"Nulla è più facile che illudersi, perché l'uomo crede vero ciò che desidera."
Demostene•
Il mattino successivo aveva lasciato ad Adrianne il retrogusto di un sapore dolce amaro, conseguenza del risveglio in una pesante solitudine.
Harry, infatti, era andato via come un fuggitivo prima che la ragazza si svegliasse e lui stesso era rimasto stupito dal suo modo così brusco di andar via senza nemmeno salutare Adrianne. Se gli impegni di quel mattino non si fossero presentati a lui con un promemoria sull'agenda del suo cellulare, avrebbe di gran lunga preferito rimanere sdraiato al fianco di Adrianne, anche sveglio, aspettando che lei aprisse i suoi dolci occhi dal colore della nocciola. E invece il suo era un impegno improrogabile da non rimandare, perché di mezzo c'era una persona alla quale Harry non riusciva a sottrarsi, forse per la forte dedizione per lei o per il grande amore che li legava.
Perciò aveva deciso, per quanto potesse essere utile a farsi perdonare, di scrivere una breve nota su qualche pezzo di carta da lasciare alla ragazza magnetica per il suo cuore. Harry era riuscito a svicolarsi dalle calde lenzuola che coprivano lui e Adrianne in una mossa rapida e leggera annullando il rischio di destare la sua Brontolo dal sonno, poi si era soffermato a guardarla sonnecchiare beatamente e aveva pensato che non potesse esserci più bella immagine del viso assorto della ragazza, i cui lineamenti erano ben incorniciati da una chioma folta e ribelle sparpagliata dappertutto: sulle guance rosa di Adrianne, sul cuscino bianco su cui era poggiata la sua testa. A Harry era venuto come d'istinto il desiderio di catturare le sue labbra rosse in un delicato bacio dal sapore mattutino e aveva lottato con se stesso per non cadere nel rischio di svegliare la bella addormentata, ma alla fine l'istinto aveva prevalso sulla ragione e non aveva perso nessun istante ad annullare la distanza dalla bocca di Adrianne. Fugace e gentile, quel bacio aveva il sentore di essere presagio di un'abitudine alla quale era difficile – se non impossibile – rinunciare. Così l'aveva baciata e sul volto di Adrianne era apparsa una smorfia di inconsapevole approvazione che aveva lasciato Harry in uno stato di incanto, ma purtroppo il pressante impegno era immediatamente tornato ad aleggiargli intorno. E se avesse ancora perso ulteriore tempo, non se lo sarebbe mai potuto perdonare.
Qualche ora dopo, Adrianne apriva gli occhi a una nuova giornata, consapevole che in casa sua ci fosse l'oggetto delle sue più recondite fantasie. Invece aveva dovuto far presto i conti con la solitudine della sua camera da letto, prima riempita dal coro di respiri suoi e di Harry. Da una parte sperava che al suo risveglio ci fosse ancora il ragazzo dallo sguardo smeraldino, ma presto la delusione si era palesata sotto forma di spiacevole rassegnazione: Adrianne in cuor suo si aspettava che Harry sarebbe andato via presto, ma aveva sperato che la linea tra desiderio e realtà sparisse e che anzi non si ingrandisse. Perciò le rimaneva comportarsi come faceva tutti gli altri giorni: avrebbe fatto colazione, sistemato i vestiti puliti e poi si sarebbe preparata come da consuetudine, ma questa volta per trascorrere del tempo nella sua casa d'infanzia in compagnia dei suoi genitori e del fratello.
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Galway Girl
Fanfiction{la copertina è stata realizzata dalla fantastica @Ida_A_Johnson} Adrianne ha ventitré anni e vive a Galway dalla nascita, è una figlia e una sorella amorevole e dedita al lavoro. Non ha mai creduto né all'amore, né al principe azzurro, ma forse un...