"Quindi, prima di andartene, c'è qualcosa che avrei potuto dire per farti cambiare idea?"
Lewis Capaldi•
Adrianne odiava i lunedì, li odiava talmente tanto che avrebbe voluto cancellarli dal calendario, ma quel lunedì in particolare era il più odioso e snervante di tutti quelli che aveva vissuto fino ad allora.
Il pensiero che avrebbe dovuto varcare la soglia della Styles Press la rendeva nervosa al punto che quel mattino alzarsi dal letto era stato per lei un vero e proprio trauma. Non sapeva come avrebbe fatto a salutare Elizabeth e Harriet come se niente fosse successo, non sapeva con quale coraggio sarebbe entrata nella sala ristoro con la consapevolezza che probabilmente non ci sarebbe più stata la tazza di Harry accanto alla sua, e non sapeva neanche come sarebbe stato lavorare senza lui da quel giorno in poi. Ma doveva farcela, avrebbe dovuto provare a non piangere quando avrebbe visto un dettaglio del loro ufficio che le ricordasse lui.
Per fortuna, quel giorno Harriet non era nella hall e quando la ragazza aveva compiuto i passi per arrivare alla porta dell'ascensore, aveva tirato un sospiro di sollievo per aver evitato che la collega la subissasse di domande sul suo viaggio di lavoro a New York. Adrianne era sicura che Harriet avrebbe voluto sapere tutti i dettagli dei giorni trascorsi con Harry, compresi quelli più intimi e peccaminosi che normalmente avrebbero imbarazzato la giovane nel raccontarli. Ma ora, proprio nel momento in cui li stava ricordando mentre premeva il tasto dell'ascensore per arrivare al piano in cui si trovava il suo ufficio, quel viaggio appena concluso era riuscito a pesarle sul cuore come un macigno, e allora era impossibile per lei combattere contro le lacrime che minacciavano di rigarle il viso.
Erano appena le nove del mattino e Adrianne stava piangendo, di nuovo. Non aveva smesso da quando Harry era andato via da casa sua, aveva avuto solo qualche momento dove mancava perfino la forza e quindi era logico che non riuscisse neanche più a piangere, ma ricominciava appena la mente vagava tra i ricordi di ciò che lei e Harry erano stati, di quella loro coesione che avevano appena cominciato a costruire.
Quando l'ascensore si era fermato al piano in cui c'era il suo ufficio, Adrianne era scesa di tutta fretta nascondendo parte dello sguardo dietro il ciuffo; a ogni passo che compiva, pregava che Elizabeth non si accorgesse della sua presenza, ma si era accorta che era ormai troppo tardi quando la voce femminile aveva esclamato il suo nome.
«Eccoti, Adrianne! Non correre e vieni qui!»
Sentendo le parole della giovane donna, Adrianne le aveva dato le spalle, cercando subito di cacciare via le lacrime rimaste sotto gli occhi, e poi si era voltata verso lei.
«Ehi, scusami ero sovrappensiero.» si era giustificata cercando di sorridere.
«Ma tu hai pianto, Adrianne!»
«No, è solo allergia, stai tranquilla.»
Tuttavia, la sua voce aveva smentito la bugia che aveva appena detto ed Elizabeth non aveva impiegato molto a capire che Adrianne aveva appena mentito, perciò aveva immediatamente annullato la distanza tra loro e le aveva gettato le braccia al collo per stringere l'amica e darle forse un po' di coraggio che serviva ad Adrianne per affrontare la giornata.
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Galway Girl
Fanfic{la copertina è stata realizzata dalla fantastica @Ida_A_Johnson} Adrianne ha ventitré anni e vive a Galway dalla nascita, è una figlia e una sorella amorevole e dedita al lavoro. Non ha mai creduto né all'amore, né al principe azzurro, ma forse un...