aoi rimase colpito da quel gesto, tanto che decise di essere gentile con quel giovane principe. "Non importa, comprendo le sue pene, anche se avrei gradito avere un appoggio da quello che, anni fa, poteva considerarsi mio fratello."
"Riferirò a mio padre i vostri turbamenti."
"E... posso chiedervi, Principe Ereditario, notizie della mia secondogenita?" Aoi sorrise, mellifluo. "Saperla nel Giaciglio della Dolenza, dopo ciò che è successo a Hiyori, mi riempie il cuore di angoscia."
Shin sospirò. Occhi profondi, lacrime assenti. Nemmeno uno sprazzo di tristezza era presente nelle iridi oscure di Aoi. "Anche una mia cara amica si trova in quel luogo, dunque vi capisco, ma mio padre non vuole sentire ragioni. Non lascerà andare nessuno."
"Lo immagino, si sentirà tradito." continuò Aoi, notando con piacere l'assenza dei presenti che, ormai conclusosi i riti funebri, avevano ben pensato di mettersi a riparo nei loro palazzi. Con loro erano rimaste solo le dame di Corte, impegnate a ripulire il giardino innevato. "Comunque, mi farebbe piacere anche solo sapere che sta bene. Voi siete il Principe Ereditario, non potreste entrare nel Giaciglio della Dolenza e controllare la sua condizione? In tal modo, potreste anche far visita questa cara amica di cui parlate."
Shin avrebbe voluto rivedere Kotori, ne sentiva la mancanza ed era preoccupato per lei. Una piccola visita cosa avrebbe potuto cambiare? Cosa avrebbe potuto comportare? "Andrò domani mattina, prima di partecipare alla parata di fine anno, e vi farò sapere."
"Arigatou gozaimasu." Aoi sorrise e si inchinò profondamente, per poi dileguarsi verso il palazzo di Moe.
Shin rimase solo, solo e con Kosaki alle sue spalle. Quando la vide, le corse incontro e le strappò di mano la scopa, affondando il viso sopra il suo petto. Aveva bisogno di conforto, era stufo di fingere compostezza quando la tristezza era divenuta insormontabile.
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𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑅𝑖𝑠𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜
FantasyTERZO CAPITOLO DELLA SAGA Con l'avvento del Nuovo Anno il cielo di Isao sembra essersi fatto più scuro, le nebbie del monte Fuji ammantano silenziose i corridoi della Città Celeste e la neve cerca di nascondere il sangue vermiglio che ha macchiato i...