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"Una tequila, due tequila, tre tequila, pavimento

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"Una tequila, due tequila, tre tequila, pavimento."
George Carlin

Se avesse dovuto trovare un aggettivo per descrivere suo fratello, in quel momento Adrianne avrebbe scelto di definirlo un ritardatario. Già da diversi minuti, quella sera, mentre si ritrovava seduta sulla panchina di una strada del quartiere latino della sua città e in compagnia del suo migliore amico Liam, era in attesa di Niall. L'orario dell'appuntamento dei due amici con Niall era passato già da almeno mezz'ora, eppure all'orizzonte non c'era ancora alcuna parvenza del ragazzo.

Adrianne e Liam avevano allora deciso di aspettare l'arrivo del ritardatario seduti su una panchina, e mentre la ragazza esprimeva tutto il suo disappunto riguardo l'atteggiamento del fratello, fumando una sigaretta e sbraitando all'amico, Liam ascoltava Adrianne rimanendo in religioso silenzio per evitare che qualunque cosa potesse dire, avrebbe fatto alterare ulteriormente l'amica.

«È allucinante! Doveva essere qui già da un bel po'!» continuava Adrianne nel suo monologo innervosito.

«Ho scritto ad Hailee e l'ho avvertita che stiamo ancora aspettando Niall.» aveva esordito Liam, mentre appoggiava i gomiti alle ginocchia esibendo una postura che esprimeva il suo disappunto.

Adrianne aveva annuito sbuffando rumorosamente subito dopo, poi aveva volto lo sguardo alle scarpe scomode che quella sera aveva deciso di indossare. Quando poi aveva rialzato gli occhi per guardarsi intorno, aveva notato in lontananza la figura di suo fratello che, a passi lenti e incerti, si avvicinava alla panchina dove erano seduti i suoi amici, frizionando il ciuffo scomposto. Anche Liam si era accorto che il ritardatario era arrivato, per questo aveva tirato un sospiro di sollievo e si era alzato in piedi, ponendosi dinnanzi a Niall con le braccia incrociate e guardandolo con uno sguardo fulminante.

Adrianne aveva continuato a stringere tra le labbra la sigaretta ormai consumata per poi gettare il mozzicone dentro un posacenere accanto la panchina, nel frattempo Niall si era posto davanti a lei facendo in modo che il suo corpo torreggiasse quello della sorella, che tuttavia aveva sobbalzato accorgendosi della vicinanza del fratello che la guardava con fare inquietante.

«Ma sei scemo? – aveva urlato impaurita – Lo sai che così mi fai venire un infarto!»

«Anche io sono felice di vedere la mia sorellina. Allora, dove ci aspettano gli altri?»

Adrianne aveva inspirato e poi espirato profondamente, cercando con lo sguardo quello del suo migliore amico, che intanto copriva il ghigno divertito con la mano. Quando poi però il ragazzo si era reso conto che l'amica lo stava incenerendo con gli occhi, aveva cambiato espressione in un battito di ciglia, farfugliando a Niall qualcosa inerente all'appuntamento con Hailee e gli altri ragazzi.

«E allora che aspettate ancora qui? Andiamo, forza!»

I tre ragazzi avevano quindi cominciato a camminare per raggiungere gli altri che li aspettavano. Qualche passo li distanziava dall'ingresso del locale dove avrebbero trovato Hailee, Louis e Zayn, e la mente di Adrianne non faceva che pulsare e formulare ipotesi e domande che se solo la ragazza avesse esternato, sarebbe stata presa per paranoica. Da quando aveva finito di lavorare ed era tornata a casa, non aveva pensato un momento a Harry e tutta quella situazione enigmatica che lo coinvolgeva e in quel momento, proprio quando avrebbe dovuto continuare a non pensarci, alla ragazza era tornata prepotentemente alla mente l'immagine di Harry con annessi tutti i pensieri che aveva formulato circa il suo atteggiamento.

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