La sala in cui le cinquanta ragazze erano state portate si trovava all'ultimo piano del palazzo. Kosaki sospirò di sollievo nel momento in cui salì l'ultima scalinata, ritrovandosi in una stanza dai colori delicati.
Il rosa pesca delle pareti si scontrava con il giallo delle tende. Dei bassi tavolini verdi si estendevano in due lunghe file per tutta la lunghezza della sala, mentre delle lanterne azzurre emanavano un leggero tepore all'interno di quel campo di battaglia, elegante quanto i petali di un fiore.
La giovane rimase per un attimo incantata, ma si costrinse a mantenere la compostezza e il rigore adatto a una donna, sebbene i suoi occhi continuassero a tradirla. Osservavano tutto con estrema curiosità, lanciavano sguardi fugaci al tavolo che si ergeva al centro della sala, su un pavimento rialzato, dove la Prima Dama di Corte si era seduta in compagnia di Mei.
Quest'ultima era stata trasportata da Itami lungo le scale, che ora sedeva sul bordo della rialzatura del pavimento, mentre Eiko gli stava accanto con un sorriso cordiale sul volto.
"Avete visto il viso della Prima Dama di Corte?" una voce sottile catturò l'attenzione di Kosaki, che voltò il proprio sguardo verso una ragazza dai morbidi capelli castani e la pelle diafana. I suoi occhi erano uguali a quelli di un serpente, si muoveva sensualmente e con un sorriso fiero sulle labbra vermiglie. Il kimono che aveva indosso portava i colori del blu e del rosso, gli stessi che aveva visto indosso a Daiki Moe durante il banchetto. "È ovvio che non abbia mangiato l'Aranill... ha delle rughe orride sul suo viso. Sembra quasi che un ragno ci abbia tessuto sopra."
Kosaki si voltò a guardare quella donna vestita di rosso, come una sposa. I suoi capelli neri ricadevano leggiadri sulle spalle, ma tra di essi erano presenti anche delle ciocche argentee. Delle rughe spiccavano sulla fronte e vicino agli occhi sottili, ma non per questo doveva essere considerata meno attraente di qualsiasi altra dama della sua età.
"Sta' zitta, Hiromi." stavolta a parlare era stata una ragazzina che sembrava avere a malapena sedici anni. Indosso portava un kimono rosso e nero: i colori degli Usui. "È risaputo che le dame di Corte non facciano uso della Carne Sacra degli Shinigami. I Daiki forse costituiscono un'eccezione?"
La ragazza arricciò il naso, come se fosse infastidita. "Konan-chan, non essere così ligia al dovere."
"Non chiamarmi Konan-chan, non sono la tua Konan-chan." replicò lei, con astio. Non sembrava correre buon sangue fra le due. "Ora faresti meglio a tacere, la tua voce mi disturba."
Hiromi fece per replicare, ma Kosaki si intromise prima che potesse aprire bocca, in un tentativo di calmare le acque. "Nonostante i segni dell'età siano passati sul suo volto, quella donna conserva ancora grande eleganza."
"Kanna-sama è una donna di grande autorità e, in passato, si diceva fosse anche molto bella." le diede man forte Konan, che pareva aver gradito le sue parole.
Hiromi, invece, scosse la testa infastidita. "Ho saputo che ha avuto una storia con il Sommo Sacerdote..." continuò, pettegola. "Una donna fuorviante, sporca, subdola e perversa. Kanna-sama sarà anche la Prima Dama di Corte, ma mi chiedo cos'abbia fatto per conservare il suo potere così a lungo."
Kosaki la guardò in tralice prima che la sua attenzione venisse catturata dalla stessa persona di cui stavano discorrendo. Kanna era discesa dal pavimento rialzato un attimo dopo aver versato a Mei, con estrema eleganza, il tè in una tazza di porcellana. Si era quindi posta innanzi a loro seguita dalle sue accompagnatrici. Queste ultime erano vestite d'arancione, come a voler creare una sorta di armonia con il rosso della Prima Dama.
"Vi do il benvenuto nel palazzo del Cigno d'Argento, mie care." cominciò, con voce ferma. "Inizio con il voler scongiurare qualsiasi tipo di farsa o complotto stiate organizzando. Ho notato, con dispiacere, che molte ragazze provengono dai feudi degli Shinigami Nobili, ebbene, se pensate di controllare il nostro Imperatore per poi riferire il tutto ai vostri capostipiti, vi sbagliate di grosso. Chi verrà scelta si premurerà solamente di servire il sovrano e la Città Celeste fino alla fine dei suoi giorni, salvo eccezioni. È vero, qualche Shinigami importante potrebbe notarvi e decidere di prendervi in sposa, o magari l'Imperatore stesso, o suo figlio, vi guarderà affascinato, ma fino ad allora sarete schiave di questo luogo. Radicate in esso fino alle ossa. La vostra casa sarà il Padiglione delle Begonie, il quartiere delle dame di Corte, e da lì non vi muoverete finché avrete vita."
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𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝑅𝑖𝑠𝑣𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜
FantasyTERZO CAPITOLO DELLA SAGA Con l'avvento del Nuovo Anno il cielo di Isao sembra essersi fatto più scuro, le nebbie del monte Fuji ammantano silenziose i corridoi della Città Celeste e la neve cerca di nascondere il sangue vermiglio che ha macchiato i...