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"Meglio non incontrarti nei miei sogni che svegliarmi e non trovare le tue mani

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"Meglio non incontrarti nei miei sogni che svegliarmi e non trovare le tue mani."
Otomo No Yakamochi

Passare la notte con Harry, anche se era già successo in rare occasioni, non era mai stato così bello come quella volta. Mi ero sentita appagata, come se il macigno che mi opprimeva il petto si fosse finalmente alleggerito. Era stato tutto così naturale che addormentarmi, stretta tra le sue braccia, era stato più facile di quanto avessi mai creduto possibile. Forse, per la prima volta, avevo ammesso a me stessa di provare per lui un sentimento ancora dolce e innocente, qualcosa che non riuscivo più a ignorare.

Le sue braccia mi avevano cullata dolcemente, accompagnandomi tra quelle di Morfeo, e il mio sonno era stato profondo, sereno, libero da quegli incubi che mi perseguitavano da settimane. Non c'era stato nulla a turbarmi, niente che mi avesse svegliata di soprassalto come accadeva durante le notti passate a crogiolarmi nella mia nube di disperazione. Bastava così poco, un dettaglio semplice ma potente: il calore del suo corpo accanto al mio. Quel contatto silenzioso mi rassicurava, scacciando via ogni traccia di sofferenza e insonnia.

Quando i primi bagliori del mattino avevano iniziato a filtrare nella stanza, non avevo trovato la forza di alzarmi. Le lenzuola erano così calde e invitanti, e la presenza di Harry accanto a me rendeva tutto ancora più piacevole. Avevo finalmente aperto gli occhi solo quando il suo braccio, che era rimasto stretto attorno al mio fianco per tutta la notte, si era mosso appena. Era bastato quel movimento impercettibile per destarmi, anche se lui era già sveglio.

Mi ero voltata verso di lui e avevo trovato il suo sguardo su di me, intenso e vigile. Senza dire nulla, si era avvicinato leggermente e aveva lasciato un bacio umido sotto il mio orecchio, come a volermi ringraziare per avergli permesso di restare lì, al mio fianco. Era stato un risveglio che non avrei dimenticato facilmente, uno di quelli che avevo sempre sognato e mai creduto di poter vivere.

Mi sentivo stranamente leggera, come se la pace avesse finalmente trovato spazio dentro di me. Inconsapevolmente, avevo sorriso, voltandomi completamente verso di lui. I suoi occhi smeraldo sembravano liquefarsi, trasparenti come mai prima d'ora. In quel momento, avevo ringraziato il cielo di aver avuto il coraggio di chiamarlo la sera prima. Se non l'avessi fatto, probabilmente mi sarei ritrovata ancora una volta a pulire casa da cima a fondo, cercando disperatamente di soffocare il dolore che mi stava consumando.

Ma qualcosa era cambiato. Avevo finalmente capito che, se avessi continuato a lasciarmi guidare dall'orgoglio, non avrei mai vissuto a pieno la mia vita. Quella notte con Harry era stata la prova che, a volte, basta lasciarsi andare per scoprire qualcosa di meraviglioso.

Eravamo seduti a un tavolino di un bar, con le mani intrecciate come se temessimo che uno di noi potesse scappare da un momento all'altro. Quella stretta, così semplice ma significativa, era per entrambi una sorta di garanzia: un modo per trattenere l'altro, per chiedere implicitamente di restare.

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