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"Le parole se ne stanno zitte sulla soglia a un passo da te che resti fuori, e io non so come chiamarti e chiederti di tornare indietro

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"Le parole se ne stanno zitte sulla soglia a un passo da te che resti fuori, e io non so come chiamarti e chiederti di tornare indietro."
Fabrizio Caramagna

Da quando Harry le aveva annunciato di doverle parlare, Adrianne aveva sentito tutti i tasselli del puzzle che componeva la loro relazione andare in frantumi.
Lei era sempre stata quella che non credeva all'amore, quella che aveva sempre amato stare da sola, ma da quando Harry era entrato a far parte della sua vita, la ragazza si era convinta che a volte cambiare i piani avrebbe potuto migliorare il proprio destino.

Non era vero che senza qualcuno accanto ci si sentiva incompleti, non era vero che senza l'amore una persona non sarebbe stata nulla; quello che Adrianne pensava era che si poteva vivere benissimo senza qualcuno che la amasse, ma se da un momento all'altro fosse arrivata quella persona a dimostrare il contrario, allora sarebbe diventato difficile tornare a immaginare una vita senza l'amore che quella avrebbe dato.

Una delle sue paure più grandi, se solo guardava la sua vita passata, era proprio questa: trovare qualcuno per cui sentiva potesse valere la pena e perderlo, guardarlo sgretolare via dalle sue mani senza poter far nulla per fermarlo. E questa paura era tornata viva in Adrianne all'affermazione di Harry, era certa di avere un sesto senso per le cose che avrebbero potuto ferirla e sentiva nell'atmosfera di casa sua che ciò che avrebbe sentito non le sarebbe piaciuto per niente. Per questa ragione, Adrianne stava temporeggiando per allontanare via quella brutta sensazione che la assaliva e le percuoteva le membra.

«Adrianne, per favore guardami!»
La voce di Harry, seppur alta, arrivava alle orecchie della giovane come fosse ovattata. Lei aveva alzato lo sguardo e lo aveva guardato di nuovo: passava in rassegna ogni minima parte di lui per poter imprimerla nella sua mente.

«Posso sedermi?» aveva chiesto lei, e quando il permesso silenzioso di Harry era arrivato, Adrianne non aveva esitato un altro istante ad accomodarsi sul divano: si era seduta portando le ginocchia al petto e tenendole vicine mentre le stringeva con le braccia. Era come se volesse proteggersi da Harry, da quello che le avrebbe detto, ma lui aveva preso posto al suo fianco e si era avvicinato ancora di più ad Adrianne. Harry le aveva baciato una tempia e l'attimo dopo aveva sospirato frustrato sulla pelle della giovane.

«Mio padre ha espresso il suo desiderio di affidarmi la sede di Londra, dov'ero prima che venissi qui a Galway.»
E lentamente, il ragazzo aveva lanciato la bomba, una notizia che ad Adrianne strappava il respiro. Lei sentiva che sarebbe implosa presto e non sapeva come fare per mettere a tacere la razionalità che le diceva che Harry e lei avrebbero dovuto separarsi.

«Tu... tu hai già accettato?»
«Sei arrivata dritta al problema, non ho accettato e non ho rifiutato. Per mio padre la sua, più che essere una proposta, ha tutta l'aria di essere un ordine. Se mi oppongo sarò comunque fuori dai giochi, perché non mi permetterà di restare a lavorare qui a Galway.»

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