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"Un fratello è un amico dato dalla natura

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"Un fratello è un amico dato
dalla natura."
Jean Baptiste Legouvé

La serata al locale stava passando allegramente tra delle squallide battute di Zayn e qualche flirt scambiato fra Hailee e Louis. Si erano accomodati a un tavolo vicino il palco allestito di modo che quando Niall avesse voluto raggiungere la sorella, non avrebbe dovuto fare il giro dell'intero locale per cercarla.

Adrianne, appurato che lei non fosse matta come credeva, si stava ora godendo la serata al meglio che potesse anche se la presenza di Harry – tra l'altro seduto accanto a lei – la imbarazzava come non mai. Tuttavia non aveva smesso un attimo di avere la testa per aria: la ragazza infatti continuava a interrogarsi su quanto la sorte si fosse fatta beffe di lei dal festival di Glastonbury; non capiva neppure cosa ci facesse Harry sull'ascensore che ogni giorno lei prendeva a lavoro, ma non aveva abbastanza coraggio per chiederlo al diretto interessato. Così, mentre distrattamente rigirava il liquido all'interno del suo bicchiere, pensava a tutte le possibili cause. A porre fine al suo flusso di pensieri ci aveva pensato Liam pizzicandole la pelle sul fianco; Adrianne aveva sobbalzato come se avesse preso la scossa e – con sguardo truce – aveva guardato l'amico come a chiedergli il motivo di quel gesto.

«Che c'è?» aveva sussurrato vicina all'orecchio di Liam.

«Niall ti fa segno da circa dieci minuti con la mano e Harry ti ha fatto una domanda!»

Avrebbe tanto voluto nascondersi per l'imbarazzo, desiderava che all'improvviso si aprisse ai suoi piedi un varco che la inghiottisse pur di sfuggire allo sguardo di Harry, pur di non rivolgergli parola. Non era mai stata così agitata prima dalla presenza di qualcuno che la mettesse in soggezione, ma sarebbe stata maleducata peggiorando l'opinione che Harry si sarebbe già fatto sulla base di come lei si stava comportando: distrattamente, come se nulla attorno a lei fosse degno di suscitarle attenzione.

A dire il vero, il modo di Adrianne di comportarsi era un impulso inconscio per fuggire dall'unica persona che in realtà attirava tutta la sua curiosità; perché, cascasse il mondo, i suoi occhi non avrebbero cercato altro se non la curiosa figura che le dava il tormento da giorni. Al tempo stesso, però, voleva nascondersi dalla stessa: ignorare Harry per allontanare dalla mente di lui l'idea che a lei lo incuriosisse più di chiunque altro all'interno del pub.

Doveva farcela, avrebbe dovuto soltanto volgere il suo sguardo a Harry e comportarsi, ancora una volta, in modo neutrale. Adrianne si era imposta di contare fino a dieci prima di girarsi, non sapeva come avrebbe sostenuto lo sguardo smeraldino del suo interlocutore che tanto la intimoriva, ma alla fine ci era riuscita: si era voltata verso Harry, aveva osservato in maniera minuziosa ogni centimetro del viso del ragazzo e in silenzio aveva implorato che lui parlasse quanto prima per porre fine alle sue pene.

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