"La maggior parte del sesso che avevo fatto in vita mia non era stato intimo come quel bacio."
Kirsten Dunst•
Dal momento in cui Harry aveva pronunciato di aver bisogno di Adrianne, la ragazza non aveva smesso un attimo di pensarci. Dentro sé pareva starsi svolgendo una battaglia di emozioni che le tormentava l'anima e la rendeva incapace di reagire.
Non aveva mai provato tali emozioni e quelle erano per lei troppo contrastanti per apparire ben chiare alla sua mente. Non sapeva dare loro un termine specifico, ma sentiva che il cuore avrebbe potuto scoppiare da un momento all'altro nella cassa toracica e che il cervello sarebbe andato completamente in tilt. Nonostante questo, però, Adrianne si sentiva stranamente leggera.
Era una piuma nel vento capace di volare con facilità in attesa di atterrare sulla terra lentamente, senza fare alcun rumore. Ma quell'atterraggio sarebbe stato davvero così leggiadro?
Da ore stava sdraiata sul suo letto, pancia all'aria a fissare il soffitto sul quale solo ora si accorgeva che certe lucine avevano smesso di funzionare. Non riusciva a prendere sonno, chiudeva gli occhi ma la sua coscienza le proiettava solo immagini del ragazzo di cui si era invaghita: riusciva a vedere i capelli corti dal ciuffo mosso e ribelle, i lineamenti del suo viso ben sagomati, con la mandibola leggermente spigolosa e l'arcata ciliare perfetta. Il fisico del ragazzo longilineo e scolpito, tanto da somigliare a una divinità.
Poi la coscienza di Adrianne immaginava che lui aprisse gli occhi, permettendole un fugace scambio di sguardi: quello smeraldino di Harry bruciava il suo castano e per un istante alla ragazza era parso di non avere più alcun sostegno che la reggesse. Stava volando, era una piuma che non faceva rumore.
Harry le sorrideva e il suo viso si illuminava di una luce nuova, carica di tranquillità e forse consapevolezza. Le sue labbra rosee si curvavano in un sorriso e sulle guance vi apparivano delle fossette che lo rendevano più dolce che mai. Il suo sguardo si assottigliava, ma la luce che li esaltava era sempre presente: Harry la guardava e sorrideva.
Allora Adrianne sentiva il peso delle sue ossa scomparire pian piano, era leggera e presto avrebbe librato in aria. Stava volando e tutto questo avveniva grazie al sorriso di Harry e al suo immenso sguardo, il cui verde era quasi trasparente, liquido.
Harry era meraviglioso mentre sorrideva e aggiustava il ciuffo in un rapido gesto della mano. Era meraviglioso anche quando aveva cominciato a martoriarsi il labbro inferiore con l'indice e il pollice, come se stesse soppesando.
Poi apriva la bocca, pareva voler dire qualcosa e quando sembrava ci stesse riuscendo, la sua voce si era fatta supplichevole: «ho bisogno di te. Ho sempre avuto bisogno di te.»
E allora Adrianne non era più una piuma, improvvisamente sentiva tutto il suo peso atterrare rovinosamente al suolo gelido.
Aveva aperto gli occhi, ma Harry non c'era; la realizzazione di quel che aveva fatto prima la stava colpendo adesso come uno schiaffo in pieno viso. Perché lo aveva fatto? Perché Adrianne lo aveva cacciato via?
STAI LEGGENDO
Galway Girl
أدب الهواة{la copertina è stata realizzata dalla fantastica @Ida_A_Johnson} Adrianne ha ventitré anni e vive a Galway dalla nascita, è una figlia e una sorella amorevole e dedita al lavoro. Non ha mai creduto né all'amore, né al principe azzurro, ma forse un...